22/05/2013, 00.00
SRI LANKA
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Sciopero nazionale, sindacati: impiegati pubblici minacciati di licenziamento

di Melani Manel Perera
Il governo ha chiesto di non partecipare alla protesta di ieri contro il carovita. Per i sindacati, è stato un “successo” perchè ha mostrato la debolezza del potere centrale.

Colombo (Asia News) - Il governo dello Sri Lanka ha minacciato col licenziamento i dipendenti pubblici che avevano intenzione di partecipare allo sciopero nazionale, organizzato il 21 maggio da sindacati e opposizione, per protestare contro il recente aumento dell'elettricità in bolletta. L'accusa arriva da vertici dei sindacati, che si sono comunque detti soddisfatti dell'adesione all'iniziativa e hanno promesso di riprendere azioni di protesta, dopo la fine della Settimana di Vesak (21-27 maggio), la principale festa buddhista.

Per il governo, invece, lo sciopero è stato un flop con settori chiave come trasporti e sanità, che si sono astenuti. Secondo dati ufficiali, oltre il 93,5% degli impiegati pubblici era sul posto di lavoro; circa il 3,5% in più, rispetto alla normale media giornaliera. Ma in molti, anche tra i lavoratori intervistati da AsiaNews, hanno ammesso di aver boicottato lo sciopero solo per paura di essere licenziati e hanno confessato di appoggiare in pieno la battaglia contro il carovita nel Paese.

Secondo il presidente del Sindacato nazionale, K.D. Lal Kantha, "lo sciopero è stato un successo, visto che il governo ha imposto numerose restrizioni ai lavoratori pubblici". A suo dire alla protesta hanno aderito anche molti dal settore privato. "Impiegati di circa 200 compagnie private hanno partecipato allo sciopero - ha fatto sapere Wasanthe Samarasinghe, membro del sindacato Inter Company Employees Unions - anche un gran numero di fabbriche private hanno scelto di non lavorare". Samarasinghe ha, poi, denunciato l'abuso di potere da pare dei capi di dipartimenti governativi che hanno inviato note ai vari uffici, imponendo a tutti di andare a lavorare. A suo dire, nonostante le minacce, molti insegnanti e impiegati pubblici hanno aderito all'iniziativa e alcuni hanno persino esposto bandiere nere fuori dagli uffici, in segno di solidarietà. Allo sciopero ha partecipato anche la Federation of University Teachers Association (Futa), il più grande sindacato dei professori universitari nel Paese.

Alcuni lavoratori alla principale stazione dei bus a Colombo hanno raccontato ad AsiaNews di essere solidali con gli scioperanti, ma di non aver aderito perché hanno paura di perdere il posto. "Se ci licenziano - ha detto uno di loro - come faremo a sfamare le nostre famiglie? Sarebbe una crisi ancora più grande". "Non possiamo fidarci di questo governo - hanno denunciato alcuni impieagti nel settore pubblico e privato - se ci uniamo allo sciopero, non sappiamo cosa sarà di noi, perchè loro agiscono sempre usando la forza".

K.D. Lal Kantha, nonostante tutto è ottimista. Ai giornalisti ha detto che lo sciopero è stato un successo, anche perchè ha mostrato la vulberabilità del governo, il quale ha dovuto ricorrere alle minacce pur di scoraggiare la protesta. 

 

 

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