18/07/2013, 00.00
RUSSIA
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Processo Navalny, condannato il blogger oppositore

di Nina Achmatova
Accusato di frode e appropriazione indebita a Kirov, per lui il pm ha chiesto sei anni di detenzione. Il verdetto di colpevolezza pronunciato questa mattina, attesa per la condanna: se sarà a 6 anni, come ha chiesto il pubblico ministero, farà deragliare la sua corsa alle elezioni municipali di Mosca, per l’8 settembre.

Mosca (AsiaNews) - La Commissione elettorale di Mosca ha approvato ufficialmente la candidatura a sindaco di Alexei Navalny, il blogger anti-Putin diventato leader morale del movimento d'opposizione russo. La sua carriera politica però potrebbe finire prima ancora di essere realmente iniziata: il tribunale di Kirov lo ha riconosciuto colpevole di frode e appropriazione indebita a Kirov, 800 km da Mosca, reati per i quali il pubblico ministero ha chiesto sei anni di detenzione e il pagamento multa da un milione di rubli.

Ora si attende la condanna, prevista per la tarda giornata di oggi: se condannato alla piena detenzione, come appare scontato a tutti, gli sarà vietato per legge di candidarsi e potrebbe essere interdetto dai pubblici uffici per sempre. Dopo tre mesi di udienze, il giudice Serghei Blinov - noto per non aver mai pronunciato un verdetto di non colpevolezza in tutta la sua carriera - ha deciso che Navlany è veramente responsabile della vendita sottoscosto di ampie partite di legname, che avrebbero arrecato danni alla società statale Kirovles per 380mila euro, mentre era consulente del governatore locale nel 2009.

La difesa ha reclamato l'assoluzione e lo stesso blogger ha denunciato che si tratta di accuse fabbricate per metterlo fuori gioco e "vendicarsi di lui politicamente". A suo dire, la sentenza "sarà dettata da Putin in persona" e l'unica incognita sarà sul carcere o la condizionale". Da vedere se il blogger, che ha guidato le proteste anti-governative dell'anno scorso a Mosca, potrà partecipare alle municipali previste per il prossimo 8 settembre: il primo vero banco di prova con la politica reale per il variegato movimento d'opposizione extraparlamentare.

Secondo emendamenti alla legge russa, entrati in vigore l'anno scorso, i condannati per reati penali "seri" o "molto seri" (some i suoi) non possono candidarsi a elezioni. Non è chiaro, però, se la "squalifica" sarà immediata o solo dopo l'esaurimento di tutti i possibili appelli. Cosa che potrebbe comportare alcuni mesi. Dopo la sentenza, Navalny ha 10 giorni per presentare appello. Poi il tribunale ha ancora altri 30 giorni per cominciare a considerare il ricorso. Se i giudici respingeranno l'appello prima dell'8 settembre, l'oppositore dovrà rinunciare alla candidatura. "Non sappiamo cosa possa succedere - ha ammesso lo stesso Navalny - il tribunale può decidere in un secondo o prendersi più tempo".

Il voto di settembre è stato convocato in modo anticipato dall'attuale sindaco e fedele del presidente Vladimir Putin, Sergey Sobyanin. L'obiettivo è ottenere un mandato elettivo legittimo prima che l'opposizione potesse presentarsi in modo organizzato tra due anni, a naturale scadenza del suo mandato. Sobyanin era stato nominato nel 2011 dopo il siluramento del predecessore, Yuri Luzhkov. Dal voto l'élite russa vuole uscire non solo con la vittoria, ma anche con un'immagine pulita, e per questo sembra fondamentale la partecipazione anche di Navalny.

Intanto, in attesa della sentenza, a Mosca sono state chiuse le vie intorno alla piazza del Maneggio, dove per il pomeriggio del 18 luglio è stata convocata una manifestazione in sostegno del blogger e a cui hanno aderito sui social network migliaia di persone.

 

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