13/10/2011, 00.00
COREA DEL SUD – USA
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Seoul cambia gli accordi sulle truppe Usa in Corea del Sud

di Theresa Kim Hwa-young
Il governo sud-coreano intende modificare il Sofa, l’Accordo sullo statuto delle forze armate presenti sul territorio. La decisione scaturita da due recenti episodi di violenza sessuale, con protagonisti soldati americani. Il trattato non sarà al centro del vertice ufficiale a Washington fra Obama e Lee.
Seoul (AsiaNews) – Il governo sud-coreano modificherà in un futuro prossimo il trattato Seoul-Washington, che disciplina lo status giuridico delle truppe statunitensi presenti nella Penisola. L’annuncio dell’esecutivo è legato alle recenti denunce per due presunti casi di violenza sessuale, perpetrati da soldati Usa ai danni di giovani sud-coreane. Attivisti e semplici cittadini negli ultimi giorni hanno più volte criticato l’Accordo sullo statuto delle forze armate (Sofa), chiedendo modifiche che diano “maggiore controllo sulle truppe americane implicate in crimini”. Per questo, il ministero sudcoreano degli Esteri e del commercio (Mofat) terrà a breve un vertice con il dicastero della Giustizia, cui parteciperanno anche le forze dell’ordine e i reparti preposti alla sicurezza.

Cho Byung-jae, portavoce del Mofat, ha escluso tuttavia che la questione dello status delle truppe Usa possa essere discusso oggi, nel corso del vertice ufficiale alla Casa Bianca fra Barack Obama e Lee Myung-bak. Intanto lo scorso 11 ottobre un gruppo di dimostranti ha inscenato una protesta davanti all’ambasciata americana a Seoul, chiedendo le scuse ufficiali di Obama per lo stupro delle ragazze coreane e la modifica del Sofa. Nel frattempo oltre 1.500 fra politici, attivisti, giornalisti e semplici cittadini hanno sottoscritto una lettera, destinata al presidente Lee, in cui si chiede la revisione del trattato.

A scatenare la protesta due episodi avvenuti di recente: il 24 settembre un soldato statunitense avrebbe stuprato una 18enne di Dongducheon, nella provincia di Gyeonggi; nel secondo caso, un marine è sotto inchiesta per una presunta violenza sessuale – avvenuta il 17 settembre – ai danni di una ragazzina ubriaca, avvenuta nella stanza affittata dalla giovane.

Fonti della polizia sud-coreana confermano che dal 2007 al giugno 2011 almeno 1.455 casi di criminalità vedono come protagonisti soldati Usa, 30 dei quali hanno una connotazione di natura sessuale. Per questo l’esercito statunitense ha avviato una campagna in Corea del Sud volta a prevenire la rabbia popolare – come avvenuto durante l’ondata di proteste del 2002, per un incidente in cui morirono due bambini – e “ripulire” l’immagine dei suoi soldati. Un alto ufficiale dell’esercito e il diplomatico Usa Kurt Campbell si sono scusati per gli ultimi eventi di cronaca, annunciando l’introduzione di un coprifuoco, che durerà un mese e varrà dalla mezzanotte (le 3 nei fine settimana) e le 5 del mattino.

Intanto si apre un nuovo fronte di tensione fra i due Paesi, che ruota attorno al cosiddetto “omicidio di Itaewon”. Esso risale all’aprile del 1997, quando uno studente coreano – Cho Hung-pil – è stato accoltellato a morte nei servizi igienici di un locale pubblico a Seoul. Per la sua morte sono stati incriminati due giovani: l’americano Arthur Patterson e un americano di origine coreana, Edward Lee. Patterson è stato arrestato nel giugno scorso – dopo essere sfuggito alle maglie della giustizia sudcoreana – e una prigione della California sta valutando la richiesta di estradizione avanzata da Seoul.
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