31/01/2020, 08.55
IRAN - SVIZZERA - USA
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Sanzioni Usa all’Iran: la Svizzera apre un canale per l’invio di medicine salvavita

Il meccanismo consente l’ingresso di medicinali senza incappare nelle misure punitive volute da Washington. Nei giorni scorsi il primo invio di prova, per un valore complessivo di 2,3 milioni di euro. Diplomatico iraniano: il canale dedicato la prova che le sanzioni colpivano anche i medicinali. 

Teheran (AsiaNews/Agenzie) - Le autorità svizzere hanno lanciato un nuovo meccanismo di pagamento, per consentire l’ingresso in Iran di farmaci e aiuti umanitari senza incappare nelle sanzioni statunitensi che, ad oggi, hanno bloccato anche l’ingresso di medicine salvavita. Lo scorso 27 gennaio è arrivato il via libera a un primo versamento, a titolo di prova, finalizzato all’invio di una prima tranche di farmaci urgenti, fra cui chemioterapici e anti-rigetto post trapianto. 

Alireza Miryousefi, portavoce della missione diplomatica della Repubblica islamica all’Onu, sottolinea che l’apertura di un nuovo canale è la prova delle “affermazioni false” circolanti in passato, secondo cui i farmaci erano esentati dalle sanzioni. “Se lo fossero stati - aggiunge - perché aprire oggi questo canale speciale?”, a conferma “del terrorismo economico [della Casa Bianca] verso il popolo iraniano”. 

Gli Stati Uniti precisano che il canale è sottoposto a “severe misure” di controllo per evitarne “l’uso improprio” da parte della controparte iraniana. In teoria i beni di prima necessità e le forniture umanitarie sono esenti dalle sanzioni; tuttavia, in passato molti istituti bancari e aziende hanno di fatto interrotto l’invio e bloccato i commenti con Teheran nel timore di rappresaglie Usa.

Secondo quanto riferisce la segreteria di Stato dell’economia (Seco), l’accordo mira ad assicurare agli esportatori e alle imprese dei comparti alimentare, medico e farmaceutico con sede nella Confederazione, un canale di pagamento affidabile verso l’Iran presso una banca elvetica. In questo modo la Svizzera potrà fornire un contributo agli approvvigionamenti per la popolazione.

Il dossier era stato al centro dei colloqui dello scorso giugno, a Bellinzona, fra il ministro degli esteri Ignazio Cassis e il segretario di Stato americano Mike Pompeo. La Seco, insieme al ministero del tesoro degli Stati Uniti, veglierà sul pieno rispetto delle regole da parte degli operatori e trasmetterà alle autorità statunitensi le indicazioni ricevute.

All’origine della tensione fra Iran e Stati Uniti, che ha innescato una gravissima crisi economica, la decisione del presidente Trump nel maggio 2018 di ritirarsi dall’accordo nucleare (Jcpoa) del 2015. La Casa Bianca ha quindi introdotto le più dure sanzioni della storia, rafforzato la presenza militare e azzerato le esportazioni di petrolio, colpendo in primis la popolazione.

La prima transazione pilota ha previsto la fornitura di cancerogeni e anti-rigetto per un valore complessivo di 2,3 milioni di euro. Il segretario Usa al Tesoro Steven Mnuchin conferma la “piena fiducia” di Washington che il meccanismo “migliorerà l’afflusso di beni umanitari al popolo iraniano”. Incoraggiamo le compagnie, aggiunge, “a utilizzare questo meccanismo”.

Il lancio del nuovo canale di pagamento arriva dopo un picco di tensione tra Stati Uniti e Iran, in seguito all’uccisione del capo della forza Qods Qasem Soleimani, cui Teheran ha risposto col lancio di razzi verso obiettivi Usa in Iraq. Almeno 50 i soldati statunitensi feriti nell’attacco. A complicare il quadro si è aggiunto l’abbattimento sui cieli di Teheran di un aereo di linea ucraino, centrato da uno dei tanti missili lanciati nella notte della rappresaglia contro Washington.

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