16/10/2014, 00.00
VATICANO
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Sinodo: Circoli minori, "ripartire dalla famiglia", accompagnandola e non giudicandola, ma senza confusioni

Nelle relazioni dei gruppi si chiede una maggiore sottolineatura del valore della famiglia cristiana, che è quella composta da un uomo e una donna ed è aperta alla vita. Per la Comunione ai divorziati risposati, si dice che la dottrina non va modificata, ma qualcuno chiede di aprire alla possibilità di comunicarsi, in un'ottica di compassione e misericordia, ma solo nel caso in cui sussistano determinate condizioni. Generale l'idea della impossibilità di equiparare al matrimonio tra uomo e donna le unioni omosessuali.

Città del Vaticano (AsiaNews) - "Ripartire dalla famiglia", ponendola al centro dell'azione pastorale, affermando che la famiglia cristiana è quella composta da un uomo e una donna ed è aperta alla vita, ma che anche le situazioni "irregolari" meritano rispetto e soprattutto accoglienza, ma senza ingenerare confusione, né cambiamenti della dottrina. In estrema sintesi si possono riassumere in questi termini le Relazioni dei dieci circoli minori del Sinodo, presentate questa mattina in aula, presente papa Francesco.

In primo luogo, da più parti è stato evidenziato che nella Relatio post disceptationem del cardinale Erdo si dà spazio alle preoccupazioni per le famiglie in crisi, senza fare un maggiore riferimento al messaggio positivo del Vangelo della famiglia, al fatto che il matrimonio come sacramento, unione indissolubile tra uomo e donna, è un valore ancora molto attuale e in cui tante coppie credono. "Si nota - si legge nel rapporto del Circolo italiano A - una sproporzione tra la trattazione del vangelo della Famiglia e le diverse situazioni di crisi e di realtà ad essa estranee, che non permettono di cogliere immediatamente la visione positiva e la bellezza della famiglia". La costatazione del moltiplicarsi delle situazioni irregolari, scrive il Circolo francese A, "non deve far dimenticare le famiglie che vivono con coerenza e fedeltà il matrimonio cristiano". "Serve - si legge nella relazione del Circolo inglese A - di una nuova introduzione alla Relatio", che la collochi "nel contesto del grande dono del sacramento del matrimonio". "E' importante - afferma il Circolo inglese C - che il fondamento scritturale per il matrimonio, così come l'insegnamento della Tradizione siano chiari nel documento dall'inizio alla fine", e "il tono di tutto il documento dovrebbe esprimere la nostra fiducia nel matrimonio".

Ulteriori suggerimenti propongono che nella Relazione sinodale vengano integrati anche elementi come il tema delle adozioni, per le quali è stato auspicato anche uno snellimento delle procedure burocratiche, sia nazionali che internazionali; o anche i temi della biotecnologia e della diffusione della cultura tramite web, che possono condizionare la vita familiare, così come una nota sull'importanza di politiche in favore della famiglia.

Quanto alle situazioni familiari difficili, i Circoli minori hanno evidenziato che la Chiesa deve essere casa accogliente per tutti, affinché nessuno si senta rifiutato. Tuttavia, è stata auspicata una maggiore chiarezza, evitando confusione, tentennamenti ed eufemismi nel linguaggio: ad esempio, sulla legge della gradualità, affinché non diventi gradualità della legge. I concetti di "gradualità", scrive il Circolo francese B, "rischiavano di essere intesi come la legittimazione a priori di situazioni di vita irregolari, o peccaminose". "Abbiamo ritenuto necessario - si legge nella relazione del Circolo inglese C - definire attentamente il significato della legge della gradualità, che non deve essere inteso come gradualità della legge". E il Circolo italiano A afferma che "L'espressione sembra essere sfuggente con il pericolo di far pensare che le difficoltà della vita sponsale inducano ad abbassare il significato plenario della vocazione sponsale stessa. Nel prosieguo della discussione gli interventi dei Padri sinodali hanno convenuto in modo pressoché unanime che questa parte della Relatio non sembra offrire un'adeguata proposta circa la verità del matrimonio. E' emersa quindi la necessità di suggerire alla Segreteria che questa II Parte fosse riscritta".

Per quanto riguarda la Comunione ai divorziati risposati da una parte, si è suggerito che la dottrina non venga modificata e rimanga quale è ora; dall'altra si è pensato di aprire alla possibilità di comunicarsi, in un'ottica di compassione e misericordia, ma solo nel caso in cui sussistano determinate condizioni. Ad esempio, il Circolo inglese B "raccomanda l'esame di possibili percorsi di pentimento e di discernimento con cui, in particolari circostanze, una persona divorziata e risposata potrebbe partecipare ai sacramenti; e di fornire alternative, come un più profondo apprezzamento della saggezza e del valore della comunione spirituale classica". Il Circolo inglese A scrive invece: "noi non abbiamo suggerito l'ammissione ai sacramenti delle persone divorziate e risposate, ma abbiamo incluso un apprezzamento molto positivo e molto necessario di unione con Cristo attraverso altri mezzi". E il Circolo italiano B giudica "importante giungere a una visione coerente e unitaria della problematica senza cadere in prospettive unilaterali e privi del necessario supporto storico e teologico. Questo vale sia per le proposte di percorsi penitenziali sia per una corretta disanima della prassi propria alle Chiese ortodosse". E "ha votato una proposta, approvata per maggioranza dei voti, che apre tale possibilità in condizioni precise ed in momenti definiti della vita ecclesiale e familiare, valorizzando il significato dell'eucaristia come sacramento per la crescita nella vita cristiana, tenendo ferma la dottrina sull'indissolubilità coniugale".

Generale, infine, l'idea della impossibilità di equiparare al matrimonio tra uomo e donna le unioni omosessuali, ma le persone con tale orientamento vanno accompagnate pastoralmente e tutelate nella loro dignità, senza tuttavia che ciò appaia come un'approvazione, da parte della Chiesa, del loro orientamento e della loro condotta di vita. Accoglienza e rispetto, scrive in proposito il Circolo francese B "non significa che la Chiesa deve legittimare pratiche omosessuali, tanto meno riconoscere, come fanno alcuni Stati, un cosiddetto 'matrimonio' omosessuale. Invece, denunciamo tutte le manovre di alcune organizzazioni internazionali per imporre, attraverso il ricatto finanziario, ai Paesi poveri di leggi che stabiliscono un cosiddetto 'matrimonio' omosessuale.

Offrendo una sua sintesi dei lavori, oggi  il cardinale Christoph Schoenborn, arcivescovo di Vienna e, al Sinodo, moderatore di uno dei gruppi francesi, intervenuto al briefing di oggi sui lavori dei Circoli minori ha parlato di "guardare la famiglia" in un cammino iniziato a febbraio con il Concistoro, proseguito con l'attuale riunione straordinaria del Sinodo e che proseguirà nel  prossimo anno con l'assemblea generale del Sinodo. E' la strada voluta da papa Francesco che ha indicato l'obiettivo di "accompagnare" la famiglia nel mondo di oggi, "senza giudicare". .

In proposito, il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Padre Federico Lombardi, ha riferito che presentati alla Segreteria i "modi" cioè le aggiunte e le correzioni alla Relatio post disceptationem del cardinale Erdo. Si tratta, ha ricordato padre Lombardi, di una tappa successiva che porterà alla conclusione dei 10 circoli minori, e oggi parte la fase dell'elaborazione e dell'approvazione del messaggio che si spera avvenga sabato mattina e, in seguito l'elaborazione della Relatio Sinodi, compendio di queste due settimane di lavoro. (FP)

 

 

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