12/11/2003, 00.00
filippine
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Scongiurata la crisi costituzionale

Manila (Asianews) - Il 10 novembre scorso il parlamento filippino ha evitato la crisi costituzionale, abbandonando la procedura di impeachment contro il giudice della Corte Suprema, Hilario Davide. La Corte Suprema aveva già dichiarato "incostituzionale" il procedimento verso Davide con 13 voti a favore e 1 contrario. Il tentativo di impeachment era partito l'ottobre scorso, quando 80 parlamentari avevano accusato Hilario Davide di uso illegale di fondi per la giustizia. Davide aveva usato i fondi per costruire le aule del tribunale di Baguyo City e ha sempre difeso la sua posizione invocando l'autonomia fiscale e la separazione del potere giudiziario da quello legislativo.

La situazione era così incrinata che mons. Oscar Cruz, arcivescovo di Lingayen-Dagupan, ex presidente della Conferenza Episcopale aveva parlato di "sindrome autodistruttiva" delle Filippine.

Parlando a un gruppo di giornalisti, aveva usato toni molto duri: "L'attacco sconsiderato che alcuni parlamentari hanno inscenato contro il giudice della Corte Suprema, è un segno inquietante del peggio che sta per venire. Non basta che il nostro paese abbia signori del crimine, della droga, del gioco, non basta nemmeno che la nazione sia prostrata nella povertà, amarezza e cinismo… Si sta cercando di distruggere l'alto tribunale della nazione, che è l'ultimo ricorso dei cittadini per una soluzione civile delle loro dispute".

Hilario Davide, giudice conosciuto come integerrimo, è da tempo preso di mira da commercianti e politici.

Nel giugno scorso l'ex presidente Estrada lo aveva accusato di "violazione colposa della costituzione", perché aveva fatto giurare l'attuale presidente Gloria Macapagal-Arroyo quando lo stesso Estrada non si era ancora dimesso. In realtà Estrada era stato destituito per furto di denaro pubblico. A Estrada aveva dato man forte il parlamentare Francis Escudero, portavoce del partito della Coalizione Nazional-Popolare.

Ma il vero regista del tentato impeachment contro Davide è Eduardo Cojuangco, uomo d'affari legato al gigante economico produttore della famosa birra San Miguel. Proprio in questi giorni la Corte Suprema deve emettere la sentenza sulla proprietà del 20% della San Miguel, rivendicati dal governo e da Cojuangco. L'eliminazione di Hilario Davide avrebbe facilitato la vittoria di  Cojuangco.

Sospetti cadono anche sul Presidente Arroyo, che alla ricerca della rielezione nel maggio prossimo, avrebbe abbandonato Hilario Davide in cambio dell'appoggio di Cojuangco al suo partito. Il Presidente nega ogni accordo segreto, ma è anche vero che 17 parlamentari del suo partito hanno votato per l'impeachment di Hilario Davide.

Mons.Orlando Quevedo, arcivescovo di Cotabato e presidente della Conferenza Episcopale filippina ha dichiarato all'agenzia Ucan che la decisione del Parlamento, di lasciar cadere le accuse contro Davide, è "certamente una buona notizia per le Filippine, perché allontana il paese da una crisi costituzionale".  Egli ha però messo in guardia i filippini sui criteri da seguire nelle prossime elezioni , per "votare con intelligenza e saggezza, scegliendo non sulla base della popolarità [l'ex presidente Estrada era un attore cinematografico– ndr]. Facendo così si rischia di eleggere personaggi che non hanno a cuore gli interessi del paese, ma i propri"(SF- SE).

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