11/11/2019, 12.25
HONG KONG – CINA
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Vescovo di Hong Kong: Verità e giustizia per lo studente morto negli scontri

Una folla di cristiani si è riunita al Chater Garden per un incontro di preghiera in memoria di Chow Tsz-lok, lo studente morto in maniera molto sospetta dopo una caduta dal tetto di un parcheggio. Il presule, mons. Ha Chi-shing: “Il governo crei una Commissione di inchiesta indipendente e renda giustizia alla società e alla famiglia del defunto”.

Hong Kong (AsiaNews) – La comunità cristiana di Hong Kong si è riunita oggi nel Chater Garden (distretto centrale del Territorio) per un incontro di preghiera in memoria di Chow Tsz-lok, lo studente del secondo anno dell’Università delle scienze e tecnologie di Hong Kong morto lo scorso 8 novembre mentre cercava di fuggire dalla polizia. La notte fra il 3 e il 4 novembre, il giovane è caduto dal terzo al secondo piano di un parcheggio a Tseung Kuan O, cercando di sfuggire agli scontri in corso nelle vicinanze. Egli è rimasto in coma al Queen Elizabeth Hospital, ma non è sopravvissuto.

Nel frattempo, ancora oggi a Hong Kong continuano gli scontri fra polizia e manifestanti: un altro giovane è stato ferito da un poliziotto, che gli ha sparato nonostante fosse disarmato. Nelle strade si verificano cariche dei militari, lancio di lacrimogeni e si danneggia la proprietà pubblica. La situazione sembra destinata a peggiorare.

Di seguito pubblichiamo le parole pronunciate al raduno da mons. Ha Chi-shing, vescovo ausiliare di Hong Kong. Traduzione dal cinese del Gong Jiao Bao a cura di AsiaNews.

 

Quando ho ricevuto la notizia della morte del fratello Chow Tsz-lok ho provato un grande dolore. Questo giovane, nato nel 1997 e cresciuto dopo il ritorno di Hong Kong alla Cina, aveva 22 anni ed era studente del secondo anno dell’Università delle scienze e tecnologie di Hong Kong. Era un ragazzo vivace e attivo al quale piaceva leggere i fumetti e giocare ai videogiochi: anche il suo studio andava abbastanza bene, avrebbe avuto un futuro bello e promettente. Ma tutte queste belle cose sono ormai solo passato.

Stasera siamo qui per commemorarlo, ricordarlo e pregare per lui: possa il nostro Signore misericordioso accoglierlo e farlo riposare in pace. Il movimento anti-estradizione è giunto al quinto mese di protesta: Chow è il primo giovane rimasto ferito e poi morto durante i conflitti. Ma come è stato ferito? Come e perché è caduto giù dal parcheggio? E come si sono svolti i lavori di soccorso? Tutto questo suscita grandi interrogativi tra il popolo.

La morte è spesso fonte di dolore e tristezza, e la morte improvvisa di un giovane ci dispiace e ci addolora ancora di più. Ma la morte del fratello Chow è stata anche dubbia e sospetta!

Il valore della vita non ha prezzo, dobbiamo pertanto fare il nostro meglio per difendere e proteggere la vita, sensibilizzare l’uomo chiamandolo alla valorizzazione e all’amore per la vita. Tuttavia, siamo dinanzi ad una vita, la vita di un giovane morto in modo dubbio e sospetto. È una cosa che nessuna società civilizzata possa accettare, che nessun uomo con una coscienza possa accettare.

Il rettore dell'Università delle Scienze e Tecnologie di Hong Kong ha recentemente inviato una lettera al governo chiedendo di istituire un comitato investigativo indipendente sulla questione. Nella società civile, compresa la polizia, ci sono voci che chiedono una Coroner’s Court. Speriamo che il governo sia in grado di ascoltare queste voci e che attraverso la Coroner's Court si possa conoscere la verità, rendere giustizia, e soprattutto consolare la famiglia dal cuore spezzato.

Le manifestazioni si protraggono ormai da mesi, e non riusciamo neanche a vedere come possa finire in pace. È un peccato che con il tempo continuino a verificarsi incidenti violenti, il livello di violenza continui ad aumentare, ed entrambe le parti si stiano muovendo verso posizioni estreme. Così, i problemi stanno diventando sempre più difficili da risolvere. Quello che si vede in giro è un gran numero di proprietà pubbliche che viene distrutto, ma ciò che non si vede è che innumerevoli anime, specialmente i cuori dei giovani, sono erose e torturate.

Speriamo che la Coroner's Court possa cominciare a indagare quanto prima per trovare la verità sulla morte di Chow. Tuttavia, se l’intero movimento anti-estradizione manca di verità e non è chiaro, temo che la situazione continuerà a peggiorare, e non vogliamo proprio vedere di nuovo vittime.

Il governo ha ripetutamente affermato che l’IPCC è il meccanismo di indagine più adatto, ma un membro del gruppo di esperti internazionali dell’IPCC ha pubblicamente sottolineato che l’IPCC non ha alcun potere e la capacità di condurre indagini indipendenti. Egli crede inoltre che l’IPCC non abbia rispettato gli standard dell’Organizzazione internazionale.

Per questo, facciamo appello al governo affinché ascolti l’opinione pubblica, istituisca un comitato investigativo indipendente e renda tutta la verità. È bene risolvere la situazione di stallo e lasciare che la società torni sulla via della pace.

Il Vangelo che abbiamo appena ascoltato riporta le ultime parole di San Paolo scritte al suo discepolo Timoteo. Forse Paolo sa che non avrà molto tempo, quindi gli dice: “Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede”. Non sappiamo perché il fratello Chow sia uscito di casa e andato al parcheggio quella sera. Ma deve avere sicuramente un cuore ama Hong Kong e un cuore che è disposto a contribuire alla società. Quindi, si può dire ha combattuto la buona battaglia, ha terminato la corsa, ha conservato la fede.

Ora consegniamolo nelle mani di Dio onnipotente e misericordioso. Fratello Tsz-lok, riposa in pace!

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