20/02/2013, 00.00
THAILANDIA – VATICANO
Invia ad un amico

Teologo buddista thai: la rinuncia di Benedetto XVI, atto di umiltà e distacco dal potere

di Weena Kowitwanij
Il prof. Channarong Boonnoon conferma l’ammirazione della comunità buddista per il Papa, che testimonia “il limite della natura umana”. E sottolinea il compito di ogni cristiano “di servire Dio” e non restare attaccato “al potere”. Sacerdote thai: sarà vicino ai sacerdoti “nella preghiera”.

Bangkok (AsiaNews) - "Un atto di umiltà verso la verità, il mondo e gli altri" e la testimonianza più concreta e reale di "distacco dalle posizioni di potere". Così il professore, studioso ed esperto di teologia del buddismo Channarong Boonnoon ha commentato la notizia della rinuncia al pontificata di Benedetto XVI. Papa Raztinger dal prossimo 28 febbraio lascerà il soglio di Pietro, per ritirarsi ad una vita "privata" di meditazione, studio e preghiera. Una scelta, anche quest'ultima, che desta ammirazione e rispetto fra i fedeli del Buddha, come racconta una donna di 50 anni: "È così coraggioso - sottolinea Usa Kaewkrong - da aver accettato i propri limiti ed essersi ritirato".  

Anche nel mondo buddista thai ha destato sorpresa e ammirazione la scelta di Benedetto XVI, considerato un grande "difensore della Fede, oltre che uomo di profondissima spiritualità e modestia", che ha reso ancor più evidente "il limite della natura umana". Docente di arte alla Sipakorn University, il prof. Boonnoon ha voluto studiare il gesto del Papa partendo dal tema: "Il sentiero del Buddha e il sentiero di papa Benedetto XVI: un sentiero di Verità e stima personale (pur riconoscendo i propri limiti)".

Il teologo buddista ammira la "modestia" nel suo rivolgersi ai cardinali e "invitandoli ad avere fiducia nella Chiesa". E ancor più, desta ammirazione la volontà di dedicarsi in toto al servizio della Chiesa, mediante una vita "contemplativa" fatta di studio e preghiera. Una scelta che deriva dall'ammissione di un "declino naturale" del corpo e dell'animo, la cui ammissione è "una realizzazione del trascorrere del tempo". Le condizioni fisiche e mentali, aggiunge il professore thai, hanno spinto il Papa a dimettersi perché "incapace di sostenere il peso dell'incarico". E questa, conclude, è una delle caratteristiche peculiari della spiritualità cattolica secondo cui "il nostro compito è servire Dio", non "restare attaccati" ai ruoli di potere e alle posizioni di comando.

Passato lo shock, anche fra i cattolici thai emerge sempre più forte il sentimento di vicinanza e di gratitudine al papa tedesco, per il suo contributo alla Chiesa universale. Il 75enne p. Wongsawad  Kaewsaenee, sacerdote della diocesi di Rajchaburi ed ex professore al Seminario maggiore Lux Mundi, sottolinea la "modestia" di Benedetto XVI e la sua "devozione alla Chiesa universale". E per il futuro aggiunge: "Ciò che mi conforta è che papa Benedetto XVI trascorrerà un vita contemplativa e di preghiera per il resto della vita" e che sarà vicino "ai suoi sacerdoti nella preghiera". 

 

 

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Xuan Loc: nell’ultimo giorno di pontificato, Benedetto XVI nomina l’ausiliare
04/03/2013
Grazie a Benedetto XVI per il dono di umiltà, obbedienza e rinuncia fatto alla Chiesa
02/03/2013
Conclave, il card Darmaatmadja rinuncia per “motivi di salute”
21/02/2013
Cattolici vietnamiti: Benedetto XVI è un “modello” di fede
15/02/2013
Thailandia, ancora bombe della guerriglia separatista musulmana
23/03/2009


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”