07/06/2023, 12.20
VATICANO
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Papa: Teresa di Lisieux mostra che la carità è il motore della missione

Prima del ricovero al Policlinico Gemelli per l'intervento Francesco aveva accolto in piazza San Pietro le reliquie della carmelitana patrona delle missioni, annunciando che - in occasione dei 150 anni dalla nascita che si celebrano quest' anno - le dedicherà una Lettera apostolica. Ai fedeli per la festa del Corpus Domini l'invito ad accostarsi "con frequenza e devozione a Gesù Pane di vita".

Città del Vaticano (AsiaNews) – Davanti alle reliquie di santa Teresa di Lisieux, patrona universale delle missioni, per dire che “la carità è il motore della missione”. È il gesto compiuto questa mattina da papa Francesco durante l’udienza generale in piazza San Pietro, prima del suo ricovero al Policlinico Gemelli per il nuovo intervento all’intestino a cui sarà sottoposto.

Proseguendo nel suo ciclo di catechesi sulla passione per l’evangelizzazione, Francesco ha dedicato interamente la sua riflessione alla figura di Teresa di Lisieux, di cui quest’anno ricorrono i 150 anni dalla nascita (2 gennaio 1873). E lo ha fatto avendo vicino a sé le reliquie di questa grande monaca carmelitana che in questi giorni stanno facendo tappa alla chiesa di Sant’Antonio Abate all’Esquilino a Roma. “È bello che ciò accada mentre stiamo riflettendo sullo zelo apostolico”, ha commentato il papa annunciando che in questo anniversario ha intenzione di dedicarle una Lettera apostolica.

“È patrona delle missioni, ma non è mai stata in missione: come si spiega, questo? – si è chiesto il pontefice -. Era una monaca carmelitana e la sua vita fu all’insegna della piccolezza e della debolezza: lei stessa si definiva ‘un piccolo granello di sabbia’. Di salute cagionevole, morì a soli 24 anni. Ma se il suo corpo era infermo, il suo cuore era vibrante, era missionario. Nel suo “diario” racconta che essere missionaria era il suo desiderio e che voleva esserlo non solo per qualche anno, ma per tutta la vita, anzi fino alla fine del mondo”.

“Teresa - ha raccontato ancora - fu ‘sorella spirituale’ di diversi missionari: dal monastero li accompagnava con le sue lettere, con la preghiera e offrendo per loro continui sacrifici. Senza apparire intercedeva per le missioni, come un motore che, nascosto, dà a un veicolo la forza per andare avanti”. Ripercorrendone la vita Francesco si è soffermato in particolare su due episodi: il Natale del 1886, quando ancora giovanissima Dio - scriveva nel suo diario - operò un miracolo facendola uscire dalla prigione del suo egoismo, cominciò a sentire che “la carità le entrava nel cuore col bisogno di dimenticare sé stessa”. E poi la corrispondenza con il detenuto Enrico Pranzini, “un criminale condannato a morte per crimini orribili”: “Teresa lo prende a cuore e fa tutto ciò che può: prega in ogni modo per la sua conversione”, finché sul patibolo - dopo averlo sempre rifiutato - Pranzini improvvisamente afferra un Crocifisso che il sacerdote gli presentava e bacia per tre volte le piaghe di Gesù.

“Ecco la forza dell’intercessione mossa dalla carità - ha commentato il pontefice - ecco il motore della missione. I missionari, infatti, di cui Teresa è patrona, non sono solo quelli che fanno tanta strada, imparano lingue nuove, fanno opere di bene e sono bravi ad annunciare; no, missionario è anche chiunque vive, dove si trova, come strumento dell’amore di Dio; è chi fa di tutto perché, attraverso la sua testimonianza, la sua preghiera, la sua intercessione, Gesù passi”. Ripetendo ancora una volta “non si diventa cristiani perché forzati da qualcuno, ma perché toccati dall’amore”, Francesco ha aggiunto che “alla Chiesa, prima di tanti mezzi, metodi e strutture, che a volte distolgono dall’essenziale, occorrono cuori come quello di Teresa, cuori che attirano all’amore e avvicinano a Dio. Chiediamo alla santa – ha concluso - la grazia di superare il nostro egoismo e chiediamo la passione di intercedere perché questa attrazione sia più grande nella gente e perché Gesù sia conosciuto e amato”.

Ricordando nei saluti ai fedeli l’imminente festa del Corpus Domini il papa ha poi invitato ad accostarsi “con frequenza e con devozione a Gesù, Pane di vita che dona forza, luce e gioia: Egli diventerà la sorgente, delle vostre scelte e delle vostre azioni”. Infine – invitando a unirsi nella preghiera all’iniziativa “Un minuto per la pace” che l’Azione cattolica internazionale propone per domani alle 13 – il papa ha invitato a pregare “per la fine delle guerre nel mondo e specialmente per la cara e martoriata Ucraina”.

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