21/09/2020, 12.54
INDONESIA
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Papua: pastore protestante ucciso in un agguato

di Mathias Hariyadi

E' mistero sul movente e sugli autori. Gli  assalitori hanno colpito Jeremiah Zanambani mentre era diretto all’allevamento di maiali. Leader protestante scrive al presidente indonesiano chiedendo indagini e giustizia. Il comando militare accusa i gruppi indipendentisti locali. Le attività di guerriglia ostacolo allo sviluppo della regione. 

Jakarta (AsiaNews) - Un gruppo di assalitori, non ancora identificato, ha assalito e ucciso a colpi di arma da fuoco un pastore protestante in Indonesia, identificato con il nome di Jeremiah Zanambani. La vicenda è avvolta dal mistero e restano oscure le circostanze e il movente dietro l’attacco. Per questo il segretariato generale del Sinodo delle chiese protestanti indonesiane (Persekutuan Gereja-gereja, Pgi) ha inviato oggi una lettera al presidente Joko Widodo, chiedendo di formare un team di esperti e avviare una inchiesta approfondita. 

Nella missiva, spedita per conoscenza anche al capo delle forze armate gen. Marshal Hadi Tjahjanto e al capo della polizia gen. Idham Aziz, il segretario generale Pgi Jaclevyn F Manuputty “condanna con forza l’incidente” e chiede “l’istituzione di una commissione di inchiesta indipendente”. Il rev Jeremiah Zanambani era responsabile della comunità Gereja Kemah Injil Indonesia (GKII) di Hitadipa, nel distretto di Intan Jaya, nella provincia di Papua. Egli è stato ucciso il 19 settembre scorso con numerosi colpi di arma da fuoco, mentre era diretto all’allevamento di maiali. 

Una nota diffusa dal comando militare a Papua punta il dito contro un gruppo armato indipendentista locale, meglio noto con l’acronimo KKSB (movimento armato criminale separatista). Il colonnello IGN Suriastawa, del terzo comando centrale, riferisce che i movimenti armati sfruttano questi fatti come “espedienti di marketing” per gettare discredito sull’autorità indonesiana e le istituzioni in patria e davanti alla comunità internazionale.

“Come sempre accade - sottolinea l’alto ufficiale - questo tipo di eventi che gettano discredito” sul Paese avvengono “alla viglia dell’assemblea generale delle Nazioni Unite”. In Indonesia, prosegue, la questione del movimento indipendentista a Papua e delle sue attività di “guerriglia” sta diventando un serio ostacolo per il governo centrale nella costruzione e nello sviluppo della regione.

Ricca di minerali preziosi e di altre risorse naturali, la provincia di Papua è stata oggetto di una massiccia campagna di sfruttamento da parte di Jakarta negli ultimi decenni, soprattutto durante il regime autoritario dell’ex presidente Suharto (1967-1998). Sotto la guida di Widodo il governo centrale ha stanziato miliardi di dollari in infrastrutture e progetti di sviluppo, soprattutto le strade.

Ai progetti governativi fanno da contraltare le violenze di gruppi separatisti e movimenti armati affiliati al KKSB, che lanciano assalti e attacchi mirati. Il 5 dicembre 2018 almeno 31 ingegneri civili della PT Istaka Karya, con sede a Jakarta, sono stati oggetto di un attacco brutale da parte del KSSB mentre erano impegnati nello sviluppo dei progetti. I guerriglieri hanno risposto affermando che le persone colpite non erano “veri” lavoratori edili, ma elementi dell’esercito “sotto copertura”.

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