31/07/2018, 09.02
CAMBOGIA
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Phnom Penh, vittoria incontrastata per Hun Sen

Riconfermato per la sesta volta alla guida della Cambogia. Il Partito Popolare cambogiano si è aggiudicato 114 seggi su 125. L’affluenza è stata dell’82%. L’anno scorso il principale partito d’opposizione è stato messo fuorilegge.

Phnom Penh (AsiaNews/Agenzie) - Hun Sen ha vinto le elezioni in Cambogia ed è stato riconfermato primo ministro. Il suo Partito Popolare ha ottenuto 114 seggi su 125. Altri due partiti, il Funcinpec e il Partito della lega per la Democrazia, hanno ricevuto rispettivamente cinque e sei seggi.

Sulla sua pagina Facebook Hun Sen commenta così il risultato: “I compatrioti hanno scelto il percorso democratico e hanno usato i loro diritti”. Secondo la commissione elettorale nazionale, l’82% degli aventi diritto si è recato alle urne.

Il Partito Popolare cambogiano di Hun Sen ha vinto tutte le elezioni dal 1998. Con queste, il primo ministro cambogiano ottiene il potere per la sesta volta consecutiva.

Un clima di paura ha scoraggiato le critiche da parte delle opposizioni. Gli osservatori politici dicono che la Cambogia con queste elezioni ha fatto un passo indietro. L’anno scorso infatti il governo ha sciolto il principale partito d’opposizione, il Cambodia National Rescue Party (Cnrp), e ha fatto arrestare il suo leader Kem Sokha con l’accusa di tradimento.

I membri del Cnrp sono in prigione, altri clandestini o in esilio. Essi hanno esortato la popolazione a non andare a votare, l’unica forma sicura di protesta.

L’ex presidente del Cnrp Sam Rainsy dichiara che l’elezione è stata una “vittoria vuota” per Hun Sen. Il primo ministro cambogiano ha mantenuto il potere attraverso gli anni grazie ad alleanze politiche e familiari nella polizia, nell’esercito e nei media. Inoltre ha collocato i suoi figli in posizioni strategiche in questi ambiti.

L’elezione di Hun Sen è stata criticata in occidente. L'Unione Europea ha minacciato la Cambogia di sanzioni economiche. Insieme agli Stati Uniti, l’Ue ha ritirato i fondi stanziati per le elezioni. Tuttavia, la Cina ha fornito supporto al Paese alleato con un aiuto di circa 20 milioni di dollari per comprare attrezzature, seggi elettorali e computer. Inoltre, durante la campagna elettorale alcuni diplomatici cinesi hanno sostenuto Hun Sen. L’ambasciatore cinese ha anche criticato la decisione dell’Unione Europea di applicare nuove sanzioni alla Cambogia.

L'economia del Paese - anche grazie alla stabilità garantita da Hun Sen - ha registrato negli ultimi anni una crescita media del 7%, uno dei tassi più alti nel sud-est asiatico. La sua economia si basa sull'export e dipende da Stati Uniti ed Europa, maggiori acquirenti di beni cambogiani. L’industria tessile del Paese, che dà lavoro a milioni di persone, attualmente esporta quasi il 70% dei vestiti e delle scarpe prodotti verso i due mercati.

Se l'Ue decidesse di applicare la linea dura con il governo di Hun Sen e ritirare gli accordi commerciali preferenziali con la Cambogia, l'industria dell'abbigliamento ne risentirebbe, così come l’export di riso e altri prodotti che godono dell'accesso esentasse al mercato occidentale.

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