08/05/2025, 21.45
VATICANO
Invia ad un amico

Prevost: un papa missionario in Perù, nel segno di sant'Agostino

Nato a Chicago è il primo pontefice originario del Nord America ma è stato vescovo a Chiclayo e ha anche la cittadinanza peruviana. Per due mandati è stato priore generale degli Agostinaini, ordine religioso presente anche in molti Paesi dell'Asia. Papa Francesco lo aveva poi chiamato a Roma nel 2023 come prefetto del dicastero per i Vescovi. "La mia vocazione come quella di ogni cristiano è essere missionario, annunciare il Vangelo là dove uno si trova".

Città del Vaticano (AsiaNews) –Il nuovo papa Leone XIV è il primo pontefice originario del Nord-America ma è soprattutto un papa che viene da un’esperienza missionaria, avendo servito per tanti anni e con diversi ruoli la Chiesa del Perù. Robert Prevost è nato Chicago il 14 settembre 1955, da una famiglia con radici in Europa. Ha studiato nelle scuole degli Agostiniani, ordine religioso molto presente anche in Asia e nel cui noviziato è entrato a 22 anni dopo un baccalaureato in Scienze matematiche e una licenza in filosofia conseguita all’Università Villanova di Philadelphia. Inviato studiare diritto canonico alla Pontifica Università Angelicum è stato ordinato sacerdote a Roma nel 1982.

Tre anni dopo è partito per la missione in Perù, dove inizialmente ha svolto il suo servizio pastorale nella città di Chulucanas. Nel 1988 è stato poi trasferito a Trujillo dove ha iniziato ad occuparsi della formazione dei nuovi religiosi agostiniani in Perù. Eletto nel 1999 come priore degli agostiniani della provincia di Chicago, due anni dopo il capitolo lo ha scelto priore generale degli agostiniani, un compito di governo degli oltre 2500 religiosi dell’ordine presente in 50 Paesi del mondo, ministero che ha svolto a Roma per due mandati fino al 2013.

È stato poi papa Francesco nel 2014 a richiamarlo in Perù, affidandogli la guida della diocesi di Chiclayo nel nord-ovest del Paese. Un ministero che ha ricordato già stasera come un’esperienza centrale della sua vita, rivolgendo subito un saluto in spagnolo ai fedeli della sua ex diocesi in Perù. E di questo Paese ha scelto di diventare anche cittadino nel 2015. In seno alla Conferenza episcopale del Perù Prevost è stato vice-presidente dal 2018 fino al gennaio 2023, quando ancora Bergoglio lo ha chiamato a Roma per affidargli la guida del cruciale dicastero per i Vescovi e la presidenza della Commissione per l’America Latina. È stato creato cardinale nel concistoro del settembre 2023, il penultimo presieduto da papa Francesco.

In un’intervista rilasciata a Vatican News nel 2023, commentando il suo incarico nella Curia romana disse: “Mi considero ancora missionario -spiegò in particolare -. La mia vocazione come quella di ogni cristiano è l’essere missionario, annunciare il Vangelo là dove uno si trova. Certamente la mia vita è molto cambiata: ho la possibilità di servire il Santo Padre, di servire la Chiesa oggi, qui, dalla Curia romana. Una missione molto diversa da quella di prima ma anche una nuova opportunità di vivere una dimensione della mia vita che semplicemente è stata sempre rispondere ‘sì’ quando ti chiedono un servizio. Con questo spirito ho concluso la mia missione in Perù, dopo otto anni e mezzo come vescovo e quasi vent’anni come missionario, per incominciarne una nuova a Roma”.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Sierra Leone, sacerdote filippino: Resto qui e sfido l'ebola per i miei fedeli
31/10/2014
Papa: i cattolici offrano una partecipazione costruttiva, ricca di contenuti, ferma sui principi
05/09/2010
Papa: il primato romano è “necessario” nella Chiesa, oggi come in passato
05/03/2008
Vescovi filippini: Bravi e coraggiosi i sacerdoti e laici in missione nei Paesi colpiti da Ebola
12/11/2014
Storie dell'Africa: dove i cinesi rischiano la vita per arricchire Pechino
19/03/2010


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”