20/09/2005, 00.00
VIETNAM
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Vietnam, cristiani costretti a scegliere tra l'abiura o la fuga da casa

Intere famiglie cacciate dalle loro abitazioni se rifiutano di abiurare la propria fede. Il racconto di una vittima delle persecuzioni da oltre 6 anni minacciato, percosso e più volte cacciato dal suo villaggio.

Ho Chi Minh City (AsiaNews/Ans) – Continuano in Vietnam le persecuzioni contro i cristiani. Alla fine di luglio 2005 nel distretto Son Tinh (provincia di Quang Nai) le autorità locali hanno distrutto le case di 10 famiglie cristiano evangeliche di etnia Hre dopo il rifiuto di abiurare la loro fede. Le autorità hanno dichiarato che "la religione cristiana è una religione americana e qui non è permessa". La denuncia arriva dall'agenzia Assist News Service, che ha raccolto la testimonianza di una delle vittime della persecuzione religiosa.

Il 21 agosto le autorità del distretto di Son Ha hanno incitato la folla a bruciare l'abitazione di Dinh Van Hoang, che non aveva voluto sottoscrivere una dichiarazione di "non cristianità". Dinh Van Hoanh, capo della polizia del villaggio di Son Thuong, lo aveva avvertito che "non è permesso ai cristiani vivere qui".

E' la terza volta che a Hoang viene bruciata la casa. L'uomo ha raccontato delle ripetute persecuzioni subite dal 1999: frequenti "processi pubblici" nei quali viene deriso e picchiato davanti a tutto il villaggio; detenzioni senza processo; percosse in casa insieme alla famiglia; abbandoni forzati della propria abitazione; imposizione a compiere, insieme alla moglie, riti pagani.

"Il 18 ottobre 2001 – racconta Hoang - alle 6 di mattina, 2 soldati del corpo del distretto di Son Tay sono entrati in casa mia con la forza. Hanno colpito 2 dei miei figli che dormivano e lasciato uno con un occhio gonfio". Il 16 maggio 2002, racconta, è "di nuovo processato" insieme alla moglie davanti al villaggio. Quando rifiutano di abiurare la fede, vengono picchiati a sangue.

"Il 6 luglio 2002 – prosegue Hoang - l'intero comitato del popolo di 2 villaggi si riunisce davanti alla mia casa". "Cao Tron Tin, segretario del distretto di Son Tay, ordina di bruciare la mia casa. Bruciata fino alle fondamenta… A noi non hanno lasciato nulla. Allora 2 funzionari, Dinh Van Cung e Dinh Van Vo, chiedono di nuovo a mia moglie e a me di abbandonare la nostra fede."

Dopo il rifiuto la famiglia viene cacciata dal villaggio. Rifugiati nel distretto di Son Thuong Commune, dove la moglie è nata, non viene loro permesso "di stabilirsi là e costruire una casa".

Fonti govenative definiscono le accuse "una totale invenzione di poteri ostili al Vietnam", ma non le negano. I soprusi sono giustificati dal fatto che "Hoang è un cattivo cittadino, più volte cacciato dalla comunità". Egli avrebbe indotto "i gruppi etnici di minoranza a preghiere illegali" e "invitato di continuo le persone a non lavorare", cosicché la popolazione gli avrebbe bruciato la casa, in modo "spontaneo", per ben 3 volte. I cristiani locali smentiscono queste affermazioni.

I cristiani vietnamiti di etnia Hre – una minoranza di circa 110 mila persone nello Stato, per la gran parte animisti - sono aumentati dai 500 del 1991 a circa 6 mila nel 2005, specie nella provincia di Quang Ngai. Gli esperti osservano che le azioni contro i cristiani sono aumentate, soprattutto nei distretti di Son Tinh, Son Ha, Minh Long e Ba To e commentano che Stato e Partito comunista sono concordi in queste azioni, nonostante la promulgazione di un nuova legge che richiama alla libertà religiosa e proibisce conversioni e abiure forzate. (PB)
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