01/10/2018, 13.00
VATICANO
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Sinodo: conoscere i giovani per accompagnarli alla pienezza della fede

Presentati i lavori dell’assemblea sul tema I giovani, la fede e il discernimento vocazionale. Rendere la Chiesa “credibile” alle nuove generazioni e consapevole  del suo compito missionario di “accompagnare ogni giovane, nessuno escluso. verso la gioia dell’amore, che Gesù Cristo offre”. Per la prima volta, ci saranno anche due vescovi cinesi.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Conoscere la concreta e complessa realtà dei giovani di oggi per accompagnarli alla fede e alla pienezza di vita, con la consapevolezza di non avere una “ricetta pronta”, né “soluzione preconfezionata”, con la volontà di rendere la Chiesa “credibile” alle nuove generazioni e consapevole  del suo compito missionario di “accompagnare ogni giovane, nessuno escluso. verso la gioia dell’amore, che Gesù Cristo offre”.

Per la prima volta, inoltre, dopo la firma dell’accordo provvisorio tra la Santa Sede e la Repubblica popolare cinese, saranno presenti anche “due vescovi della Cina continentale”.

E’, in estrema sintesi, quanto si propone la XV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi che si terrà in Vaticano dal 3 al 28 ottobre sul tema: I giovani, la fede e il discernimento vocazionale presentata oggi.

La preparazione dell’assemblea, ha sottolineato il card. Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo, iniziata nel 2016, si è caratterizzata con una vasta “consultazione ad ampio raggio a tutto il Popolo di Dio”. Questa ha visto l’intervento degli episcopati di tutto il mondo e “altre tre istanze promosse dalla Segreteria generale: un questionario online specifico per tutti i giovani del mondo, il seminario internazionale sulla condizione dei giovani, celebrato dal 11 al 15 settembre 2017 e la riunione pre-sinodale di giovani provenienti da tutto il mondo: 300 in sala e 15.000 in rete), celebrata dal 19 al 24 marzo di quest’anno”.

“Il percorso di ascolto che ha preceduto il Sinodo – ha detto poi il card. Sérgio da Rocha, che è il relatore generale dell’assemblea - ha raccolto migliaia di pagine di testimonianze, riflessioni e richieste provenienti da tutto il mondo; l’Instrumentum laboris (il documento di lavoro, n.d.r.) ricapitola tutti questi contributi, aiutandoci ad avere uno sguardo integrale e integrato delle questioni che dovremo trattare: è quindi il ‘quadro di riferimento’ dei lavori sinodali che ci accompagnerà quotidianamente, offrendoci sia un metodo sia i contenuti su cui discutere”.

“La sua struttura si fonda sullo stile scelto per camminare insieme: il discernimento. Non c’è una ‘ricetta pronta’ per accompagnare i giovani alla fede e alla pienezza di vita, né una ‘soluzione preconfezionata’ alle tante questioni che l’ascolto presinodale ha sollevato. È così opportuno che come assemblea sinodale ci incamminiamo in una dinamica di discernimento. Farlo significa assumere alcuni atteggiamenti ben precisi:

· Il primo è tenere aperti occhi e orecchie, ma anche mente e cuore, come una sentinella che non si lascia sfuggire nessun segnale dei cambiamenti in atto;

· Il secondo requisito di un buon percorso di discernimento è saper valutare alla luce della fede ciò che si muove nella vita del mondo e della Chiesa, e nell’interiorità di ciascuno di noi;

· Infine è necessaria la disponibilità a sostare nelle ferite della storia con un cuore pieno di misericordia, mantenendo le porte spalancate al Dio della tenerezza che agisce continuamente nel suo popolo e si fa vivo tramite la voce dei piccoli e dei poveri”.

Il relatore generale ha poi illustrato le modalità dei lavori. Così, per tutta la prima settimana di lavoro, sarà affrontata la prima parte dell’Instrumentum laboris, “che è caratterizzata dal verbo ‘riconoscere’: ci metteremo di fronte alla realtà non per un’analisi sociologica, ma con lo sguardo del discepolo, scrutando le orme e le tracce del passaggio del Signore con un atteggiamento aperto e accogliente. Per chi ha a cuore i giovani e desidera accompagnarli verso la vita in pienezza, è imprescindibile conoscere le realtà che essi vivono, a partire da quelle più dolorose come il disagio, la guerra, il carcere, le migrazioni e tutti gli altri tipi di emarginazione e di povertà”.

“Ugualmente sarà necessario che ci lasciamo interpellare dalle inquietudini dei giovani, anche quando mettono in questione le prassi della Chiesa o riguardano questioni complesse come l’affettività e la sessualità. Nei nostri contesti ecclesiali è molto facile parlare dei giovani ‘per sentito dire’, facendo riferimento a stereotipi o modelli giovanili che magari non esistono più. In tal modo, anziché ascoltare e apprendere dalla realtà, idealizziamo e ideologizziamo i giovani. A volte facciamo riferimento alla nostra giovinezza e pensiamo che i giovani di oggi vivano le nostre stesse esperienze. Ma in questo modo inevitabilmente perdiamo di vista i tratti caratteristici dei giovani d’oggi, che vivono e crescono in un contesto molto diverso rispetto anche solo a pochi anni fa. Nei confronti del mondo giovanile siamo invitati a riconoscere fin da subito che la realtà è più importante dell’idea (cfr. Instrumentum laboris, n. 4): le nostre parole sui giovani e ai giovani devono partire dalla concretezza della realtà”.

I lavori, ha ricordato il card. Baldisseri, si svolgeranno secondo un metodo già consolidato, per il quale al primo giro di interventi in aula, seguiranno 14 Circoli minori (gruppi di lavoro) divisi per lingue dove si procederà all’elaborazione dei modi collettivi del testo base, ovvero l’Instrumentum laboris, che poi saranno consegnate alla Segreteria generale. Gli interventi dei padri sinodali, i modi collettivi dei Circoli minori e le relazioni dei Circoli, saranno raccolti e sintetizzati in un testo integrativo provvisorio dell’Instrumentum laboris al termine di ogni ‘unità di lavoro’.

Sarà quindi istituita una Commissione per l’elaborazione del Documento finale. Essa coordinerà e sovrintenderà ai lavori dei testi sinodali e che elaborerà il progetto del Documento finale. Tale progetto sarà presentato nella mattina di mercoledì 24 ottobre in Aula. I padri sinodali potranno intervenire ulteriormente sul progetto, sia in forma orale che per iscritto.

La Commissione curerà quindi l’elaborazione del testo definitivo del Documento finale, che nel mattino di sabato 27 ottobre sarà presentato in Aula e nel pomeriggio sottoposto al suffragio dei padri sinodali e finalmente una volta da loro votato sarà consegnato al Papa, al quale compete ogni decisione in merito.

Ai lavori prenderanno parte 266 Padri sinodali: 31 ex officio (15 Patriarchi, Arcivescovi Maggiori e Metropoliti delle Chiese metropolitane sui iuris delle Chiese Orientali Cattoliche; 16 Capi dei Dicasteri della Curia Romana; il Segretario Generale e il Sotto-Segretario del Sinodo dei Vescovi, 15 Membri del XIV Consiglio Ordinario), 181 eletti dalle Conferenze Episcopali (ex electione) e 41Membri ex nominatione pontificia.

Tra gli altri partecipanti, si contano 23 esperti e 49 uditori e uditrici. Fra costoro non solo molti specialisti della pastorale giovanile ma anche 34 giovani tra 18 e 29 anni. Ci saranno, infine, otto delegati fraterni, rappresentanti di altre Chiese e Comunità ecclesiali. (FP)

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