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VATICANO-VIETNAM
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Vaticano-Vietnam: incontri a Hanoi della delegazione della Santa Sede

Il 19 il settimo incontro del Gruppo di lavoro congiunto Santa Sede –Vietnam. La riunione si prefigge di approfondire e di sviluppare le relazioni bilaterali. In sospeso i rapporti diplomatici, attualmente fermi a una formula che prevede un nunzio “non permanente”. Più delicate sono questioni legate alle proprietà ecclesiastiche e alla libertà religiosa.

Città del Vaticano (AsiaNews) – Proseguono gli incontri del Gruppo di lavoro congiunto Santa Sede –Vietnam. Il prossimo, sarà il settimo, si terrà ad Ha Noi, il prossimo 19 dicembre corrente.

Nel darne oggi notizia, una dichiarazione del direttore della la Sala stampa della Santa Sede, Greg Burke, precisa che “la riunione si prefigge di approfondire e di sviluppare le relazioni bilaterali, dando seguito a quanto concordato al termine del sesto incontro del Gruppo di Lavoro, svoltosi in Vaticano nell’ottobre 2016, e, successivamente, in occasione della visita di S.E. il Sig. Hà Kim Ngoc, Vice-Ministro degli Affari Esteri del Vietnam in Vaticano nell’agosto 2017 e di quella di Mons. Camilleri ad Ha Noi nel gennaio 2018, nonché la recente visita che S.E. il Sig. Truong Hoà Binh, Primo Vice-Primo Ministro del Vietnam, ha compiuto il 20 ottobre scorso in Vaticano, quando è stato ricevuto in Udienza da Sua Santità Papa Francesco”.

“Durante la sua permanenza in Vietnam, dal 18 al 20 dicembre corrente, la Delegazione incontrerà, altresì, i Vescovi del Paese che saranno presenti ad Ha Noi per partecipare alla Santa Messa di presa in possesso dell’Ecc.mo Mons. Joseph Vu Van Thien, nuovo Arcivescovo Metropolita di Hanoi”.

La nota vaticana non indica quali saranno concretamente i temi in discussione. Tra Santa Sede e Vietnam esiste da anni un modus vivendi sulle nomine dei vescovi: il Vaticano indica i candidati e il governo indica quello che preferisce. In passato la delegazione vaticana è stata guidata dal cardinale Pietro Parolin, attuale segretario di Stato.

In sospeso i rapporti diplomatici, attualmente fermi a una formula che prevede un nunzio “non permanente”. Più delicate sono questioni legate alle proprietà ecclesiastiche che il governo non riconosce, in base alla norma per la quale in Vietnam tutte le terre sono di proprietà statale. Altra questione “sensibile” è quella legata alla libertà religiosa.

I cattolici vietnamiti guardano con preoccupazione al nuovo anno, quando entrerà in vigore la nuova legge sulla sicurezza informatica. Sotto tale veste, infatti, ci sono norme che impongono ai provider dei social network, come Google e Facebook, di cedere i dati dei loro utenti ai server dello Stato vietnamita. Ancora, è vietato agli utenti di Internet di organizzarsi con “scopi anti-statali”, di utilizzare un linguaggio che “distorca la storia” o “neghi i risultati rivoluzionari della nazione”. In tale prospettiva è forte la preoccupazione per i contenuti cattolici che rischiano di essere  vietati, in quanto non osannanti alle “conquiste” della rivoluzione socialista. “Gli utenti – disse ad AsiaNews padre Paul Van Chi, portavoce della Federazione dei mass media cattolici vietnamiti - devono ridurre le loro attività su internet, per paura di essere processati”. “Le disposizioni della legge sulla sicurezza informatica, infatti,  potrebbero rendere più facile per il governo identificare e perseguire le persone per le loro pacifiche attività online”.

L’ultima visita di un rappresentante della Santa Sede in Vietnam è stata all’inizio di quest’anno. Nell’occasione, mons. Antoine Mons. Camilleri, sottosegretario per i rapporti con gli Stati, espresse al premier vietnamita i saluti e gli auguri di papa Francesco al Paese e al popolo, condividendo la buona impressione del pontefice circa il dialogo tra la fede e la cultura vietnamita. “La Santa Sede è impegnata nella promozione di relazioni con il governo del Vietnam per contribuire ulteriormente alla vita sociale del Paese, in particolare nei campi dell'educazione, della salute e della carità. Affermo che il Santo Padre guarda sempre con attenzione speciale il Vietnam. Papa Francesco desidera anche che la Chiesa del Vietnam accompagni sempre e contribuisca alla prosperità della nazione. Il Vaticano esprime la sua gratitudine al governo per aver creato condizioni valide per il rappresentante pontificio non-residente a lavorare in Vietnam”.

A marzo, i 32 vescovi della Conferenza episcopale vietnamita (Cbcv) hanno compiuto la loro visita “ad limina” in Vaticano (nella foto). (FP)

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