29/11/2019, 11.50
INDONESIA-VATICANO
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Un’indonesiana nell’Organismo vaticano per i giovani

di Mathias Hariyadi

La ragazza una studentessa 24enne, originaria della diocesi di Bogor. I 20 membri nominati dalla Santa Sede provengono da tutto il mondo e appartengono a movimenti, associazioni e comunità. I giovani hanno preso parte a diverse fasi del Sinodo 2018. “Fondamentale un dialogo basato sulla tolleranza”.

Jakarta (AsiaNews) – Nel nuovo Organismo consultivo internazionale dei giovani, la Chiesa d’Indonesia sarà rappresentata da Agatha Lydia Natania (foto): una studentessa 24enne originaria della diocesi di Bogor (West Java). Lo ha annunciato lo scorso 24 novembre – solennità di Cristo Re – il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, che ha istituito l’Organismo su indicazione del Documento finale del Sinodo 2018. I 20 membri nominati per il prossimo triennio provengono da tutto il mondo e appartengono a movimenti, associazioni e comunità internazionali; hanno preso parte a diverse fasi del processo sinodale, come il Forum internazionale dei Giovani, tenuto dal Dicastero nel giugno scorso per promuovere l’attuazione dell’esortazione apostolica Christus vivit. I giovani asiatici nell’Organismo sono quattro: Natania, Jesvita Princy Quadras (India), Makoto Yamada (Giappone) ed Émile Abou Chaar (Libano).

La nomina di una concittadina è stata accolta con soddisfazione da tutti i cattolici indonesiani, ma in particolare da quelli di Bogor. Sin dall’infanzia, Natania è membro attivo della comunità presso la cattedrale della Beata Vergine Maria. “Quando ero ancora una bambina – dichiara la giovane ad AsiaNews – frequentavo la scuola domenicale e il Bina Iman Anak (Bia, il Gruppo per la promozione della fede tra i bambini). Più tardi, sono entrata nel Bina Iman Remaja (Bir, il Gruppo adolescenti)”. Crescendo, la giovane è diventata l’organista del coro parrocchiale e ha aderito all’Orang Muda Katolik (Omk, l’Associazione dei giovani cattolici). Il suo impegno all’interno della comunità si è esteso anche alla Chiesa nazionale, attraverso la Commissione per i Giovani della Conferenza episcopale indonesiana (Kwi). Natania ha anche fatto parte del gruppo di lavoro che ha tradotto la Christus vivit in lingua locale.

Natania è laureata presso l'Università Cattolica Parahyangan di Bandung e parla inglese, italiano e spagnolo. Lo scorso giugno, era tra i partecipanti al Forum internazionale dei Giovani che si è svolto a Roma. “Durante l’evento – racconta – sono intervenuta riguardo alle problematiche che investono le nuove generazioni, proponendo alcune idee per affrontarle. Mi hanno chiesto di diventare moderatrice in alcune discussioni di gruppo”. Tra le altre questioni chiave, prosegue Natania, “ho parlato dei metodi con cui è possibile promuovere la Christus Vivit tra i giovani e come la gerarchia ecclesiastica molto spesso sottovaluti il contributo che possono apportare ragazze e ragazzi; cosa che sta diventando anche una mia preoccupazione personale. Inoltre, ho citato l'urgenza che i leader della Chiesa guidino i giovani nelle sfide quotidiane e li esortino a partecipare di più agli eventi importanti”.

“Abbiamo discusso anche altri temi proposti da me – prosegue Natania – come l’importanza di cultura e valori sociali nel dialogo, poiché ogni nazione e persona ne ha di propri. In Indonesia, il rispetto reciproco e la tolleranza tra le diverse comunità religiose è cruciale: è necessario metterlo in pratica nella vita di tutti giorni. I giovani indonesiani sono invitati a mostrare un forte rispetto e tolleranza verso i loro coetanei appartenenti ad etnie e fedi diverse”. Dopo il Forum, la Santa Sede ha contattato Natania. “Poiché parlo italiano e spagnolo – racconta la giovane – mi hanno chiesto di produrre una sintesi dei temi affrontati durante l’evento. Mesi dopo, ho ricevuto una lettera: il mio nome era elencato come potenziale membro dell'Organo consultivo. La Santa Sede mi ha ufficialmente nominata la settimana scorsa. Sono molto contenta”. L’Organismo svolgerà una funzione consultiva e allo stesso tempo propositiva, collaborando con il Dicastero per approfondire questioni relative alla pastorale ed altri temi di interesse. La prima riunione è prevista a Roma per aprile 2020.

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