26/10/2017, 15.55
PAKISTAN
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Punjab, bambina cristiana stuprata e torturata. La condanna degli attivisti

di Shafique Khokhar

Il fatto è avvenuto nella città di Sheikhupura. La minore ha 12 anni e frequenta la sesta classe. La madre voleva sporgere denuncia ma la polizia non ha acconsentito a registrare il caso.

Sheikhupura (AsiaNews) – Una bambina cristiana di 12 anni è stata rapita, violentata e sfregiata con mozziconi di sigaretta accesi da tre uomini musulmani. È successo a Sheikhupura, nel Punjab pakistano. Ad AsiaNews attivisti, cattolici e musulmani condannano l’ultimo episodio di violenza contro la minoranza cristiana del Pakistan.

La minore si chiama Meshal ed è una studentessa della sesta classe. La madre ha denunciato ad un canale televisivo pakistano di essere andata alla polizia per sporgere denuncia, ma gli agenti non hanno voluto registrare il caso né hanno aperto indagini contro i criminali. Oggi Mian Mohammad Shahbaz Sharif, chief minister della provincia, è stato informato dell’incidente.

L’attivista Shahid Anwar condanna “questo brutale atto di persecuzione di [un membro della] minoranza religiosa. In Pakistan spesso le ragazze vengono rapite, stuprate e convertite con la forza. Le autorità competenti non fanno controlli”. Secondo Anwar, il caso della minore è “doppiamente rischioso. In primo luogo, perché la vittima appartiene ad una minoranza religiosa; in secondo luogo, perché è una donna. Inoltre quando i minori si recano presso una stazione di polizia per presentare reclami, non sono trattati alla pari degli altri cittadini e le loro lamentele non sono prese sul serio”.

Benish Patras, coordinatore della Commissione nazionale Giustizia e pace, aggiunge: “Le minoranze sono vulnerabili ed emarginate, perciò sono facili bersagli. Le autorità e le istituzioni locali devono fare indagini e registrare il caso contro i colpevoli. Il governo deve inoltre assicurare l’applicazione delle leggi contro i delitti d’onore e lo stupro”.

Muhammad Aamir Kakkazai, scrittore e ricercatore islamico, sostiene: “Il nostro Paese non ha una buona fama nella difesa dei diritti delle minoranze. Le persone povere non hanno diritti e per le minoranze è ancora peggio. Esse subiscono discriminazioni ad ogni livello della società, dai posti statali agli impieghi nel privato. Sono vittime di atteggiamenti intolleranti persino in pubblico”. Poi cita la scrittrice Farahnaz Ispahani, che nel suo libro “Purifying the Land of the Pure” [“Purificare la terra dei puri” – ndr], riporta l’esempio di Mohammad Ali Jinnah, padre fondatore del Pakistan: “Egli immaginava un Paese moderno e laico, in cui ognuno potesse godere della libertà di religione. Secondo Ispahani, la lobby religiosa ha sequestrato il Pakistan di Jinnah. [Quanto avvenuto] non è tollerabile per una società moderna. Il governo del Punjab deve adottare azioni severe contro i colpevoli”.

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