14/11/2021, 13.03
VATICANO
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Papa: ‘organizzare la speranza’ compito dei cristiani in risposta al grido dei poveri

“Un consiglio per prendere le scelte importanti. Prima di decidere, immaginiamo di stare davanti a Gesù, come alla fine della vita, davanti a Lui che è amore. Pensandoci lì, al suo cospetto, alla soglia dell’eternità, prendiamo la decisione per l’oggi. Non sarà forse la più facile, la più immediata, ma sarà quella buona”. “Oggi, Giornata mondiale dei poveri, si aprono le iscrizioni alla piattaforma Laudato si’, che promuove l’ecologia integrale”.

Città del Vaticano (AsiaNews) – “Organizzare la speranza”, è il compito che papa Francesco ricorda ai cristiani nella V Giornata mondiale dei poveri: siano “persone che agiscono: spezzano il pane con gli affamati, operano per la giustizia, rialzano i poveri e li restituiscono alla loro dignità”. “A noi – ha sottolineato - specialmente a noi cristiani, tocca organizzare la speranza, tradurla in vita concreta ogni giorno, nei rapporti umani, nell’impegno sociale e politico”. Compito ricordato durante la messa celebrata dal Papa nella basilica di san Pietro, stamattina, alla quale hanno partecipato duemila poveri ed indigenti, insieme ai volontari che li accompagnano e ad esponenti delle realtà caritative che li assistono quotidianamente sul territorio di Roma.

Commentando le parole di Gesù “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”, all’omelia e, più tardi, alle 30mila persone presenti in piazza san Pietro per la recita dell’Angelus, Francesco ha spiegato che “Egli stabilisce una distinzione tra le cose penultime, che passano, e le cose ultime, che restano. È un messaggio prezioso per noi, per orientarci nelle scelte importanti della vita”, ci avverte che “passa la scena di questo mondo. E rimarrà soltanto l’amore. Fondare la vita sulla Parola di Dio, dunque, non è evadere dalla storia, è immergersi nelle realtà terrene per renderle salde, per trasformarle con l’amore, imprimendovi il segno dell’eternità, il segno di Dio. Ecco allora un consiglio per prendere le scelte importanti. Prima di decidere, immaginiamo di stare davanti a Gesù, come alla fine della vita, davanti a Lui che è amore. Pensandoci lì, al suo cospetto, alla soglia dell’eternità, prendiamo la decisione per l’oggi. Non sarà forse la più facile, la più immediata, ma sarà quella buona”.

Così è verso coloro che sono vittime di una “povertà a cui spesso sono costretti, vittime dell’ingiustizia e della disuguaglianza di una società dello scarto, che corre veloce senza vederli e li abbandona senza scrupoli al loro destino”. “Se la nostra speranza non si traduce in scelte e gesti concreti di attenzione, giustizia, solidarietà, cura della casa comune, le sofferenze dei poveri non potranno essere sollevate, l’economia dello scarto che li costringe a vivere ai margini non potrà essere convertita, le loro attese non potranno rifiorire”.

Oggi, ha ribadito, “è come se la Chiesa ci dicesse: ‘Fermati e semina speranza nella povertà. Avvicinati ai poveri e semina speranza’. La speranza di quella persona, la speranza tua e la speranza della Chiesa. A noi è chiesto questo: di essere, tra le quotidiane rovine del mondo, instancabili costruttori di speranza; di essere luce mentre il sole si oscura; di essere testimoni di compassione mentre attorno regna la distrazione; di essere amanti e attenti nell’indifferenza diffusa. Testimoni di compassione. Noi non potremo mai fare del bene senza passare per la compassione. Al massimo faremo cose buone, ma che non toccano la via cristiana perché non toccano il cuore. Quello che ci fa toccare il cuore è la compassione: ci avviciniamo, sentiamo la compassione e facciamo gesti di tenerezza. Proprio lo stile di Dio: vicinanza, compassione e tenerezza. Questo ci è chiesto oggi”.

La Giornata mondiale dei poveri, nata come frutto del Giubileo della misericordia, ha detto ancora dopo l’Angelus, quest’anno ha per tema le parole di Gesù «I poveri li avete sempre con voi» (14,7). “Ed è vero: l’umanità progredisce, si sviluppa, ma i poveri sono sempre con noi, sempre ce ne sono, e in loro è presente Cristo, nel povero è presente Cristo. L’altro ieri, ad Assisi, abbiamo vissuto un momento forte di testimonianza e di preghiera, che vi invito a riprendere, vi farà bene. E sono grato per le tante iniziative di solidarietà che sono state organizzate nelle diocesi e nelle parrocchie in tutto il mondo”.

“Il grido dei poveri, unito al grido della Terra – ha concluso - è risuonato nei giorni scorsi al Vertice delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico COP26, a Glasgow. Incoraggio quanti hanno responsabilità politiche ed economiche ed agire subito con coraggio e lungimiranza; al tempo stesso invito tutte le persone di buona volontà ad esercitare la cittadinanza attiva per la cura della casa comune. A questo scopo proprio oggi, Giornata mondiale dei poveri, si aprono le iscrizioni alla piattaforma Laudato si’, che promuove l’ecologia integrale”.

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