13/10/2010, 00.00
COREA DEL NORD – CINA
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Pechino pronta a proteggere il primogenito di Kim Jong-il

Kim Jong-nam, primo figlio del Caro Leader nordcoreano caduto in disgrazia nel 2001, vive a Macao. Nei giorni scorsi ha criticato la successione dinastica nel suo Paese scatenando le ire del fratello, il terzogenito Kim Jong-un, oramai delfino ufficiale e successore del dittatore.

Pechino (AsiaNews) - La Cina è intervenuta nei giorni scorsi a protezione di Kim Jong-nam, primogenito del leader nordcoreano Kim Jong-il. Pechino, l’unico alleato di Pyongyang nella comunità internazionale, si è mossa contro possibili azioni da parte degli stretti collaboratori del terzogenito Kim Jong-un, designato come successore al vertice del regime comunista. Il primogenito vive infatti a Macao, territorio cinese; due giorni fa si è espresso contro la successione dinastica in Corea del Nord, scatenando le ire dell’erede del Caro Leader.

 Lo scrive oggi il maggior quotidiano di Seoul, il Chosun Ilbo, secondo cui ci sarebbe un piano contro il primo figlio che vive in Cina e passa gran parte del suo tempo a Macao con la sua famiglia. Le ipotesi si basano su quanto riferito da fonti del governo sudcoreano secondo cui Kim Jong-nam, 39 anni, era la soluzione sostenuta dalla Cina in caso di collasso improvviso del regime nordcoreano.

Lo scorso fine settimana, Pyongyang ha celebrato il 65esimo anniversario della fondazione del Partito dei Lavoratori: in quella occasione il regime ha presentato alla leadership del Paese il giovane delfino. Kim Jong-un è stato prima nominato generale a quattro stelle e poi promosso alla vice presidenza della Commissione militare centrale. Dopo la fine del Congresso è stata pubblicata la sua prima fotografia ufficiale insieme al padre.

Kim Jong-il è apparso in quelle immagini molto provato: molti sostengono che il dittatore sia stato colpito da un grave ictus nell’agosto del 2008 e che soffra ora di malattie gravi ormai croniche come il diabete. Kim Jong-nam, tendenzialmente l’erede del dittatore, è caduto in disgrazia nel 2001 quando, con un maldestro tentativo, ha cercato di raggiungere Disneyland a Tokyo con un passaporto dominicano, naturalmente falso.

Finito in esilio volontario a Macao, dove passa il tempo giocando nei numerosissimi casinò del territorio, Jong-nam conta su stretti legami con la potente elite cinese. Secondo alcuni è in rapporti quasi familiari con i figli di alti funzionari cinesi, con i quali gioca d’azzardo.

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