11/11/2025, 11.35
MALAYSIA
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Polizia riapre le indagini sulla scomparsa forzata del pastore Raymond Koh

di Joseph Masilamany

Il provvedimento segue una pronuncia dell'Alta Corte. Koh scomparve nel 2017 a Petaling Jaya, rapito da un gruppo di uomini mascherati. Il ministro dell’Interno afferma che la polizia rispetterà l'ordinanza. La moglie Susanna Liew contro il ricorso della Procura Generale. Il caso analogo dell'attivista Amri Che Mat.

Kuala Lumpur (AsiaNews) - La polizia riaprirà le indagini sulla scomparsa del pastore Raymond Koh, avvenuta nel 2017. L'ha dichiarato ieri il ministro dell'Interno Datuk Seri Saifuddin Nasution Ismail, a seguito di un'ordinanza dell'Alta Corte che impone alle autorità di riprendere le indagini, da tempo in stallo. Koh, pastore cristiano, è stato rapito in pieno giorno a Petaling Jaya nel 2017 da un gruppo di uomini mascherati in un'operazione coordinata ripresa dalle telecamere a circuito chiuso. 

Saifuddin ha affermato che l'obiettivo immediato del ministero è garantire il rispetto delle direttive del tribunale, ovvero proseguire le indagini e stabilire dove si trovi Koh. "La mia attenzione ora è rivolta alla direttiva del tribunale che impone alla polizia di intraprendere due azioni: riprendere le indagini e stabilire dove si trovi il pastore Koh", ha detto dopo aver ricevuto venerdì scorso un briefing completo dalla Procura generale (AGC).

La settimana scorsa, il giudice dell'Alta Corte Datuk Su Tiang Joo ha ordinato al governo di pagare alla famiglia di Koh 10mila RM (circa 2mila euro) al giorno a partire dalla data del suo rapimento, il 13 febbraio 2017, fino al suo ritrovamento. Il tribunale ha inoltre concesso 4 milioni di RM a titolo di risarcimento danni generali e 250mila RM a titolo di spese legali, per un totale di circa 37 milioni di RM (circa 7 milioni di euro) fino ad oggi. 

Il giudice ha ordinato alla polizia di riprendere le indagini e di riferire ogni due mesi all'AGC sui progressi compiuti, rimuovendo dal caso gli agenti che avevano condotto le indagini iniziali. Il giorno seguente alla decisione dell'Alta Corte, l'AGC ha presentato ricorso contro la sentenza.

“La questione ora ricade sotto la giurisdizione della polizia. È mia responsabilità garantire che le direttive vengano attuate”, ha affermato Saifuddin, aggiungendo di non poter commentare il ricorso del governo in quanto rientra nella competenza dell'AGC.

Simile alla scomparsa del pastore Raymond Koh è il caso della scomparsa dell'attivista per i diritti sociali Amri Che Mat nel 2016. Un'indagine della Commissione per i diritti umani della Malesia (Suhakam) ha concluso che entrambi gli uomini erano vittime di sparizioni forzate e che le operazioni recavano “i segni distintivi del coinvolgimento della Sezione Speciale”. Una task force speciale nominata dal governo ha successivamente sostenuto le conclusioni della Suhakam.

La settimana scorsa, l'Alta Corte ha anche ordinato al governo di pagare più di 3 milioni di RM (oltre 500mila euro) alla famiglia di Amri per non aver indagato adeguatamente sul suo rapimento. La moglie di Amri, Norhayati Mohd Arifin, ha messo in discussione l'"inerzia” del governo nell'affrontare le questioni fondamentali relative alle sparizioni. “Sebbene il governo abbia il diritto di presentare ricorso, dov'è la stessa urgenza nell'indagare sulla condotta dei responsabili?”, ha affermato.

Anche la moglie di Koh, Susanna Liew, recentemente vincitrice di una causa storica contro il governo, ha espresso sgomento per la decisione dell'AGC di presentare ricorso, affermando che la famiglia è “perplessa” per questa mossa, soprattutto dopo che sia la Suhakam che la task force avevano collegato il personale di polizia ai rapimenti. Ha rinnovato la richiesta di istituire una Commissione reale d'inchiesta per convocare tutte le persone citate nel rapporto della task force e chiamarle a rispondere delle loro responsabilità.

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