Teheran: cristiana convertita libera dopo 15 mesi, ma psicologicamente provata
Le notizie di oggi: gli Usa bocciano la risoluzione su Gaza del Consiglio di sicurezza Onu. Prima telefonata fra papa Leone XIV e il presidente russo Vladimir Putin. Trump firma il divieto di ingresso da 12 Paesi, fra cui Afghanistan, Myanmar, Iran e Yemen. Umar Patek, uno degli attentatori di Bali del 2002, apre un caffè e con i proventi intende risarcire le vittime. Phnom Penh e Bangkok si incontrano il 14 giugno per discutere di confini.
IRAN
Laleh Saati, 46 anni, cristiana convertita ed ex richiedente asilo condannata a due anni al ritorno in Iran, è stata rilasciata in libertà vigilata il 31 maggio dopo aver trascorso 15 mesi in cella. Secondo i termini non può parlare con i media o avere contatti con l’estero, oltre a non poter viaggiare per due anni. Attivisti affermano che ha trascorse le ultime settimane nel famigerato reparto 209 di Evin, sotto il controllo del ministero dell’Intelligence, e si trova in uno "stato psicologicamente instabile".
ONU - GAZA
Gli Stati Uniti bocciano la risoluzione su Gaza del Consiglio di sicurezza Onu. L’ambasciatrice Dorothy Shea ha posto il veto sul cessate il fuoco, perché finirebbe per “agevolare Hamas”. Intanto le forze di sicurezza israeliane hanno recuperato i corpi senza vita di due ostaggi durante un’operazione speciale nella Striscia: si tratta di Judi Weinstein Haggai e Gadi Haggai, con doppia cittadinanza israeliana e Usa, uccisi dai miliziani nell’assalto al kibbutz di Nir Oz il 7 ottobre 2023
RUSSIA - VATICANO
Papa Leone XIV ha parlato con il presidente russo Vladimir Putin. Il colloquio telefonico è avvenuto ieri pomeriggio e si è concentrato sulla guerra lanciata da Mosca in Ucraina. Il pontefice si è rivolto al leader del Cremlino, chiedendo un gesto che favorisca la pace e sottolineando al contempo l’importanza del dialogo tra le parti per cercare soluzioni al conflitto. Papa Francesco aveva lanciato ripetuti appelli alla pace, ma non aveva mai avuto un colloquio diretto con Putin.
ASIA - STATI UNITI
Il presidente Donald Trump ha imposto il divieto di ingresso negli Stati Uniti da 12 Paesi, alcuni dei quali asiatici: Afghanistan, Myanmar, Iran e Yemen. Lo riferisce la Casa Bianca in una nota, secondo cui il bando sarà in vigore dal 9 giugno prossimo. Saranno inoltre previste limitazioni “parziali” - per migranti e non migranti - agli ingressi dei cittadini di sette nazioni, fra cui Laos e Turkmenistan e Venezuela.
INDONESIA
Un indonesiano condannato per gli attentati mortali al nightclub di Bali del 2002 ha aperto un caffè, dopo essere stato rilasciato in libertà vigilata, e ha affermato che userà parte dei guadagni per aiutare i sopravvissuti agli attacchi. Umar Patek, membro della Jemaah Islamiyah legato ad al Qaeda, è stato incarcerato per 20 anni nel 2012 dopo essere stato riconosciuto colpevole della strage in cui hanno perso la vista 202 persone. È stato rilasciato sulla parola nel 2022 e ha chiesto perdono.
CAMBOGIA - THAILANDIA
Cambogia e Thailandia hanno programmato una riunione congiunta della Commissione di frontiera a Phnom Penh il 14 giugno, per discutere di confini dopo lo scontro a fuoco del 28 maggio che ha causato la morte di un soldato cambogiano e alimentato la tensione. Entrambi i governi si sono impegnati in strette consultazioni a tutti i livelli, per risolvere “in modo pacifico” la questione.
CINA - ASEAN
La Cina ha lanciato uno speciale “visto Asean” a ingresso multiplo per uomini d’affari e imprenditori dei 10 Paesi Asean (Associazione delle nazioni del sud-est asiatico) e dell’osservatore Timor Est. Ai viaggiatori idonei provenienti dagli 11 Paesi del sud-est asiatico che visitano la Cina per affari - insieme a coniugi e figli - verrà offerto il particolare documento, che consente ingressi multipli entro cinque anni, con ogni soggiorno che dura fino a 180 giorni.
PAKISTAN
Islamabad ha avviato il processo di cancellazione dei passaporti di oltre 7.800 cittadini deportati fra il 2019 e il 2015 da diversi Paesi a causa del loro coinvolgimento in episodi di accattonaggio o in altre attività illegali all’estero. La maggior parte di essi (circa 5,600 sul totale) sono stati espulsi da nazioni del Golfo, fra le quali Arabia Saudita, il Sultanato dell’Oman e il Qatar.
KAZAKHSTAN
Il ministero della Sanità del Kazakistan ha deciso di cambiare i modelli di formazione dei prezzi delle medicine, eliminando i costi pubblicitari, riducendo quelli di trasporto, doganali e altri, per ridurre i prezzi del 30%. Lo ha spiegato il vice-ministro Eržan Nurlybaev, il quale ha ritenuto diversi costi come “ingiustificati” e per offrire gli articoli al prezzo di produzione.
22/05/2024 08:57
20/05/2024 08:58
03/05/2024 08:57