23/04/2019, 08.30
CIPRO
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Rafforzare la collaborazione tra le Chiese per tutelare i cristiani in Medio Oriente

di NAT da Polis

Incontro dei primati ortodossi del Medio Oriente. Questione ucraina e rapporti tra Antiochia e Gerusalemme gli altri argomenti al centro dell'incontro.

Istanbul (AsiaNews) - Su iniziativa dell’arcivescovo di Cipro, Chrysostomos II (foto 2), si sono incontrati a Cipro venerdì scorso, i tre patriarchi ortodossi Theodoros di Alessandria, Ioannis di Antiochia e Theofilos di Gerusalemme (foto 1), per discutere varie questioni che riguardano il mondo ortodosso, compresa chiaramente quella ucraina, che ha visto Mosca interrompere unilateralmente la comunione sacramentale eucaristica con Costantinopoli, dopo la concessione dell’autocefalia da parte del Patriarcato ecumenico.  

Va pure sottolineato che i tre patriarcati ortodossi facevano parte dell’antica pentarchia, di cui erano parte anche Roma e Costantinopoli, secondo i canoni decisi nel IV Sinodo ecumenico di Calcedonia, del 451, sinodo che aveva concesso anche l’autocefalia alla Chiesa di Cipro.

Secondo il comunicato diramato dopo il loro incontro, i quattro primati hanno pregato per la pace nel Medio Oriente, perché continui la storica presenza dei cristiani su quelle terre, che hanno visto la nascita della Chiesa fondata da Gesù Cristo e diffusa dagli apostoli. A tale scopo hanno deciso di rinforzare la collaborazione con le altre chiese cristiane di diversa confessione, per poter meglio conservare la presenza cristiana. Hanno pure rivolto un forte appello a tutte le forze politiche, perché collaborino tutte insieme per lo sviluppo di quelle aree, in quanto le loro popolazioni nel corso della storia hanno subito grosse ingiustizie. I quattro primati hanno inoltre espresso rammarico ai cosiddetti potenti della Terra per l’indifferenza mostrata sulla sorte dei due metropoliti di Aleppo, Pavlos Yazizi e Ioannis Ibrahim, scomparsi proprio 6 anni fa.

Essi hanno anche esaminato varie questioni che riguardano il mondo ortodosso compresa quella ucraina e hanno invitato tutti a lavorare per l’unità sacramentale eucaristica, in quanto essa esprime la pienezza della Chiesa in Cristo e al fine di proteggere anche i fedeli e i luoghi di culto da qualsiasi tipo di provocazione.

Hanno pure sottolineato che continueranno a collaborare, per aggiungere che se nel mondo ortodosso sorgono temporaneamente delle divergenze, questa Chiesa rimane sempre unita, perché fa riferimento al suo Capo, che è il nostro Signore.

Due le considerazioni che emergono da questo importante incontro.

In primo luogo, non si parla più di convocare più un sinodo Panortodosso per la questione ucraina e in secondo luogo di evitare per il bene dei fedeli di utilizzare l’interruzione sacramentale dell’eucaristia per dispute amministrative.

E proprio qui a Cipro si sono incontrati, al margine del meeting, i patriarchi di Antiochia e di Gerusalemme al fine di riappacificarsi sulla questione del Qatar, sorta nel 2013. Antiochia e Gerusalemme sono venute ai ferri corti, perché Gerusalemme nominò un suo vescovo in Qatar, ritenuto territorio canonico appartenente ad Antiochia, per cui Antiochia ha interrotto l’unità sacramentale eucaristica con Gerusalemme e non ha partecipato ai lavori del Sinodo panortodosso di Creta (2016), a causa proprio della presenza di Gerusalemme ai lavori.

Secondo fonti ben informate, con il loro incontro i due primati non hanno risolto la questione, ma allo stesso tempo tempo e in accordo con il comunicato - per cui l’uso dell’interruzione della comunione sacramentale eucaristica non deve essere utilizzato come strumento di pressioni politiche - verrà ristabilita la piena comunione tra le due Chiese.

Forse si aprono cosi anche nuove prospettive per la questione ucraina, già suggerite dal patriarca ecumenico Bartolomeo al giorno dell’ordinazione del nuovo primate ucraino Epifanios, cioè di permettere ai fedeli, se lo desiderano di stare sotto la giurisdizione del fratello Kyrill.

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