Vientiane riduce i ministeri per contenere i debiti con Pechino
Il Laos ha previsto la fusione di quattro ministeri e il taglio della spesa pubblica in quella che gli analisti definiscono la più grande ristrutturazione governativa degli ultimi decenni. Il debito estero ha raggiunto il 94% del PIL e solo metà è dovuto alla Cina, che ha finanziato una progetti della Belt and Road Initiative. Come per la riduzione delle province del vicino Vietnam, l'operazione punta a ridurre i costi e rafforzare il controllo del Partito rivoluzionario del popolo lao, ma solleva interrogativi gli effetti reali.
Vientiane (AsiaNews/Agenzie) - Il governo del Laos ha annunciato la fusione di una serie di ministeri per ridurre la spesa statale e cercare di affrontare le difficoltà economiche, in larga parte legate al debito con la Cina. L’obiettivo dichiarato dal presidente e segretario generale del Partito rivoluzionario del popolo lao (LPRP) Thongloun Sisoulith, è di rendere l’apparato statale “snello, efficiente e robusto”, secondo quanto si legge nella risoluzione di governo, definendo le modifiche ministeriali una “necessità urgente”.
Secondo gli analisti, si tratta di una delle più grandi ristrutturazioni degli ultimi decenni, resta però incerto quanto la misura porterà a un reale risparmio. Dopo il Brunei, il Laos è la seconda economia più piccola del sud-est asiatico e la seconda nazione più povera dopo il Myanmar, dove da oltre quattro anni imperversa la guerra civile. Il debito pubblico è cresciuto molto negli ultimi anni, passando dal 53% del prodotto interno lordo (PIL) a una stima del 94% del PIL, secondo la Banca mondiale.
Le valutazioni diffuse dal Partito sostengono che gli stipendi di oltre 168.500 dipendenti pubblici (circa il 2,2% dell’intera popolazione) lo scorso anno “hanno rappresentato un pesante onere finanziario per il bilancio nazionale, senza che ciò abbia migliorato l’erogazione dei servizi”. Secondo la risoluzione, inoltre, nel 2024 sono stati spesi più di 46mila miliardi di kip (2,1 miliardi di dollari) per gli stipendi dei dipendenti governativi, pari al 38% delle entrate annuali o al 6,3% del prodotto interno lordo. Per la sanità il Laos spende il 2,7% e per l’istruzione l’1,2% del PIL.
Già a metà marzo, in realtà, il comitato centrale del Partito, dopo una sessione straordinaria che si era tenuta a febbraio, aveva emesso una risoluzione in cui sottolineava la necessità di ristrutturare il debito. Secondo i dati ufficiali, il debito pubblico estero è più che raddoppiato in 15 anni, passando da meno di 4 miliardi di dollari nel 2010 a circa 10 miliardi di dollari nel 2019 e a 10,5 miliardi di dollari nel 2023. Il debito nei confronti della Cina è di oltre 5 miliardi, il che fa ritenere probabili pressioni da parte di Pechino sul Laos.
La riforma ridurrà il numero dei ministeri da 17 a 13. Il ministero delle Finanze assorbirà quello della Pianificazione e degli Investimenti, responsabile della gestione dei grandi progetti infrastrutturali finanziati con fondi esteri. Il ministero dell’Industria e del Commercio incorporerà quello dell’Energia e delle Miniere, che finora ha gestito lo sviluppo idroelettrico del Laos, soprannominato la “batteria del sud-est asiatico” per la diffusa presenza di dighe lungo i fiumi. Il ministero delle Risorse naturali e dell’Ambiente sarà fuso con quello dell’Agricoltura e delle Foreste, mentre il ministero dell’Interno sarà assorbito dal comitato del LPRP che si occupa della gestione del personale. Anche la gestione dei media passerà direttamente sotto la supervisione del partito: la divisione informazione sarà affidata all’ufficio propaganda e non più sotto la responsabilità del ministero dell’Informazione, della Cultura e del Turismo.
Gli osservatori ritengono che si tratti di un’operazione per ridurre il personale e in questo modo tagliare i costi, ma anche per accentrare il potere nelle mani del partito, che rischia di generare una serie di malumori all’interno dei dicasteri, spesso descritti come isole di potere a sé stanti. Un’operazione non troppo dissimile a quella effettuata dal Vietnam, e che apre un interrogativo sul futuro dei dipendenti pubblici che saranno licenziati. Probabilmente è proprio per questo che nel documento diffuso a marzo il Partito sottolineava che fosse “essenziale garantire che i membri del Partito e i funzionari pubblici comprendano chiaramente e sostengano all’unanimità questi cambiamenti”. La ristrutturazione dei ministeri, inoltre, si accompagna a una revisione della Costituzione, che dovrebbe ridefinire le divisioni amministrative del Paese.
Tuttavia, anche se la Cina non viene direttamente menzionata, si tratta di una manovra troppo grande per non essere collegata al crescente debito pubblico. Il Laos ha incontrato crescenti difficoltà nel ripagare Pechino, che negli ultimi anni ha concesso prestiti per realizzare le infrastrutture parte della Belt and Road Initiative e che ora si stanno rivelando insostenibili, per cui alcuni ritengono probabile che Pechino abbia fatto pressioni Vientiane per ristrutturare la spesa pubblica.
04/05/2023 09:44
03/12/2021 12:54