24/09/2023, 12.36
VATICANO
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Papa: sia garantita ovunque vita degna, senza dover emigrare

Francesco all'Angelus nella Giornata del migrante e del rifugiato. Il grazie alla Chiesa italiana per le iniziative di accoglienza. "Dio non punta sulla nostra bravura ma sulla generosità della sua grazia".

Città del Vaticano (AsiaNews) – “Migrare dovrebbe essere una scelta libera, mai l’unica possibile”. Lo ha detto oggi papa Francesco all’Angelus rivolgendosi ai fedeli riuniti in piazza San Pietro nel giorno in cui la Chiesa cattolica celebra la Giornata mondiale dei migranti e dei rifugiati, dedicata quest’anno al tema “Liberi di scegliere se migrare o restare”
“Il diritto di migrare - ha commentato Francesco - per molti è diventato obbligo mentre dovrebbe esistere diritto a non migrare per rimanere nella propria terra. È necessario che a ogni uomo e a ogni donna venga garantita la possibilità di vivere una vita degna nel Paese dove si trova. Purtroppo miseria, guerra, crisi climatica, costringono tante persone a fuggire. Perciò siamo tutti chiamati a costruire comunità pronte e aperte ad accogliere, promuovere, accompagnare e a integrare quanti bussano alle nostre porte”. In questo senso, dopo aver ricordato che questo è stato anche uno dei temi chiave del viaggio compiuto in questi giorni a Marsiglia, il pontefice ha voluto espressamente ringraziare i “vescovi della Conferenza episcopale italiana che fanno di tutto per accogliere”.
Commentando la liturgia di oggi che propone la parabola del padrone della vigna esce dalle prime ore dell’alba fino a sera per chiamare alcuni operai ma, alla fine, paga tutti allo stesso modo (cfr Mt 20,1-16), ha esortato a guardare a Dio che “non aspetta i nostri sforzi per venirci incontro, non ci fa un esame per valutare i nostri meriti prima di cercarci, non si arrende se tardiamo a rispondergli; al contrario, Lui stesso ha preso l’iniziativa e in Gesù è “uscito” verso di noi, per manifestarci il suo amore”.
"Fratelli e sorelle - ha aggiunto il papa - a volte rischiamo di avere una relazione “mercantile” con Dio, puntando più sulla nostra bravura che sulla generosità della sua grazia. A volte anche come Chiesa, invece che uscire a ogni ora del giorno e allargare le braccia a tutti, possiamo sentirci i primi della classe, giudicando gli altri lontani, senza pensare che Dio ama anche loro con lo stesso amore che ha per noi.
Di qui l’invito a chiedersi: “io cristiano, io cristiana, so uscire verso gli altri? E sono generoso verso tutti, so dare quel “di più” di comprensione e perdono, come Gesù ha fatto con me?”.
Infine nei saluti ai fedeli il papa ha rinnovato l’invito a partecipare alla veglia ecumenica di preghiera che si terrà sabato 30 settembre in piazza San Pietro in preparazione all’Assemblea sinodale che si aprirà il 4 ottobre. Infine ha invitato ancora una volta a ricordare “la martoriata Ucraina; preghiamo per questo popolo che soffre tanto”.

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