06/07/2011, 00.00
TURCHIA
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Turchia orientale: riapre dopo 90 anni una chiesa siriaca

Nella regione di Adiyaman la comunità cristiana ha potuto tornare a usare una chiesa chiusa dai tempi dell’Impero ottomano. Dopo una battaglia legale iniziata nove anni fa è stato possibile creare anche un Centro metropolitano, che avrà funzioni religiose e culturali.
Istanbul (AsiaNews/Agenzie) – Per la prima volta dai tempi dell’impero ottomano la comunità cristiana siriaca turca ha potuto riaprire una chiesa, inutilizzata da decenni, e celebrare l’inizio delle attività di un Centro culturale e religioso per questa minoranza, vittima in passato di persecuzione e genocidio, come greci e armeni. Alla cerimonia svoltasi il 3 luglio hanno partecipato centinaia di siriaci, provenienti dalla Turchia e dall’estero. La chiesa, intitolata ai santi Pietro e Paolo (Mor Petrus e Mor Paulus), e il Centro metropolitano si trovano nella provincia orientale di Adiyaman.
 
La chiesa è stata riaperta dopo una lunga battaglia legale e i restauri necessari, dovuti ai decenni di chiusura. “Molti cristiani vivono nelle province orientali della Turchia. Questo palazzo metropolitano servirà a soddisfare le loro necessità, e rappresenterà anche un ponte fra le culture” ha dichiarato Laki Vingas, un membro greco del Consiglio del Direttorato generale per le fondazioni.

Il rituale di consacrazione è stato celebrato prima della liturgia domenicale nella chiesa dei santi Pietro e Paolo, in base alle leggi dell’antica Chiesa siriaca. L’hanno celebrato insieme il Metropolita di Adiyaman, Melki Ürek, e il Metropolita di Istanbul Yusuf Çetin. La precedente sede metropolitana della Chiesa a Adiyaman, con 800 anni di storia alle spalle, ha cessato di esistere negli anni della Prima guerra mondiale, durante il genocidio cristiano.

“Ci sono anche armeni, oltre ai siriaci, che sono membri della nostra chiesa metropolitana. Era molto difficile per noi provvedere ai servizi necessari a queste persone che vivono a molti chilometri dal Centro metropolitano di Mardin” ha detto Melki Ürek. La comunità siriaca ha fatto appello alle autorità nove anni fa chiedendo il permesso di aprire una sede metropolitana ad Adiyaman, ma sono riusciti nel loro risultato solo dopo una difficile battaglia legale. La situazione si è sbloccata un anno e mezzo fa. La comunità siriaca dispone di quattro Centri metropolitani autonomi: il Mardin Deyrulumur (il monastero di San Gabriele), il Deyr-ul-Zafaran nella provincia sud orientale di Mardin e un centro a Istanbul, oltre a quello appena aperto a Adiyaman.
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