17/08/2022, 11.30
VATICANO
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Papa: L'alleanza dei vecchi e dei bambini salverà la famiglia umana

Francesco all'udienza generale: "Dare testimonianza di umanità e di fede è la vocazione degli anziani". L'affidamento dei destini dell'Europa e del mondo alla Madonna Nera di Jasna Gora.

Città del Vaticano (AsiaNews) - 

“L’alleanza dei vecchi e dei bambini salverà la famiglia umana”. Lo ha detto questa mattina il santo padre parlando ai circa quattromila fedeli riuniti in aula Paolo VI in Vaticano per l’udienza generale. “Dove i giovani parlano con i vecchi, c’è futuro: se non c’è questo, il futuro non si vede chiaro”, ha affermato Francesco.

Nella catechesi di oggi il Papa, continuando la catechesi sulla vecchiaia, ha incentrato la sua meditazione sul tema: "L'Antico dei giorni. La vecchiaia rassicura sulla destinazione alla vita che non muore più” (Lettura: Dn 7,9-10). Il santo padre è partito dalle parole del sogno profetico di Daniele, evocatrici “di una visione di Dio misteriosa e al tempo stesso splendente”. Questa visione è ripresa all’inizio del libro dell’Apocalisse, riferita a Gesù Risorto, che appare al Veggente come Messia, Sacerdote e Re, eterno, onnisciente e immutabile. Egli posa una mano sulla spalla del veggente e lo rassicura: «Non temere! Io sono il Primo e l’Ultimo, e il Vivente. Io ero morto, ma ora vivo per sempre» (vv. 17-18).

“Il Vivente ci rassicura. Lui pure è morto, ma ora occupa il posto che gli è destinato: quello del Primo e dell’Ultimo”, ha detto Francesco. La visione comunica un’impressione di vigore e di forza, di nobiltà, di bellezza e di fascino, ma i suoi capelli sono bianchi come quelli di un vecchio. “La chioma candida è il simbolo antico di un tempo lunghissimo, di un passato immemorabile, di una esistenza eterna” e “non è un simbolo sciocco”, ha ricordato il papa.

“La Figura che nell’Apocalisse sta fra i candelabri d’oro si sovrappone a quella dell'Antico dei giorni della profezia di Daniele - ha continuato pontefice - È antico e nuovo come l’eternità di Dio”. Dio, infatti, si rinnova sempre e “ci viene incontro in una maniera ogni volta speciale per noi”.

Nelle Chiese orientali, la festa dell’Incontro con il Signore, che si celebra il 2 febbraio, è una delle dodici grandi feste dell’anno liturgico, che mette in risalto l’incontro tra l’umanità, rappresentata dai vegliardi Simeone e Anna, e Cristo Signore, il Figlio eterno di Dio fatto uomo. Il gesto di Simeone è esemplificativo per indicare la speciale vocazione della vecchiaia: “Presentare i bambini che vengono al mondo come un dono ininterrotto di Dio, sapendo che uno di loro è il Figlio generato nell’intimità stessa di Dio, prima di tutti i secoli”. “La vecchiaia deve rendere testimonianza ai bambini della loro benedizione: essa consiste nella loro iniziazione, bella e difficile, al mistero di una destinazione alla vita che nessuno può annientare. Neppure la morte”, ha detto Francesco. Il papa ha insistito su questo punto: “Dare testimonianza di umanità e di fede è la vocazione degli anziani”. La testimonianza degli anziani unisce le età della vita e le stesse dimensioni del tempo: passato, presente e futuro.

“È doloroso e dannoso vedere che si concepiscono le età della vita come mondi separati, in competizione fra loro, che cercano di vivere ciascuno a spese dell’altro”. Infatti, l’umanità è antica, se guardiamo al tempo dell’orologio, ma “il Figlio di Dio, che è nato da donna, è il Primo e l’Ultimo di ogni tempo”. Dunque sarà proprio l’alleanza dei vecchi e dei bambini a salvare la famiglia umana. La speranza per l’umanità e il bello della vita passano allora dalla saggezza degli anziani, se saranno capaci di passare ai giovani il testimone. Alle parole del santo padre, dopo il riassunto delle catechesi nelle varie lingue, è seguito un fuori programma carico di tenerezza: Papa Francesco ha accolto tra le sue braccia un bambino, che è rimasto accanto a lui fino alla fine dell’udienza. “Parlavamo proprio del dialogo tra vecchi e giovani: è stato coraggioso questo bambino e come rimane tranquillo!”, ha commentato il papa.

“Questo periodo estivo, che è per tanti un tempo di vacanze, sia per tutti un’opportunità di avvicinarci ancora di più a Gesù Cristo - ha detto il santo padre, salutando i pellegrini di lingua portoghese -. Egli posa la sua mano sulle nostre spalle, ci rinvigorisce e ci anima a cercarLo negli anziani e nei poveri”. Rivolgendosi ai pellegrini polacchi, ha ricordato nuovamente tutti coloro che in questi giorni si stanno recando a piedi al santuario di Jasna Góra, pregando per la pace e la riconciliazione nel mondo. “Tra di loro ci sono molti Ucraini che hanno trovato nel vostro Paese una casa ospitale. Affidiamo il destino dell’Europa e del mondo alla Madonna Nera”, ha detto Francesco. In chiusura, il papa non ha mancato di fare riferimento ancora una volta alla guerra in corso: “Il mio pensiero come sempre va all’ucraina: non dimentichiamo quel popolo martoriato”.
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