29/05/2014, 00.00
CINA
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Psicosi Tiananmen: almeno 50 persone scomparse, arrestate, interrogate

di Wang Zhicheng
Dallo scorso aprile, le autorità hanno attuato arresti, rapimenti, interrogatori nelle municipalità di Pechino, Shanghai, Chongqing e nelle province del Guangdong, Guizhou, Henan, Shaanxi, Shandong e Zhejiang. Alcuni degli arrestati sono stati maltrattati e picchiati. Viene negato loro l'avvocato e proibite le cure mediche.

Pechino (AsiaNews) - Almeno 50 persone sono scomparse nelle mani della polizia, arrestate per "disturbo dell'ordine pubblico", interrogate, minacciate e perquisite alla vigilia del 25mo anniversario del massacro di Tiananmen. Sebbene il governo continui a predicare che ormai il sanguinoso evento sia acqua passata, ogni anno prima della data del 4 giugno le autorità compiono retate e arresti in diverse regioni della Cina.

La notte fra il 3 e il 4 giugno l'esercito cinese, con carri armati e fucili, ha sgomberato la piazza Tiananmen occupata da oltre un mese da operai e studenti che domandavano più democrazia e meno corruzione. Diverse centinaia - forse migliaia - di giovani sono stati uccisi, stritolati dai carri o colpiti dalle pallottole (v. foto).

Il 26 maggio scorso la polizia del'Henan ha arrestato un gruppo di persone a Zhengzhou ree di aver partecipato lo scorso 2 febbraio a una commemorazione dei defunti Hu Yaobang e Zhao Ziyang. La morte del riformatore Hu nell'aprile dell'89 è stata la scintilla che ha provocato i primi raduni oceanici degli studenti in piazza Tiananmen, conclusi poi in modo tragico. Zhao, allora primo ministro e segretario del Partito, è stato destituito e imprigionato per aver simpatizzato con gli studenti.

Nel gruppo di Zhengzhou vi sono Hou Shuai, Shi Yu e Fang Yan, presi dalle loro case il 26 maggio. Il giorno dopo, Hou è stato arrestato con l'accusa di aver "radunato una folla e disturbato l'ordine pubblico". La casa di Shi, un giornalista, è stata perquisita dalla polizia, che ha confiscato computer, archivi, notebook e Ipad.

Il 27 maggio la polizia ha interrogato l'avvocato dei tre, Chang Bayang, anch'egli sospettato di "disturbo dell'ordine pubblico". Ora Hou è detenuto nella prigione n. 3 della Pubblica sicurezza di Zhengzhou; Shi e Chang tenuti nella stazione di polizia di Erligang.

Il 26 maggio, anche l'avvocato Ji Laisong, di Zhengzhou, è stato accusato di "raduno di folla e disturbo dell'ordine pubblico". Ora è detenuto nella prigione n. 3 della Pubblica sicurezza di Xingyang.

Lo scorso 23 maggio Yu Shiwen e Chen Wei, marito e moglie, sono finiti in prigione per aver partecipato alla commemorazione del 2 febbraio, dopo essere rimasti agli arresti domiciliari dallo scorso febbraio.

Lo scorso 17 maggio, il blogger Liu Wen è stato trasportato a forza a Chongqing da Pechino e imprigionato per "aver creato disordini". Liu era arrivato a Pechino in aprile e era stato ripreso in piazza Tiananmen, un gesto che può essere la causa della sua detenzione. Liu Wei aveva già scontato due anni di rieducazione attraverso il lavoro (laojiao) per aver pubblicato su internet articoli riguardo una possibile "rivoluzione dei gelsomini" in Cina. Fin dal suo ritorno in libertà, nel gennaio 2013, la polizia ha continuato a tenerlo sotto osservazione.

Il sito del Chrd (China Human Rights Defenders) ha pubblicato la lista delle 50 persone (attivisti, avvocati, blogger, cristiani), colpiti dalla polizia. Dallo scorso aprile, le autorità hanno attuato arresti, rapimenti, interrogatori nelle municipalità di Pechino, Shanghai, Chongqing e nelle province del Guangdong, Guizhou, Henan, Shaanxi, Shandong e Zhejiang.

Finora si contano 27 arresti; cinque detenzioni amministrative e sette scomparsi. Alcuni di coloro che sono in custodia della polizia sono stati maltrattati fisicamente e psicologicamente,  ed è stato loro negato di vedere il proprio avvocato o di avere medicine per la loro salute.

 

 

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