07/12/2015, 00.00
CAMBOGIA
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Vicario di Phnom Penh: il Pime sia “al cuore dell'azione della Chiesa, segno della tenerezza di Dio”

di Olivier Schmitthaeusler
L'omelia di mons. Olivier Schmitthaeusler alla messa per i 25 anni di missione in Cambogia. Il presule ha ricordato che i sacerdoti sono “i molti rami del bellissimo albero che il Signore ha piantato nella nostra terra” e che “ognuno di noi è chiamato a realizzare la missione di vita che il Signore ha affidato ai suoi discepoli: andare in tutto il mondo ad annunciare il Vangelo”. Nella Chiesa cambogiana, ancora non del tutto costituita, gli istituti missionari sono “essenziali per mettere radici in profondità”.

Phnom Penh (AsiaNews) – Il 3 dicembre scorso, il Pime ha festeggiato insieme alle suore Missionarie della Carità, i primi 25 anni di presenza nel Paese. I missionari e le missionarie, insieme ai fedeli e alle autorità della Chiesa, hanno celebrato una messa di ringraziamento nella capitale. Al termine della liturgia, p. Ferruccio Brambillasca, Superiore generale del Pime, ha pronunciato un messaggio, che abbiamo riportato i giorni scorsi. Durante la celebrazione mons. Olivier Schmitthaeusler, vicario apostolico di Phnom Penh, ha ricordato che i missionari sono “i molti rami del bellissimo albero che il Signore ha piantato nella nostra terra” e che “ognuno di noi è chiamato a realizzare la missione di vita che il Signore ha affidato ai suoi discepoli: andate in tutto il mondo a proclamare il Vangelo”. Egli ha anche sottolineato che per far crescere la piccola Chiesa in Cambogia, ancora a uno stadio iniziale, è necessario spendere molto tempo e occorrono missionari che si dedichino con totalità, per tutta la vita.

 

Pubblichiamo il testo dell'omelia di mons. Schmitthaeusler.

 

Caro Superiore generale,

Cara sorella Provinciale,

Cari padri, care sorelle,

Cari fratelli,

Oggi la festa di San Francesco Saverio è un'occasione speciale e unica per ringraziare per questi 25 anni di presenza missionaria dei padri del Pime e delle sorelle Missionarie della Carità qui in Cambogia. P. Toni Vendramin venne a fare il cappellano per le suore e allo stesso tempo iniziò le attività di New Humanity in Cambogia. Era un periodo instabile, prima dell'accordo di pace di Parigi del 1991, ed essi stavano rispondendo alla chiamata del Signore: “Andate in tutto il mondo a proclamare la Buona Novella”. Le Missionarie della Carità iniziarono subito, con lo zelo per le quali sono conosciute, a dare una casa ai bambini abbandonati e ai malati nel grande edificio su Monivong boulevard che era stata offerta a Madre Teresa dal Primo ministro Hun Sen. Poi si sono spostate a Cham Chaov e più tardi a Siem Reap, dove si sono occupate di bambini affetti da Aids e Tbc, e di tutti coloro che avevano bisogno di calore e affetto. Grazie a voi, mie care sorelle, dal profondo dei nostri cuori.

Lavorando attraverso New Humanity, il Pime ha sostenuto programmi di filosofia e sociologia all'Università reale di Phnom Penh e ha sviluppato con entusiasmo altri programmi, in particolare per persone con disabilità, offrendo accoglienza amorevole e aiuto. Ha anche condotto attività nelle scuole materne nelle aree remote della Cambogia (Mondulkiri), mentre iniziava a mandare alcuni sacerdoti a lavorare nelle comunità in via di sviluppo.

Tra i sacerdoti missionari ci sono stati p. Franco, p. Mario, Gianluca, Gustavo, Charles al vicariato di Phnom Penh, Luca a Kompong Cham e Alberto ed Enrico, in Italia per ora e grazie a Dio abbiamo i più giovani Giovanni e Christopher. Le mie preghiere vanno anche a p. Mariano. Questa collaborazione con la Chiesa locale è così preziosa! Siamo grati in modo sincero per tale zelo nel proclamare il Vangelo. In modo simile ai fratelli del Mep [Società per le missioni estere di Parigi, ndr], il Pime è stato fondato con lo spirito di proclamare il Vangelo, guarire i cuori e i corpi e fondare e sostenere nuove comunità cristiane. La mia vocazione Mep è nata in Giappone, seguendo i passi di padre de Rotz, che è stato un pioniere del 19mo secolo, per 30 anni nell'area di Nagasaki dove abbiamo trovato centinaia di discendenti dei primi cristiani battezzati da Francesco Saverio in persona. P. de Rotz è riuscito ad unire evangelizzazione e sviluppo in un modo eccezionale. Dalla sua parrocchia sono venute 300 suore e 30 sacerdoti, inclusi 5 vescovi e un cardinale! Ma, se avessi letto la storia del Beato p. Mario Vergara in Myanmar, sarei certo diventato uno del Pime! Egli ha servito 29 villaggi cattolici sparsi nella foresta. Sacerdote, educatore e dottore, ha costruito scuole, chiese, orfanotrofi, cliniche...nonostante la salute fragile e la malaria! Questi grandi missionari, martiri e santi, riconosciuti in modo ufficiale o meno, segnano la storia delle nostre società e delle nostre congregazioni religiose missionarie. Pensando anche ai gesuiti oggi, essi sono una fonte straordinaria di forza per noi missionari del 21mo secolo.

La missione è cambiata con lo sviluppo dei Paesi dove annunciamo il Vangelo. Le nostre risorse sono più grandi e più “sofisticate”. Ma di sicuro il cuore della missione rimane lo stesso:

  • proclamare la Buona Novella ai poveri

  • essere vicini a coloro che sono ignorati dalla società

  • andare laddove nessun altro va

  • formare nuovi evangelizzatori

Questo è quello che le Missionarie della Carità continuano a fare nel vicariato apostolico di Phnom Penh e a Siem Reap. Questo è quello che il Pime fa con letizia a Kampot, Takmau e Phnom Penh... in aggiunta ad altre responsabilità che alcuni hanno assunto: p. Mario come vicario generale, p. Gustavo come coordinatore della pastorale giovanile in tutta l'Asia, p.Gianluca come Superiore regionale del Pime. Con gioia il vicariato di Phnom Penh darà sostegno ai giovani disabili a Kandal, continuando il lavoro di New Humanity, così come mons. Kike continuerà la sua importante missione a Battambang.

Caro padre Superiore generale, cara sorella Provinciale, cari amici,

questa sera vorrei richiamare alcuni punti essenziali della nostra missione qui in Cambogia, nel servizio della Chiesa e della società. Noi siamo il popolo di Dio che proclama la Buona Novella. L'annuncio del Vangelo è la missione che abbiamo ricevuto da Gesù stesso: “Andate in tutto il mondo, battezzateli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, e io sarò con voi fino alla fine del mondo”.

Nella nostra Cambogia, dove la terra e l'acqua di fondono in armonia, noi siamo chiamati a proclamare la Buona Novella:

  • perché crediamo che Gesù è l'unico Salvatore e attraverso la sua morte e resurrezione apre una via di vita e di speranza,

  • perché crediamo che Gesù trasformi le nostre vite e che il Vangelo è la Buona Novella che rompe le catene dell'ingiustizia e dell'angoscia,

  • perché crediamo che Dio ha creato l'uomo e la donna a sua immagine e somiglianza e ama ognuno con una dignità unica e vera: perché siamo figli e figlie di Dio,

  • perché crediamo che lo Spirito Santo è già presente e al lavoro nel cuore di ciascuno,

  • perché crediamo nell'amore misericordioso di Dio che ci rialza e ci libera dal peccato per darci una vita nuova.

Per tutte queste ragioni, l'amore ci spinge ad annunciare la Buona Novella ai nostri fratelli e sorelle. Davvero, non abbiamo altra missione che quella del Vangelo: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi” (Luca 4:18). Noi siamo i molti rami del bellissimo albero che il Signore ha piantato nella nostra terra e ognuno di noi è chiamato a realizzare la missione della vita che il Signore ha affidato ai suoi discepoli.

La nostra Chiesa martire è rinata dal 1990, e voi siete testimoni del suo rinnovamento. Noi viviamo in uno dei pochi Paesi nel vasto continente asiatico dove la Chiesa non è del tutto costituita e quindi devo dire che noi, le congregazioni religiose e gli istituti missionari siamo una parte importante della Chiesa locale. La presenza dei missionari Ad Vitam è essenziale affinché la Chiesa metta radici in profondità, e questo è il mio desiderio, che vi dico con umiltà ma con convinzione. Le comunità sono così giovani che necessitano di pastori zelanti e stabili per diventare mature e responsabili della loro stessa evangelizzazione!

La nostra società è in veloce sviluppo, come quello delle “tigri” asiatiche, ma purtroppo lo sviluppo dei cuori è più difficile. Molta povertà spirituale e morale si manifesta nel momento in cui la vita quotidiana diventa più facile. Dal 2014, il vicariato di Phnom Penh lanciato un grande movimento di carità, che culminerà con il Giubileo della Misericordia. Abbiamo definito sei settori prioritari per essere più pronti a rispondere alla parola di Gesù: “Date loro da mangiare”. Questi sei settori sono: educazione, sanità, persone disabili, lavoratori, salvaguardia del creato, inclusione dei poveri nella società.

Io vi invito, invito tutti noi ad essere al cuore dell'azione così che la Chiesa, con le sue capacità, possa essere un segno della tenerezza di Dio per ognuno!

Ascoltiamo il Beato Clemente Vismara del Pime: “Se noi terremo la vita solo per noi stessi, essa appassirà. La vita è radiosa nel momento in cui la doniamo agli altri”. E ascoltiamo la nostra cara Beata Madre Teresa: “Dona le tue mani per servire e il tuo cuore per amare”. Capiamo meglio come possiamo essere veri testimoni nella nostra missione seguendo la parola di Gesù: “Sono venuto perché essi abbiano la vita, e l'abbiano in abbondanza”.

Caro Superiore generale, cara sorella Provinciale, cari fratelli e sorelle, cari amici,

grazie per tutto quello che avete fatto e per quello che continuerete a fare!

Lunga vita alla Chiesa di Cambogia!

Possa la Nostra Signora proteggervi e custodirvi sempre!

Possa il Signore benedirvi e darvi forza nella vostra missione d'amore!

 

+ Olivier Schmitthaeusler, vicario apostolico di Phnom Penh e presidente della Conferenza episcopale di Laos e Cambogia  

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