04/08/2005, 00.00
INDIA
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Preghiere e digiuno in India contro le violenze ai cristiani

di Nirmala Carvalho

Vescovo di Bophal: "È  l'arma  più efficace per contrastare le crescenti persecuzioni" nel Madhya Pradesh e nel Chattisgarh. All'evento presenti anche numerosi cattolici tribali.

Bhopal (AsiaNews) – Un incontro di preghiera per denunciare le "deliberate e crescenti violenze" anti-cristiane negli stati indiani del Madhya Pradesh e Chattisgarh. In entrambi gli stati governa il Bharatiya Janata Party (Bjp - sostenitore di una visione fondamentalista dell'induismo) ed è in vigore la Legge anticonversione.

In un'intervista ad AsiaNews mons. Pascal Topno, arcivescovo di Bhopal, dove si è svolta la giornata di preghiera il 2 agosto scorso, ha spiegato che "tutti i cristiani dei due stati si sono riuniti per digiunare e pregare per le atrocità commesse contro la nostra comunità, complice la legge anticonversione".

"Il Consiglio dei vescovi del Madhya Pradesh e del Chattisgarh (Cbmp) – spiega il vescovo - ha scelto un giorno intero di digiuno e preghiera come arma migliore per contrastare la crescente persecuzione che subiamo".

Mons. Topno, tra i promotori e organizzatori dell'evento, racconta che a Bhopal si sono riunite tutte le denominazioni cristiane dei due stati indiani. Tra i responsabili religiosi erano presenti anche pastori protestanti e vescovi cattolici di rito orientale.

"Abbiamo pregato per i nostri persecutori e per i nemici della cristianità, e le cui vite non sono state illuminate dalla 'Luce della Verità'", aggiunge il vescovo. "Molti dei partecipanti sono state in prima persona vittime di violenze anti-cristiane perpetrate dai fondamentalisti; come guide spirituali abbiamo chiesto ai fedeli di perdonare i loro aggressori, spiegando che la nostra risposta all'ingiustizia è il perdono e la preghiera".

Il presule ricorda la "patetica" condizione dei tribali cristiani, poveri, disoccupati e "alla mercé degli estremisti di destra che cercano di riconvertirli all'induismo con minacce intimidazioni". A questo proposito egli sottolinea la presenza all'incontro anche di numerosi tribali cattolici: "È un segno, un particolare che ci incoraggia e dà fiducia". Tra di essi vi erano anche rappresentanti della comunità di Jhabua, dove di recente un sacerdote cattolico è stato ingiustamente denunciato e arrestato per presunte conversioni forzate.

L'incontro di preghiera era sorvegliato dalla polizia, che si aspettava parole violente dal pulpito e manifestazioni di protesta. "Le forze dell'ordine – racconta il vescovo – sono rimaste sorprese del clima di serenità e dell'atmosfera spirituale in cui si è svolta la giornata".

Per mons. Topno quella del 2 agosto è stata una "meravigliosa esperienza ecumenica". "Nonostante le piogge monsoniche - continua – la gente è accorsa a Bhopal per esprimere la sua solidarietà e allo stesso tempo preoccupazione per le violenze ai cristiani, che stanno registrando una grave escalation".

Mons. Topno ha presentato un memorandum al governatore del Madhya Pradesh, Babulal Gaur, in cui afferma che i cristiani testimoniano solo Cristo e non compiono conversioni con la forza. Nel testo, inoltre, si denuncia la condizione di discriminazione e minaccia in cui vivono i tribali cristiani.

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