27/05/2006, 00.00
INDONESIA
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Terremoto a Java: migliaia di morti e feriti

di Mathias Hariyadi

La scossa registrata stamattina intorno a Yogyakarta: case crollate e migliaia di feriti. Il presidente invia l'esercito. Ospedali al collasso: medici costretti a operare all'esterno. Moschee e chiese ospitano gli sfollati.

Jakarta (AsiaNews) - Sono almeno 1600 i morti nel terremoto che questa mattina ha colpito la zona intorno a Yogyakarta, sulla costa meridionale dell'isola indonesiana di Java centrale. A riferirlo è il Centro per la protezione civile del ministero degli Affari sociali. Ma il bilancio è destinato a salire: già si temono 2 mila vittime. Alto anche il numero di feriti; secondo la Croce Rossa indonesiana al momento sono quasi 3 mila feriti.

Testimoni oculari riferiscono di persone in fuga e case completamente crollate nella zona di Bantul, a sud di Yogyakarta. La scossa di intensità 5,9 gradi della scala Richter è stata registrata alle 5:53 ora locale; l'epicentro sarebbe stato localizzato a circa 37 Km dal centro abitato. Toccata anche la cittadina di Solo. Sebbene l'area interessata sia costiera, fonti ufficiali assicurano che il sisma non ha provocato nessuno tsunami.

Matheus Andre di Wedi, Klaten, racconta di aver sentito "finestre, porte e lampade muoversi" e subito dopo "tutto ha iniziato a spostarsi in maniera violenta e poi ogni cosa è crollata o caduta: motociclette, pareti, computer".

La polizia avverte che alcune aree sono rimaste senza energia elettrica e le comunicazioni sono tagliate; l'aeroporto di Yogyakarta è stato chiuso stato chiuso. Danni anche alle strade che portano alla costa. Il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono ha ordinato all'esercito di aiutare ad evacuare le vittime.

Gli ospedali della zona sono già al collasso: i feriti gravi sono miglia, molti pazienti sono trattati all'esterno per mancanza di posti letto e si ha bisogno di grandi quantità di sangue per trasfusioni e interventi. In moschee, chiese e ospedali si stanno attrezzando per ospitare gli sfollati. "Siamo ancora spaventati. Non vogliamo tornare a casa" dice un uomo che ha cercato rifugio in una chiesa cattolica a Yogyakarta.

L'Indonesia si estende sul cosiddetto "anello di fuoco": uno stretto corridoio che si snoda attraverso gli oceani Atlantico, Pacifico e Indiano e caratterizzato da intense attività vulcaniche e tettoniche.

Il 26 dicembre 2004 un terremoto a largo dell'isola di Sumatra ha generato uno tsunami, che ha ucciso migliaia di persone in diversi Paesi.

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