23/09/2020, 12.44
PAKISTAN
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​Cristiani pakistani per la promozione della pace nel Paese e nel mondo

di Shafique Khokhar

La Commissione nazionale per la giustizia e la pace dell'arcidiocesi di Karachi ha organizzato il 22 settembre un Rally per la pace e un seminario in occasione della Giornata 2020. P. Saleh Diego "La nostra società ha bisogno di tolleranza e coraggio per la pace".

Karachi (AsiaNews) - Il 21 settembre, ogni anno in tutto il mondo si celebra la Giornata internazionale della pace, volute dall'Assemblea delle Nazioni Unite per rafforzare l'idea di pace.

La Commissione nazionale per la giustizia e la pace dell'arcidiocesi di Karachi ha organizzato il 22 settembre un Rally per la pace e un seminario in occasione della Giornata 2020. Lo scopo di questa occasione è celebrare la Giornata della pace, alzare la voce per la pace e pregare per la pace nel mondo e in Pakistan. In questo evento, diverse organizzazioni umanitarie, studenti, avvocati e congregazioni religiose hanno preso parte attiva tenendo presente che è grazie alla pace che il nostro mondo può diventare il paradiso in terra. Questo programma è stato realizzato anche per sensibilizzare i partecipanti sul ruolo e i doveri dei cittadini nel portare la pace nella società e nel nostro Paese.

Padre Saleh Diego, direttore NCJP e vicario generale dell'arcidiocesi di Karachi, nel suo discorso ha detto che ogni religione e tutti i profeti danno un messaggio di pace. Lo stesso Gesù Cristo alla fine del Vangelo dà due comandamenti: "Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente e ama il prossimo tuo come te stesso. Ora, se consideriamo e amiamo l'altro, pensiamo al miglioramento e alla prosperità altrui e utilizziamo la nostra energia, la nostra società prospererà e crescerà. Dobbiamo insegnare ai nostri ragazzi fin dall'inizio, nelle scuole e nelle madrasse, che devono amarsi e creare spazio nei loro cuori per la religione dell'altro e amare l'umanità”. “Ci auguriamo che tutti noi possiamo vivere in pace e per questo dobbiamo promuovere la pace e l'amore per il nostro Paese”.

Zahid Farooq, un cristiano impegnato nella difesa dei diritti umani, che lavora all'Urban Resource Center, nel suo discorso ha detto che la nostra prima responsabilità è pensare per le nostre comunità e per il suo benessere, è certo una grande benedizione. La nostra gente ha sofferto molto durante per il Covid-19, le forti piogge e le ondate di caldo, ma la cosa bella è stata che tutti ci siamo difesi l'un con l'altro per la nostra sicurezza e dobbiamo diventare la voce l'uno dell'altro. Dobbiamo creare rapporti gli uni con gli altri e pensare sempre alla pace nelle nostre famiglie e nella società.

Saleem Michael, un avvocato cristiano dell'Alta Corte del Sindh, citando le parole di Gandhi, ha detto che se agiamo solo in base alle beatitudini della Bibbia, ci sarà pace non solo in Indo-Pakistan, ma anche in tutto il mondo. La formazione degli esseri umani parte dalla loro casa e il ruolo principale è delle donne che fanno la formazione dei loro figli. Per questo dobbiamo considerarli e lavorare per i diritti delle donne. In Pakistan, le nostre ragazze non sono al sicuro, vengono sposate e convertite con la forza e questo aumenta di giorno in giorno. Abbiamo contribuito al momento della formazione del Pakistan, ma non siamo trattati come cittadini di pari diritti, ma preghiamo e lavoriamo per lo sviluppo del Pakistan .

La signora Mehnaz Apa della Fondazione Aurat, parlando al pubblico ha detto che al tempo delle guerre mondiali le donne si erano schierate e avevano detto che non vogliono la guerra ma la pace. Le donne comprendono e conoscono il valore della pace; pertanto, si battono e lavorano per la pace non solo nelle loro famiglie ma anche nel mondo. La pace non è responsabilità solo delle Nazioni Unite e della leadership del nostro Paese, ma è anche nostra responsabilità.

Lo stesso giorno nella diocesi di Faisalabad, l'ufficio dell'NCJP-Faisalabad ha organizzato un seminario presieduto dal vescovo Indrias Rehmat, organizzato dal direttore diocesano p. Khalid Rashid e frequentato da persone di diversi ceti sociali tra cui insegnanti, studenti e avvocati, leader sociali, religiosi e politici. I partecipanti al seminario sulla pace si sono impegnati a svolgere un ruolo per la promozione della pace e della tolleranza nella società. Nel seminario è stata accesa la Candela della pace, è stata liberate una colomba, sono stati piantati alberi come gesto di pace e sono state offerte preghiere speciali per l’affermazione della pace nel mondo.

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