21/09/2005, 00.00
THAILANDIA
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Soldati thailandesi tenuti in ostaggio in una moschea del sud

Tanyong Limo (AsiaNews/Agenzie) - Da due giorni più di 2 mila abitanti di un villaggio della provincia di Narathiwat (sud del Paese) tengono in ostaggio due soldati thailandesi in una moschea. I due davano la caccia a presunti separatisti musulmani.

"La notte scorsa – ha spiegato alla stampa il portavoce militare Pongsak Tntharasuangsak - due soldati sono stati catturati nel villaggio di Tangyong Limo del distretto di Ranae, dopo un guasto alla loro vettura". "I militari – continua - vestiti con abiti civili, inseguivano una camionetta utilizzata dai presunti ribelli musulmani e indagavano sulle circostanze di una imboscata nel corso della quale un abitante del villaggio era stato ucciso ed altri quattro erano stati feriti". Il portavoce non ha specificato l'identità dei 2 soldati presi in ostaggio vicino al confine con la Malaysia.

All'alba di mercoledì mattina, gli abitanti del villaggio hanno formato una catena umana attorno alla moschea. Il governatore della provincia di Narathiwat, Pracha Taerat e un responsabile militare, il capitano Trikwan Krairish, sono impegnati a negoziare la liberazione dei soldati.

"Gli abitanti del villaggio confermano ai negoziatori che i due ostaggi sono in vita nella moschea. Essi, però chiedono l'arrivo di un giornalista malaysiano, rifiutandosi di parlare con giornalisti Thai – ha dichiarato un abitante del luogo. Secondo alcune fonti non confermate, tuttavia, i soldati sarebbero stati uccisi.

Negli ultimi 20 mesi circa mille persone sono morte a causa della violenze avvenute nelle 3 province più meridionali della Thailandia dove la popolazione è in maggioranza musulmana, contrariamente al resto del paese largamente buddista. Le violenze sono attribuite ad azioni dei separatisti musulmani e alla repressione delle forze governative.

Solo nelle ultime settimane il Sud della Thailandia è stato colpito da ripetuti attentati con bombe e armi da fuoco tanto da spingere decine di residenti a cercare rifugio oltre il confine della Malaysia.

Il governo di Kuala Lumpur si è offerto di inviare in Thailandia dei propri religiosi con il fine di aiutare il Paese nella diffusione di una lettura islamica moderata.

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