Sri Lanka all’avanguardia nella lotta contro la tubercolosi
Colombo (AsiaNews) – Lo Sri Lanka “è all’avanguardia nella lotta contro tubercolosi (Tbc) e Aids”. Il ministro per la Sanità e la nutrizione Nimal Siripala de Silva, intervenendo il 24 marzo a Colombo al convegno “Io fermo la Tbc”, per la Giornata mondiale per la lotta contro la malattia, ha ricordato che il Paese “con una popolazione di 20 milioni ha avuto solo poche migliaia di nuovi casi”.
Secondo dati ufficiali, ci sono stati appena 8.497 nuovi casi nel 2007 e lo Sri Lanka non rientra tra i 5 Stati del sud-est asiatico dove il male è più diffuso, tra cui la vicina India. Si calcola che un terzo della popolazione mondiale sia infettato dal bacillo della Tbc, con 100 milioni di nuovi contagi e oltre 2 milioni di morti l’anno, soprattutto in Africa.
Ma c’è ancora molto da fare, anche considerato che “circa il 7% dei malati del Paese non si cura bene”, quando “6 mesi di cure guariscono completamente il paziente”. Anche perché è una malattia sempre pericolosa “per il suo stretto legame con l’Aids”. I malati di Aids perdono le difese immunitarie e sono facile vittima della Tbc.
Occorre – prosegue de Silva – maggiore educazione e prevenzione nella società e nelle scuole e spiegare ai malati che il male è curabile e non raccoglie più il disfavore sociale del recente passato.
Il 24 marzo anche Papa Benedetto XVI ha ricordato la Giornata Mondiale per la Lotta contro la Tubercolosi e si è detto “particolarmente vicino ai malati e alle loro famiglie. Auspico che cresca l’impegno a livello mondiale per debellare questo flagello. Il mio appello si rivolge soprattutto alle istituzioni cattoliche, affinché quanti soffrono possano riconoscere, attraverso la loro opera, il Signore Risorto che dona ad essi guarigione, conforto e pace”.