21/01/2011, 00.00
CINA
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Si teme per la vita di Hu Jia, premio Sakharov 2008, prigioniero a Pechino

La moglie denuncia che durante una sua visita il 14 gennaio, il marito accusava gravi dolori all’addome e ha avuto un malore. Da anni soffre di cirrosi epatica, ma in carcere non riceve cure. Lanciata una campagna per la libertà condizionale per ragioni mediche.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – L'attivista Hu Jia, detenuto dal dicembre 2007 per la sua difesa dei diritti umani, non riceve adeguate cure e la sua vita è in pericolo. Zeng Jinyan, sua moglie,  lancia il drammatico appello alla comunità internazionale, dopo averlo visitato il 14 gennaio presso il carcere di Pechino trovandolo pallido, debole e con continui forti dolori alla parte sinistra dell’addome, al punto che ha dovuto interrompere il colloquio con la moglie per un malore.

 Il 16 gennaio scorso Zeng ha di nuovo chiesto per Hu la libertà condizionale per ragioni mediche, ripetendo che egli dal 2006 soffre di cirrosi epatica e che le sue condizioni sono molto peggiorate in carcere. E’ la settima richiesta di Zeng, che non ha finora ricevuto risposta. La donna denuncia anche che in prigiono Hu è malnutrito e vive in condizioni deteriori.

Zeng teme che il marito abbia un tumore al fegato: dopo un suo analogo appello lo scorso aprile, Hu è stato sottoposto ad analisi e il medico del carcere ha escluso un tumore, ma alla moglie non sono state fatte vedere le analisi. Il medico aveva riscontrato calcoli renali e consigliato di toglierli, ma l’ospedale del carcere non può compiere l’operazione.

Le autorità carcerarie hanno solo fatto sapere che Hu, dopo la protesta della moglie, è stato trasferito all’ospedale della prigione, ma non hanno permesso a Zeng di visitarlo, né le hanno fornito notizie.

Hu, cristiano protestante, è detenuto dalla fine del 2007 ed è stato condannato nel marzo 2008 a 3 anni e mezzo di carcere per “istigazione alla sovversione contro il potere statale”, per avere rilasciato interviste a media esteri e avere pubblicato su internet articoli in difesa dei diritti umani. Fra questi, lcuni scritti contro gli espropri forzati di interi caseggiati a Pechino per costruire le grandiosi opere olimpiche. Dal 1990 si è battuto per i diritti umani ed è presto diventato un simbolo della dissidenza cinese democratica. Per la sua attività, il Parlamento Europeo nel dicembre 2008 lo ha insignito del prestigioso premio Sakharov per la Libertà di Pensiero.

Dalla fine del 2008 gruppi internazionali denunciano che la salute di Hu peggiora con rapidità, per le pessime condizioni di detenzione e la mancanza di cure mediche specifiche (vedi AsiaNews del 2.10.2008: In carcere, l’attivista Hu Jia rischia la vita).

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