13/07/2023, 13.00
SRI LANKA
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Ponte lasciato a metà da Rajapaska, abitanti costretti a ricostruirlo da soli

di Arundathie Abeysinghe

Nel distretto di Puttalam - nel nord-ovest dello Sri Lanka - un viadotto ancora efficace era stato abbattuto per costruirne uno più ampio in un grande piano di opere pubbliche. La crisi del Paese ha lasciato il ponte a metà, i lavoratori senza stipendio sono emigrati in Medio Oriente. Dopo quasi due anni di disagi ora gli abitanti (in maggioranza anziani) stanno costruendo una passerella da soli, mobilitando risorse e forze locali.

Colombo (AsiaNews) - Gli abitanti del distretto di Puttalam - nella provincia nord-occidentale dello Sri Lanka - sono stati costretti a costruire un ponte temporaneo a loro spese e mettendoci direttamente la manodopera perché il nuovo viadotto Anamaduwa-Meegoda era stato lasciato a metà. Sebbene il vecchio ponte fosse in buone condizioni, era stato comunque demolito per essere sostituito da una più moderna e ampia struttura, nell'ambito di un programma di interventi lanciato nel 2020 dal governo presieduto dall'ex presidente Gotabaya Rajapaksa.

Karunasena Athukorala (68 anni), Tilakasiri Hewapatabendige (70) e Siripala Punchihewa (74) vivono nel distretto di Puttalam e hanno raccontato ad AsiaNews come il vecchio ponte fosse ancora funzionante anche se di difficile percorrenza per i veicoli di grandi dimensioni come i camion. Nel 2021 erano stati avviati i lavori con il beneplacito della stessa gente che - nonostante gli alti costi dell’opera - pensava che un nuovo viadotto avrebbe facilitato i loro viaggi all’interno del distretto di Puttalam. In totale ne avrebbero beneficiato  15 villaggi. Il vecchio ponte avrebbe potuto essere utilizzato fino a quando il nuovo ponte non fosse stato costruito, ma poiché in quest'area non c'è abbastanza terreno per appoggiare entrambe le campate è stato demolito. Nel frattempo era stata istituita una strada alternativa.

Secondo gli abitanti del villaggio, “i residenti sono costretti a ricorrere a percorsi tortuosi per raggiungere la loro destinazione. Durante la stagione delle piogge si deve attraversare un fiume per raggiungere il villaggio vicino o andare in città. Studenti, donne incinte, anziani e disabili sono i più danneggiati e alcuni giovani dei villaggi rischiano la vita per trasportarli dall'altra parte. Quando qualcuno è malato, l'intero villaggio si riunisce e lo trasporta su un telo legato a due pali di bambù camminando per circa otto chilometri fino all'ospedale. È un incubo”, raccontano.

Secondo l'ex segretario distrettuale Manusha Senanayake, residente a Puttalam, “prima che la nuova struttura fosse completata l’appaltatore, dicendo di non aver ancora ricevuto alcun pagamento, ha lasciato liberi gli operai che nel frattempo sono partiti alla volta del più redditizio Medio Oriente. Attualmente non ci sono fondi né per i materiali, né per la manodopera”.

I residenti, che da quasi due anni subiscono disagi, hanno deciso di costruire un ponte temporaneo su cui possano transitare pedoni, biciclette e moto. Lo hanno fatto auto-tassandosi e lavorando loro direttamente. Diversi proprietari di negozi di ferramenta nei villaggi hanno fornito materiali edili. Ma a lavorare a man nude per la costruzione di questo ponte sono per lo più gli abitanti dei villaggi, anche anziani, che hanno preso possesso dell'ex cantiere abbandonato. “Poiché molti giovani residenti nell’area hanno un impiego a Colombo, danno una mano per i lavori di costruzione solo durante i fine settimana. Pertanto, il completamento di questo ponte potrebbe richiedere molto tempo”, chiosa l’ingegnere Chaminda Tennakoon che supervisiona i lavori.

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