19/01/2023, 11.00
COREA DEL SUD
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Seoul, arresto eccellente per corruzione chiama in causa leader dell'opposizione

di Guido Alberto Casanova

L'imprenditore Kim Seong-tae - estradato dalla Thailandia - è accusato di avere fatto affari in Corea del Nord nel periodo del disgelo, con la copertura delle autorità locali della provincia di Gyeonggi, il cui governatore era l'attuale leader dei democratici Lee Jae-myung. Che dal canto suo ribatte: indagini giudiziarie per scopi politici.

Seoul (AsiaNews) - L’ex magnate dell’intimo sudcoreano Kim Seong-tae - fino al 2021 a capo del gruppo Ssangbangwool - è stato riportato in Corea del Sud questa settimana dopo essere stato arrestato qualche giorno fa in Thailandia, dove si era riparato l’anno scorso per sfuggire alle indagini in corso sul suo conto a Seoul, che lo vedono coinvolto in molteplici casi di corruzione. Anche ad altissimo livello, come quello sui presunti fondi trasferiti alla Corea del Nord e sul pagamento delle spese legali sostenute dal capo dell’opposizione, Lee Jae-myung.

Martedì Kim è stato portato immediatamente all’ufficio della magistratura di Suwon, che si sta occupando dell’indagine sul leader dei democratici. Nonostante l’ex dirigente abbia dichiarato di non conoscere affatto Lee Jae-myung, alcune testimonianze riportano il contrario. Un altro ex dirigente di Ssangbangwool avrebbe confermato all’agenzia stampa Yonhap che Kim e Lee avessero un rapporto stretto. Inoltre, durante un’udienza tenutasi a Suwon, lo stesso ex segretario generale di Lee ha confermato l’esistenza di questo rapporto.

Secondo gli inquirenti nel 2018 Ssangbangwool, allora sotto la direzione di Kim, avrebbe pagato una parcella da circa 241mila dollari all’avvocato che a quel tempo stava difendendo Lee in un processo sulle presunte violazioni dei regolamenti elettorali da parte del politico democratico. A queste accuse si legano poi quelle di corruzione di alcuni alti funzionari della provincia di Gyeonggi, la più popolosa del Paese. Nel 2019, mentre le tensioni internazionali si scioglievano nella penisola coreana, Kim aveva ottenuto dalla provincia il permesso necessario per avviare attività economiche minerarie in Corea del Nord e il sospetto è che Kim abbia corrotto i funzionari di Gyeonggi per ottenere trattamenti di favore: il vice governatore dell’epoca è stato arrestato lo scorso settembre con questa accusa.

Il dato centrale è che in quel periodo, tra il 2018 e il 2021, il governatore di Gyeonggi era proprio Lee Jae-myung. Per questo motivo determinare l’esistenza (ed eventualmente la natura) di un rapporto personale tra Lee e Kim è un punto centrale delle indagini in corso, che in tal caso collegherebbero il capo dell’opposizione a uno schema di corruzione molto esteso.

Oltretutto, non si esclude che l’affare tra Ssangbangwool e Lee sia parte di un quadro molto più ampio in cui il capo dell’opposizione è accusato di essere al centro di una vasta rete di rapporti illeciti col mondo imprenditoriale. Sul suo capo pendono altri due giudizi su presunti episodi di corruzione risalenti al periodo in cui era sindaco di Seongnam, una delle città più importanti di Gyeonggi. Lee è stato sentito dalla magistratura la scorsa settimana e verso fine mese dovrà ripresentarsi in aula.

Dal canto suo il leader dei democratici tuona contro la messa sotto accusa del capo dell’opposizione, un fatto sconosciuto dopo la fine della dittatura nel Paese, e si dichiara vittima di un processo giudiziario concepito per scopi politici.

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