08/07/2009, 00.00
INDONESIA
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Presidenziali in Indonesia: Yudhoyono in testa, per la Megawati “non è finita”

di Mathias Hariyadi
Gli exit-poll danno in vantaggio il presidente uscente con il 60,13% delle preferenze. Egli ringrazia i cittadini che si sono recati alle urne, ma attende i risultati finali. L’ex presidente Megawati giudica l’eccessiva euforia dei media “un falso esempio” di democrazia e denuncia “comportamenti irregolari”.
Jakarta (AsiaNews) – Le proiezioni di voto delle presidenziali in Indonesia danno Susilo Bambang Yudhoyono in testa con il 60,13% delle preferenze. Seguono con ampi margini di distacco Megawati Setiawati Soekarnoputri (27,38%) e Jusuf Kalla (12,50%). Le operazioni di voto si sono concluse senza incidenti gravi e le prime reazioni dei leader politici sono contrastanti.
 
Commentando a caldo i primi exit-poll, il presidente uscente Yudhoyono ringrazia “calorosamente tutti i cittadini indonesiani che si sono recati oggi alle urne”. Parlando ai collaboratori e a centinaia di sostenitori accorsi presso la sua residenza privata, egli sottolinea che il risultato premia “gli sforzi compiuti” durante la campagna elettorale.
 
Yudhoyono smorza però gli entusiasmi, spiegando che “il conteggio non è definitivo”. “Aspettiamo e vediamo – afferma il leader del Democrat Party – perché solo la Commissione elettorale indonesiana ha il potere di sancire il vincitore”.
 
Jusuf Kalla accetta l’esito delle prime proiezioni, ma aggiunge che non sono dati definitivi e attende che la Commissione si pronunci. Dal fronte dei sostenitori di Megawati Setiawati Soekarnoputri arrivano invece le critiche più pesanti. “Il conteggio non è finito – commenta l’ex presidente – nessuno ha l’autorità per proclamarsi vincitore”.
 
La Megawati denuncia una “eccessiva euforia” nel Paese, frutto di una massiccia campagna televisiva che enfatizza i sondaggi che danno in testa Yudhoyono. “[Quello creato dalle tv] è un falso esempio di democrazia” e denuncia “comportamenti irregolari” nelle operazioni di voto. Alcuni elettori non registrati sarebbero ancora in attesa di votare, nonostante la chiusura dei seggi.
 
Secondo i primi rapporti delle autorità, le operazioni di voto si sono svolte regolarmente e senza gravi episodi di violenze. Nella sola provincia orientale di Papua si sono verificati alcuni piccoli incidenti: incendiati un posto di guardia a Tembagapura, cittadina di montagna nella reggenza di Mimica, e un bus-navetta di proprietà del gigante minerario statunitense Freeport. L’episodio non è stato rivendicato.
 
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