19/12/2017, 12.10
LAOS
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Vientiane, il primo anniversario della beatificazione dei martiri laotiani

I 17 testimoni della fede uccisi in Laos tra il 1954 e il 1970 dai miliziani comunisti del Pathet Lao. La messa di ringraziamento nella chiesa del Sacro Cuore di Vientiane preceduta da una veglia di preghiera e adorazione. I cattolici laotiani sono circa 45mila e rappresentano lo 0,7% degli abitanti del Paese.

Vientiane (AsiaNews/EdA) – La Chiesa cattolica laotiana celebra quest’anno il primo anniversario della Festa dei 17 beati martiri del Laos, una gioia immensa per la piccola comunità del Paese. Lo scorso 16 dicembre i fedeli si sono riuniti nella capitale ad un anno dalla canonizzazione dei testimoni della fede, per una messa di ringraziamento anche per l'elevazione al cardinalato di Louis-Marie Ling Mangkhanekhoun, primo cardinale nella storia del Paese.

In preparazione delle celebrazioni, il giorno precedente i cattolici hanno preso parte ad una veglia di preghiera ed all’adorazione del Santissimo Sacramento. L’indomani, il card. Louis-Marie Ling Mangkhanekhoun ha celebrato la messa di ringraziamento presso la chiesa del Sacro Cuore. Erano presenti anche i vicari apostolici del Paese, oltre a mons. Olivier Schmitthaeusler, vicario apostolico di Phnom Penh (Cambogia), e p. Roland Jacques, dei Missionari Oblati della Beata Maria Vergine Immacolata (Omi) e vicepostulatore della causa dei martiri.

Al termine della celebrazione si è svolta la tradizionale cerimonia del basi soukouan, in onore del nuovo cardinale del Paese. Prevista in occasioni speciali, questa tradizione di legare il polso con una corda di cotone ha permesso ai rappresentanti delle comunità buddiste e musulmane locali di esprimere i loro saluti al porporato. In Laos, quella cattolica è una piccola minoranza: i suoi fedeli sono circa 45mila e rappresentano lo 0,7% dei 7 milioni di abitanti del Paese.

La situazione della Chiesa in Laos rimane delicata, poiché il governo esercita un rigoroso controllo sulle religioni e non intrattiene relazioni diplomatiche con la Santa Sede. I difficili rapporti tra Chiesa e Stato si accentuano soprattutto nei governi locali e cittadini. “Ogni regione o città inquadra la libertà religiosa in modo diverso”, ha spiegato lo scorso giugno il card. Louis-Marie Ling Mangkhanekhoun.

I 17 martiri sono stati uccisi in Laos tra il 1954 e il 1970 dai miliziani comunisti del Pathet Lao. Di loro, sei sono di nazionalità laotiana, mentre 10 sono missionari delle Missions Etrangères de Paris (Mep) e dell’Omi. Dell’elenco fanno parte anche p. Mario Borzaga Omi e il catechista Paolo Thoj. I due sono stati uccisi giovanissimi – il primo a 28 anni, l’altro a 19 – nel 1960 da guerriglieri comunisti mentre si recavano in visita ai villaggi dell’etnia Hmong.

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