11/05/2015, 00.00
VATICANO
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Papa: ancora oggi si uccidono cristiani in nome di Dio

Francesco ha parlato del colloquio telefonico avuto ieri col Patriarca copto Tawadros: “io ricordavo i suoi fedeli, che sono stati sgozzati sulla spiaggia perché cristiani”. “Morivano col nome di Gesù sulle labbra. E’ la forza dello Spirito. La testimonianza suprema”. Ma c’è anche “la strada ‘martiriale’ di ogni giorno; strada ‘martiriale’ nel difendere i diritti delle persone; strada ‘martiriale’ nel difendere i figli: papà, mamma che difendono la loro famiglia; strada ‘martiriale’ di tanti, tanti ammalati che soffrono per amore di Gesù”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Ancora oggi si uccidono cristiani in nome di Dio. E’ tornato a ricordarlo papa Francesco nell’omelia della messa celebrata questa mattina a Casa santa Marta, prendendo spunto dal Vangelo del giorno, nel quale Gesù annuncia ai discepoli lo Spirito Santo: “Io ho tante cose da dirvi, ma in questo momento voi non siete capaci di portarne il peso; ma quando verrà il Paraclito, lo Spirito di verità, Egli vi guiderà a tutta la verità”.

Il Signore, ha detto il Papa, “parla del futuro, della croce che ci aspetta e ci parla dello Spirito, che ci prepara a dare la testimonianza cristiana”. Quindi parla “dello scandalo delle persecuzioni”, lo “scandalo della Croce”. “La vita della Chiesa è un cammino guidato dallo Spirito” che ci ricorda le parole di Gesù e “ci insegna le cose che ancora Gesù non ha potuto dirci”: “è compagno di cammino” e “ci difende anche” dallo “scandalo della Croce”. La Croce è infatti scandalo per i giudei che “chiedono segni” e stoltezza per “i greci, cioè i pagani” che “chiedono sapienza, idee nuove”. I cristiani invece predicano Cristo crocifisso. Così, Gesù prepara i discepoli perché non si scandalizzino della Croce di Cristo: “Vi scacceranno dalle sinagoghe – dice Gesù - anzi viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà, crederà di rendere culto a Dio”:

“Oggi siamo testimoni di questi che uccidono i cristiani in nome di Dio, perché sono miscredenti, secondo loro. Questa è la Croce di Cristo: ‘Faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me’. ‘Questo che è accaduto a me – dice Gesù – accadrà anche a voi – le persecuzioni, le tribolazioni – ma per favore non scandalizzatevi; sarà lo Spirito a guidarci e a farci capire’”.

Il Papa ha quindi parlato del colloquio telefonico avuto ieri col Patriarca copto Tawadros, “perché era il giorno dell’amicizia copto-cattolica”. “Ma io ricordavo i suoi fedeli, che sono stati sgozzati sulla spiaggia perché cristiani. Questi fedeli, per la forza che gli ha dato lo Spirito Santo, non si sono scandalizzati. Morivano col nome di Gesù sulle labbra. E’ la forza dello Spirito. La testimonianza. E’ vero, questo è proprio il martirio, la testimonianza suprema”.

 “Ma c’è anche la testimonianza di ogni giorno la testimonianza di rendere presente la fecondità della Pasqua” che “ci dà lo Spirito Santo, che ci guida verso la verità piena, la verità intera, e ci fa ricordare questo che Gesù ci dice”. “Un cristiano che non prende sul serio questa dimensione ‘martiriale’ della vita non ha capito ancora la strada che Gesù ci ha insegnato: strada ‘martiriale’ di ogni giorno; strada ‘martiriale’ nel difendere i diritti delle persone; strada ‘martiriale’ nel difendere i figli: papà, mamma che difendono la loro famiglia; strada ‘martiriale’ di tanti, tanti ammalati che soffrono per amore di Gesù. Tutti noi abbiamo la possibilità di portare avanti questa fecondità pasquale su questa strada ‘martiriale’, senza scandalizzarci”.

“Chiediamo al Signore – la preghiera conclusiva di Francesco - la grazia di ricevere lo Spirito Santo che ci farà ricordare le cose di Gesù, che ci guiderà alla verità tutta intera e ci preparerà ogni giorno a rendere questa testimonianza, a dare questo piccolo martirio di ogni giorno o un grande martirio, secondo la volontà del Signore”.

 

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