15/12/2019, 12.27
VATICANO
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Papa: non basta credere in Dio, è necessario ogni giorno purificare la nostra fede

Migliaia di bambini all’Angelus hanno portato le statuine del “bambinello” del presepe per farle benedire dal papa. “Tra meno di un anno, dal 13 al 20 settembre 2020, si celebrerà a Budapest il 52mo Congresso eucaristico internazionale”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – L’Avvento, tempo di attesa e preparazione al Natale, “tempo di grazia, ci dice che non basta credere in Dio: è necessario ogni giorno purificare la nostra fede”. Papa Francesco si è rivolto così alle 30mila persone presenti oggi in piazza san Pietro per la recita dell’Angelus. Tra loro migliaia di bambini che hanno rinnovato la tradizione di portare il “bambinello” del presepe perché il papa lo benedica. E Francesco, dopo la recita della preghiera mariana, li ha invitati ad alzare le statuine, “le benedico di cuore”. “Il presepe – ha aggiunto - è come un Vangelo vivo. […] Mentre contempliamo la scena del Natale, siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall’umiltà di Colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo. E scopriamo che Egli ci ama a tal punto da unirsi a noi, perché anche noi possiamo unirci a Lui”.

In precedenza, aveva ricordato che l’odierna terza domenica di Avvento è detto “della gioia”. In essa, ha detto ancora, “la Parola di Dio ci invita da una parte alla gioia, e dall’altra alla consapevolezza che l’esistenza include anche momenti di dubbio, nei quali si fa fatica a credere. Gioia e dubbio sono entrambe esperienze che fanno parte della nostra vita. All’esplicito invito alla gioia del profeta Isaia: «Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa» (35,1), si contrappone nel Vangelo il dubbio di Giovanni Battista: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?» (Mt 11,3). In effetti, il profeta vede al di là della situazione: egli ha davanti a sé gente scoraggiata: mani fiacche, ginocchia vacillanti, cuori smarriti (cfr 35,3-4). È la stessa realtà che in ogni tempo mette alla prova la fede. Ma l’uomo di Dio guarda oltre, perché lo Spirito Santo fa sentire al suo cuore la potenza della sua promessa, ed egli annuncia la salvezza”.

“È ciò che si realizza con Gesù: «i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo» (Mt 11,5). Tale descrizione ci mostra che la salvezza avvolge tutto l’uomo e lo rigenera. Ma questa nuova nascita, con la gioia che l’accompagna, sempre presuppone un morire a noi stessi e al peccato che c’è in noi. Da qui deriva il richiamo alla conversione”.

“L’Avvento, tempo di grazia, ci dice che non basta credere in Dio: è necessario ogni giorno purificare la nostra fede. Si tratta di prepararsi ad accogliere non un personaggio da fiaba, ma il Dio che ci interpella, ci coinvolge e davanti al quale si impone una scelta. Il Bambino che giace nel presepe ha il volto dei nostri fratelli e sorelle più bisognosi, dei poveri che «sono i privilegiati di questo mistero e, spesso, coloro che maggiormente riescono a riconoscere la presenza di Dio in mezzo a noi» (Lett. ap. Admirabile signum, 6). La Vergine Maria ci aiuti, perché, mentre ci avviciniamo al Natale, non ci lasciamo distrarre dalle cose esteriori, ma facciamo spazio nel cuore a Colui che è già venuto e vuole venire ancora a guarire le nostre malattie e a darci la sua gioia”.

Dopo l’Angelus, Francesco ha anche ricordato che “tra meno di un anno, dal 13 al 20 settembre 2020, si celebrerà a Budapest il 52° Congresso Eucaristico Internazionale. I Congressi Eucaristici, da più di un secolo, ricordano che al centro della vita della Chiesa c’è l’Eucaristia. Il tema del prossimo Congresso sarà «Sono in te tutte le mie sorgenti» (Sal 87,7)”.

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