10/06/2025, 14.51
CINA - COREA DEL SUD
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Xi Jinping e Lee Jae-myung: commercio e Pyongyang per riaprire il dialogo

Colloquio telefonico fra il neo-presidente sud-coreano e il leader cinese, durato circa 30 minuti. Pechino ha insistito sulla importanza del “multilateralismo” nel quadro dello scontro economico aperto dai dazi di Trump. Seoul chiede a Xi un “ruolo costruttivo” nel processo di “denuclearizzazione” della penisola coreana.

Pechino (AsiaNews) - Collaborazione nei principali dossier dell’agenda internazionale, dal libero commercio alla difesa del “multilateralismo”: sono le richieste avanzate dal presidente cinese Xi Jinping all’omologo sud-coreano Lee Jae-myung nella prima telefonata fra i due leader dalla vittoria elettorale del candidato progressista a Seoul. Il quale, di rimando, ha chiesto al leader cinese in una conversazione dai toni distesi un “ruolo costruttivo” nel processo di “denuclearizzazione” della penisola coreana, su cui pende la minaccia atomica di Pyongyang. 

Durante la conversazione telefonica, durata una trentina di minuti, il presidente Lee ha invitato Xi Jinping a recarsi in Corea del Sud per partecipare al vertice della Cooperazione economica Asia-Pacifico, che si terrà nella città sudorientale di Gyeongju a novembre. Di rimando, il leader cinese ha esortato Pechino e Seul a “infondere più certezza nelle situazioni regionali e internazionali” riferisce Xinhua, e a “promuovere la partnership strategica di cooperazione a un livello superiore”. 

“Una relazione Cina-Corea del Sud sana, stabile e in continuo approfondimento è in linea con la tendenza dei tempi” ha proseguito Xi, che poi ha insistito sulla necessità di “mantenere una stretta cooperazione bilaterale e un coordinamento multilaterale”. L’obiettivo, ha proseguito, è quello di “sostenere congiuntamente il multilateralismo e il libero commercio, garantendo la stabilità e il buon funzionamento delle catene industriali e di approvvigionamento globali e regionali”.

Un richiamo che si lega alle politiche in senso contrario impresse dal presidente statunitense Donald Trump che, dall’arrivo alla Casa Bianca, ha lanciato una vera e propria guerra commerciale a colpi di dazi che preoccupa la leadership di Pechino. Da parte sua, Lee “ha espresso la speranza che la Corea del Sud e la Cina promuovano attivamente gli scambi e la cooperazione in vari settori, tra cui l’economia, la sicurezza, la cultura e gli scambi interpersonali, sulla base dello spirito di mutuo beneficio e uguaglianza”.

I colloqui telefonici tra Lee e Xi avvengono in una fase di profonde tensioni con la Corea del Nord, che non sembra interessata agli appelli al confronto lanciati da Seoul e dall’offerta di dialogo avanzata da Trump a Kim Jong-un, a causa del crescente allineamento di Pyongyang alla Russia. Una collaborazione attiva non solo in tema di economia ma che riguarda anche gli apparati militari, compreso l’invio di soldati nord-coreani nel conflitto con l’Ucraina.

Secondo la cinese Xinhua, Xi ha poi aggiunto che le due nazioni dovrebbero promuovere la loro partnership di “cooperazione strategica” ad un “livello superiore”. La conversazione ha segnato il primo dialogo ufficiale di Lee con Xi e il terzo del neo-presidente con un leader straniero dopo le telefonate col presidente Usa Donald Trump e il premier giapponese Shigeru Ishiba.

La visione di Lee per una “diplomazia pragmatica” deve affrontare un delicato equilibrio tra Washington - alleato militare della Corea del Sud - e Pechino, il suo più grande partner commerciale, in mezzo alla crescente rivalità tra le due superpotenze. Al riguardo, i legami fra Seoul e Pechino si sono inaspriti dopo che l’ex presidente Yoon Suk Yeol ha impresso un allineamento sempre più marcato con Washington e rafforzato la cooperazione trilaterale con Tokyo. Durante la campagna elettorale Lee ha chiesto di migliorare i legami con Pechino e insistito sul fatto che la Corea del Sud debba mantenersi distante dalle delicate questioni diplomatiche - e militari - tra Cina e Taiwan.

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