24/10/2016, 12.07
VIETNAM – CINA
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Vietnamiti contro le centrali nucleari cinesi: mettono in pericolo tutti noi

di Joseph Tran

La Cina ha inaugurato tre nuovi siti a pochi chilometri dal confine con Hanoi. Iaea: “In caso di disastro nucleare il Vietnam verrà coinvolto”. Progettate anche “centrali mobili in miniatura” da posizionare nel mar Cinese meridionale: “Così distruggeranno tutto l’ecosistema e la pesca”.

Hanoi (AsiaNews) – Allarme e preoccupazione in Vietnam dopo che la Cina ha annunciato il completamento di tre centrali nucleari situate a pochi chilometri dal confine con Hanoi, che in caso di malfunzionamento metterebbero in serio pericolo la salute dei cittadini vietnamiti.

Nelle ultime settimane Pechino ha ultimato la costruzione di una centrale nucleare a Phòng Thành (provincia di Guangxi), a 50 chilometri dalla provincie vietnamita di Quảng Ninh, dalla capacità di 1000 megawatt; una centrale a Trường Giang (provincia di Guangdong), a 200 chilometri dal confine vietnamita e dalla capacità di 600 megawatt; una terza centrale a Sương Giang (isola Hainan), a 100 chilometri dall’isola vietnamita Bạch Long Vĩ, 650 megawatt di capacità.

Le autorità di Hanoi hanno espresso preoccupazioni dopo che la Iaea (International Atomic Energy Agncy) ha affermato che, in caso di guasto o di disastro nucleare, il Vietnam sarà di certo esposto alla propagazione delle radiazioni. Le preoccupazioni sono dovute anche al fatto che la regione è spesso teatro di uragani e inondazioni, che rendono più facile il verificarsi di incidenti nelle centrali.

Il 13 ottobre scorso Lê Hải Bình, portavoce del ministero degli Esteri di Hanoi, ha affermato che prima di essere inaugurate, le centrali “dovrebbero essere in regola con la Iaea” e il Paese costruttore “dovrebbe assicurarsi che non abbiano un impatto pericoloso per l’ambiente e per le nazioni confinanti”.

Secondo i dati della Iaea, la Cina possiede 35 centrali nucleari e, per pareggiare la domanda di energia elettrica, Pechino ha in cantiere altri 100 impianti da costruire entro il 2030. Entro il 2050 dovrebbero essere 170.

Il cinese Global Times (legato al Quotidiano del popolo) ha reso noto che l’industria Shipbuilding sta sviluppando 20 “stazioni nucleari mobili” che verranno piazzate nel mar Cinese orientale e meridionale, come su sette isole artificiali costruite da Pechino negli ultimi anni negli arcipelaghi Spratly e Paracels (rivendicati anche dal Vietnam). Queste “centrali nucleari in miniatura” sono lunghe sei metri e alte quasi tre, capaci di produrre 10 megawatt di energia (sufficienti per illuminare 50mila abitazioni).

Esperti ambientalisti, statunitensi e asiatici, condannano la Cina per i danni causati all’ambiente nel mar Cinese meridionale, dove i cantieri di Pechino hanno distrutto le barriere coralline. Gli abitanti delle coste del Vietnam, già messi in ginocchio da un emergenza inquinamento, avvertono che con il posizionamento delle centrali nucleari in mare aperto si rischia un disastro ambientale senza precedenti “in una delle zone di pesca più importanti al mondo”, rotta di commerci che valgono 5mila miliardi di dollari l’anno.

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