02/02/2015, 00.00
INDIA
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Vita consacrata, le claustrali indiane festeggiano con 6 nuove religiose

di Nirmala Carvalho
Nelle prossime settimane queste carmelitane scalze pronunceranno la professione finale. Per prepararsi, hanno partecipato a un corso intensivo nel monastero di Baroda. Nell'Anno della vita consacrata (30 novembre 2014 - 2 febbraio 2016) cade anche il 500mo anniversario di santa Teresa d'Avila, riformatrice dell'ordine carmelitano.

Mumbai (AsiaNews) - Cade oggi la 19ma Giornata mondiale della vita consacrata e le carmelitane scalze in India rinnovano la "gioiosa gratitudine verso il Signore" con cui celebrano l'Anno della vita consacrata in corso. Nelle prossime settimane sei nuove religiose pronunceranno la professione finale, entrando in modo definitivo nell'ordine. Il 2015 sarà un anno importante per le carmelitane anche perché si festeggerà il 500mo anniversario di santa Teresa d'Avila, riformatrice dell'ordine.

Le sei nuove claustrali provengono da monasteri sparsi in tutto il Paese: Sitagarha, Patna, Goa, Sivagangai, Yercaud e Kumbakonam. Per sottolineare l'importante coincidenza della loro professione finale con l'Anno della vita consacrata, le religiose hanno frequentato un corso intensivo al monastero carmelitano di Baroda. Qui hanno trovato personalità competenti, che avevano il compito di aiutarle a valutare la loro scelta contemplativa approfondendo il loro amore per Gesù e per le Sacre Scritture.

Parlando con AsiaNews la priora del monastero di Baroda spiega che l'apertura dell'Anno della vita consacrata (30 novembre 2014) "è stata la prima volta in cui noi contemplative abbiamo celebrato una liturgia insieme a delle congregazioni attive". Per l'occasione infatti, le claustrali hanno invitato le Missionarie della Carità e le Sorelle Ausiliatrici ad animare insieme l'eucarestia.

"Questo tempo - spiega la priora ad AsiaNews - è davvero speciale per noi carmelitane scalze, perché nel pieno dell'Anno della vita consacrata festeggeremo il 500mo anniversario della nascita di santa Teresa d'Avila".

Data l'eccezionale coincidenza, "ciascuna religiosa ha avuto l'incarico di pregare per altre figure della società: un dottore, un giornalista, un indù, uno spazzino, perfino papa Francesco... Hanno condiviso con noi questa esperienza, raccontando la preghiera per questi differenti personaggi, scelti perché sentiti a loro vicini, o perché volevano pregare per loro. È stato un momento molto toccante, tutte hanno scoperto una sfumatura più profonda della loro chiamata a essere carmelitane".

 

 

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