24/02/2019, 12.07
VATICANO
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Papa: L’amore per i nemici non è un optional, è un comando

All’Angelus papa Francesco sottolinea questo “punto centrale e caratterizzante della vita cristiana”. “È la rivoluzione dell’amore, i cui protagonisti sono i martiri di tutti i tempi”. Il ricordo dell’incontro appena concluso sulla “Protezione dei minori nella Chiesa”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – “L’amore per i nemici non è un optional”, ma “un comando”: papa Francesco commenta così il vangelo della messa di oggi (7ma per anno, C, Luca 6,27-38), prima della recita dell’Angelus con i pellegrini in piazza san Pietro. Di ritorno dalla conclusione dell’incontro sulla “Protezione dei minori nella Chiesa”, dove ha tenuto il discorso conclusivo, il pontefice ha spiegato il senso di questo “punto centrale e caratterizzante della vita cristiana”, che è l’amore ai nemici.

“Ma come è possibile – si è chiesto - superare l’istinto umano e la legge mondana della ritorsione? La risposta la dà Gesù nella stessa pagina evangelica: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso» (v. 36). Chi ascolta Gesù, chi si sforza di seguirlo anche se costa, diventa figlio di Dio e comincia a somigliare davvero al Padre che è nei cieli”.

“Questo comando, di rispondere all’insulto e al torto con l’amore, ha generato nel mondo una nuova cultura: la «cultura della misericordia, che dà vita a una vera rivoluzione» (Lett. ap. Misericordia et misera, 20). È la rivoluzione dell’amore, i cui protagonisti sono i martiri di tutti i tempi. E Gesù ci assicura che il nostro comportamento, improntato all’amore verso quanti ci fanno del male, non sarà vano…. Se i nostri cuori si aprono alla misericordia, se si suggella il perdono con un abbraccio fraterno e si stringono i vincoli della comunione, proclamiamo davanti al mondo che è possibile vincere il male con il bene”.

Dopo la preghiera mariana, Francesco ha ricordato l’incontro “molto importante” sulla “Protezione dei minori nella Chiesa”. “Poiché è un problema diffuso in ogni Continente – ha detto - ho voluto che lo affrontassimo insieme, in modo corresponsabile e collegiale, noi Pastori delle Comunità cattoliche in tutto il mondo. Abbiamo ascoltato la voce delle vittime, abbiamo pregato e chiesto perdono a Dio e alle persone offese, abbiamo preso coscienza delle nostre responsabilità, del nostro dovere di fare giustizia nella verità, di rifiutare radicalmente ogni forma di abuso di potere, di coscienza e sessuale.  Vogliamo che tutte le attività e i luoghi della Chiesa siano sempre pienamente sicuri per i minori; che si prendano tutte le misure possibili perché simili crimini non si ripetano; che la Chiesa torni ad essere assolutamente credibile e affidabile nella sua missione di servizio e di educazione per i piccoli secondo l’insegnamento di Gesù.

In questo modo sapremo collaborare con tutto il nostro cuore e con efficacia, insieme a tutte le persone di buona volontà e a tutte le componenti e le forze positive della società, in tutti i paesi e a livello internazionale, perché si combatta fino in fondo, in ogni sua forma, la gravissima piaga della violenza nei confronti di centinaia di milioni di minori, bambine e bambini, ragazze e ragazzi, in tutto il mondo”.

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