20/02/2012, 00.00
COREA
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Seoul lancia esercitazioni militari nel Mar Giallo. Le minacce di Pyongyang

La zona di mare è quella bombardata dal Nord lo scorso novembre 2010, che ha ucciso quattro persone. In settimana Seoul e Stati Uniti terranno anche esercitazioni sottomarine. Pyongyang minaccia rappresaglie "1000 volte più potenti" dei bombardamenti del 2010. La prossima settimana prove di dialogo Nord Corea-Usa a Pechino.

Seoul (AsiaNews/Agenzie) - La Corea del Sud ha tenuto stamane alcune esercitazioni militari lungo il confine marino con la Nordcorea, nonostante le minacce di rappresaglie da parte di Pyongyang.

Le esercitazioni sono durate alcune ore e finora non si registra alcuna azione da parte del Nord. La zona in questione è un'area del Mar Giallo, vicino all'isola di Yeonpyeong, che nel novembre 2010 è stata attaccata dall'artiglieria nordcoreana, uccidendo quattro persone, due militari e due civili.

Prima dell'inizio delle esercitazioni, Pyongyang ha espresso alcune minacce, dicendo che avrebbe lanciato  una punizione "100 volte più potente" dei bombardamenti del 2010. In una dichiarazione del Comitato per la riunificazione pacifica della Corea, riportata dall'agenzia governativa del Nord, si afferma che la Corea del Nord è pronta a "una guerra totale" e che le esercitazioni porteranno al "totale fallimento" dei rapporti fra le due Coree.

Seoul studia con attenzione le reazioni della Nordcorea, dopo la morte del "caro leader" Kim Jong-il, lo scorso 17 dicembre, e la presa di potere del figlio Kim Jong-un.

La prossima settimana rappresentanti del Nord e degli Stati Uniti si incontreranno a Pechino per discutere sul programma nucleare militare di Pyongyang. Questa settimana, invece, Seoul e Stati Uniti terranno esercitazioni sottomarine, ma la zona è distante dal confine. A tutt'oggi quasi 30mila truppe americane stazionano in Corea del Sud come deterrente contro il Nord che, ufficialmente, è ancora in guerra.

I legami fra le due Coree si sono infuocati dopo che il Sud ha bloccato gli aiuti economici verso il Nord, che a sua volta non ha fatto nulla per fermare il suo programma nucleare.

Nel 2010 vi è stato il bombardamento dell'isola di Yeonpyeong e mesi prima l'affondamento della nave Cheonan, che ha ucciso 46 marinai sudcoreani. Seoul accusa Pyongyang dei due incidenti, ma questi nega ogni responsabilità. Secondo fonti di AsiaNews le due operazioni sono state comandate proprio da Kim Jong-un, nella sua corsa al potere supremo.

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