30/04/2008, 00.00
VATICANO
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Papa: la giustizia fondamento della pace e del rispetto dei diritti umani

Benedetto XVI rievoca all’udienza generale il viaggio negli Usa. L’impegno della Chiesa per un ordine internazionale fondato sul principio di responsabilità e solidarietà. La “sana laicità” degli Stati Uniti. “La libertà religiosa va sempre difesa, evitando ogni forma di discriminazione e pregiudizio”.
Città del Vaticano (AsiaNews) – La dignità di ogni persone umana, creata da Dio a sua immagine e somiglianza, è il fondamento ultimo del rispetto dei diritti umani che, come la pace, “è fondato sulla giustizia, riassumibile nella celebre massima non fare agli altri ciò che non volete sia fatto a voi”. E’ il principio di responsabilità e solidarietà nelle relazioni internazionali che la Chiesa promuove e che Benedetto XVI ha ricordato alle Nazioni Unite, il 18 aprile, e che oggi lo stesso Papa ha ricordato e “rinnovato”.
 
Il viaggio apostolico negli Usa e la visita all’Onu, compiuti dal 15 al 21 di questo mese, sono stati infatti rievocati oggi da Benedetto XVI nel discorso che ha rivolto alle 30mila persone presenti in Piazza San Pietro per una udienza generale allietata dalle ben diverse note di una banda musicale tedesca, di due italiane e di una, applauditissima, messicana.
 
Ripercorrendo gli avvenimenti di quei giorni, il Papa ha parlato del colloquio del 16 aprile col presidente Bush, come di una occasione per “rendere omaggio a quel grande Paese”, che ha definito “valido esempio di sana laicità, ove la dimensione religiosa nella diversità delle sue esperienze è non solo tollerata, ma valorizzata quale anima della nazione e garanzia fondamentale dei diritti e dei doveri dell’uomo”. In tale conteso la Chiesa può dedicarsi all’opera di evangelizzazione e di promozione umana, ed anche di “coscienza critica, contribuendo alla costruzione di una società degna della persona umana e stimolando un Paese come gli Stati Uniti, a cui tutti guardano quale ad uno dei principali attori della scena internazionale, verso la solidarietà globale, sempre più necessaria ed urgente, e verso l'esercizio paziente del dialogo nelle relazioni internazionali”.
 
Negli incontri avuti con vescovi e sacerdoti, ha detto poi di aver offerto sostegno “nel non facile compito di seminare il Vangelo in una società segnata da non poche contraddizioni, che minacciano la coerenza dei cattolici e del clero stesso”. Ciò ha visto la riproposizione della difesa della famiglia e del sacramento del matrimonio, “ambito naturale di accoglienza ed educazione dei figli”, e la sottolineatura dell’importanza di una solida formazione dei giovani. Il Papa, in proposito, ha parlato di “sfida” dell’educazione, “compito e parte integrante della missione della Chiesa”, aggiungendo che in particolare gli istituti cattolici insegnino a “coniugare fede, ragione, libertà e verità”.
 
Con i vescovi, ha ricordato oggi, è stato affrontato anche “il doloroso capitolo degli abusi sessuali sui minori compiuti da ministri ordinati”. Ho detto ai vescovi di "fasciare le ferite" e curare i rapporti con i sacerdoti
 
“Momenti molto cordiali” e “comune impegno al dialogo e alla promozione della pace e dei valori spirituali” sono stati poi quelli degli incontri interreligiosi ed in particolare quello alla sinagoga di New York. Sono stati occasione per ribadire che “la libertà religiosa va sempre difesa, evitando ogni forma di discriminazione e pregiudizio”, il che chiama in causa la “responsabilità dei leader religiosi”
 
Quanto al discorso all’Onu il suo “principale obiettivo” è stato, nel sessantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo confermarne il valore “richiamandone il fondamento universale, cioè la dignità della persona umana, creata da Dio a sua immagine e somiglianza per cooperare al grande disegno di vita e di pace”. Con la sottolineatura che “come la pace, anche il rispetto dei diritti umani, è radicato nella giustizia, vale a dire in un ordine etico valido per tutti i tempi e tutti i popoli, riassumibile nella massima ‘non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te’, o, espresso in positivo con le parole di Gesù, ‘tutto ciò che volete facciano a voi, fatelo voi agli altri’”.
 
L’ultimo ricordo del Papa è stato il “silenzio nella voragine di Ground Zero”, dove ha pregato “per tutte le vittime di quella terribile tragedia”.
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