27/08/2015, 00.00
BANGLADESH
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Rajshahi, muore una tribale “indemoniata”. La polizia arresta sei cattolici

di Sumon Corraya
La donna si chiamava Fulmoni Murmu e si era presentata alla chiesa St. John Mary Vianney di Mundumala per farsi curare. P. Corraya testimonia che la donna farfugliava parole senza senso. Degli incantatori l’hanno colpita con bastoni. Ora il sacerdote riceve minacce e pressioni.

Rajshahi (AsiaNews) - La polizia del distretto di Rajshahi ha arrestato sei cattolici, sospettati di complicità nella morte di una donna “indemoniata” di etnia Santal, deceduta in circostanze ancora da chiarire nella chiesa St. John Mary Vianney di Mundumala. Ad AsiaNews p. Michael Corraya, sacerdote della parrocchia, smentisce il coinvolgimento dei fedeli cristiani, che nel corso degli anni hanno curato diversi casi di persone possedute dal demonio.

La vicenda risale a qualche giorno fa quando Fulmoni Murmu, una donna non cristiana di 60 anni di etnia Santal [comunità tribale presente in India, Bangladesh e Nepal - ndr], si presenta presso l’infermeria della chiesa, farfugliando parole senza senso. “Fulmoni Murmu - racconta p. Corraya - presentava i segni di una malattia in corso. Inoltre diceva di avere delle visioni di Gesù e Maria. Abbiamo capito che era indemoniata”. I Santal sono un gruppo tribale molto povero, spesso discriminati dalla maggioranza bengalese e musulmana, e adorano diverse divinità. Le comunità cattoliche dei distretti più poveri del Paese sono composte da molti tribali Santal e subiscono di frequente attacchi da altre comunità religiose per il possesso dei terreni.

La presenza della donna tribale ha attirato nella chiesa alcuni incantatori che si trovavano nelle vicinanze: “Questi sono entrati nei locali della parrocchia e hanno provato a curarla. L’hanno colpita con dei bastoni e in seguito la tribale è deceduta”. Secondo il sacerdote però, Fulmoni sarebbe morta non per le percosse, ma per la vecchiaia e lo stato avanzato della malattia. “La nostra gente - dice - non l’ha molestata, ma vuole il suo bene”.

A causa di quanto accaduto, ora il parroco si trova sotto minaccia e riceve pressioni da parte dell’amministrazione locale. Egli conclude: “Non sapevamo che potesse morire. Sono preoccupato per l’arresto dei sei cattolici. In precedenza essi hanno curato con successo simili casi di pazienti indemoniati”.

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