La morte per annegamento di tre studenti a inizio settimana ha riacceso il dibattito su queste strutture. Giovani da tutta l'India vengono stipati in classi e studentati sovraffollati e si ritrovano a studiare fino a 18 ore al giorno per superare un concorso pubblico o gli esami di accesso alle migliori università. Un business alle spese delle famiglie e di cui i ragazzi sentono tutta la pressione: negli ultimi anni il numero di suicidi ha costretto il governo a intervenire.
Il governo locale a guida BJP voleva imporre ad albergatori e ristoratori di esporre il proprio nome, in modo che i pellegrini indù che in questo periodo di recano ai templi di Shiva possano evitare i locali gestiti da musulmani. La Corte suprema ha sospeso la direttiva e riesaminerà la questione. Il distretto dove avrebbe dovuto applicarsi l'ordinanza è già stato teatro di gravi violenze nel 2013.
Altri quattro studenti sono stati arrestati ieri, ma la Corte suprema ha fatto sapere che l'esame verrà ripetuto solo se verrà dimostrato che la diffusione dei quesiti prima dell'esame si è verificata su larga scala. L'agenzia che si occupa di preparare le prove dovrà condividere online una serie di informazioni finora non rese pubbliche. Medicina, come ingegneria, è una facoltà richiestissima tra i giovani indiani: quest'anno si erano presentati 2,4 milioni di candidati per 110mila posti.
Il ministero degli Esteri indiano ha annunciato il rimpatrio dei connazionali arruolati per combattere in Ucraina dopo la visita del premier Narendra Modi in Russia. Attratti da alti stipendi, dalla possibilità di ottenere la cittadinanza russa e di viaggiare verso i Paesi dell’area Schengen in Europa, centinaia di cittadini dell’Asia meridionale hanno intrapreso il viaggio verso la Russia. In molti casi, però, senza sapere che sarebbero stati dispiegati nel conflitto.
Nello Stato dell'India nord-orientale - pur abituato alle inondazioni - l'imprevedibilità e l'intensità delle piogge sono diventate un problema per gli agricoltori. Colpita soprattutto la raccolta del tè, settore che impegna gran parte della popolazione. Per gli esperti è necessario abbandonare l'approccio centralizzato del governo a favore di uno che si basi sulle singole comunità.
Approvati a dicembre i tre nuovi codici entreranno in vigore il 1 luglio. Diversi giuristi puntano il dito contro i maggiori poteri assegnati alle forze di polizia e la vaghezza di alcuni articoli che potrebbero rendere illegale persino il Satyagraha, lo sciopero della fame reso celebre da Gandhi. I fautori insistono invece sulla "decolonizzazione", sostenendo che d'ora in poi sarà più facile garantire giustizia alle vittime dei reati.
A legare l'India e la Russia è il commercio di petrolio, che Delhi acquista a prezzi scontati. A inizio mese il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva chiamato il primo ministro indiano Narendra Modi, che però non ha mostrato particolare interesse verso il summit di Lucerna, inviando una delegazione di basso livello. Per gli esperti, però, è difficile prevedere un ulteriore approfondimento dei rapporti con Mosca.
Il nuovo chief minister Mohan Charan Majhi appartiene alla comunità santal ed è cresciuto all'interno del RSS, il gruppo paramilitare che propaganda la supremazia indù. In passato ha sostenuto un fanatico accusato di diversi omicidi di cristiani e musulmani. Secondo gli esperti il BJP sta cercando di dimostrare che anche quanti appartengono alle caste svantaggiate possono arrivare al potere.
Secondo il proefessor Sebasti L. Raj il BJP ha perso alcune circoscrizioni chiave perché si è concentrato sul discorso religioso, invece di risolvere i problemi veri della popolazione. L'opposizione non è un blocco unico e per continuare ad avere successo dovrà restare unita. Le dinamiche nuove che potrebbero nascere anche all'interno dello stesso partito nazionalista indù saranno più chiare con la formazione del governo.
Sono centinaia di migliaia gli indiani che a ogni tornata elettorale non riescono a tornare negli Stati di origine a causa dei lunghi spostamenti e dei costi elevati. Si tratta soprattutto di lavoratori alla giornata che dovrebbero rinunciare allo stipendio e poi cercare un nuovo impiego. Anche gli indiani della diaspora affrontano lo stesso problema. La proposta di una macchina per il voto a distanza è stata bocciata da tutti i partiti l'anno scorso.
Oggi almeno nove persone sono morte in Rajasthan per un presunto attacco di caldo. Eppure i candidati dei maggiori partiti ignorano il problema, che anche nei programmi elettorali è accennato solo in maniera generale. La questione ha maggiore rilevanza a livello locale, ma le iniziative dei singoli Stati hanno un impatto limitato.
Nella regione di Bastar non si fermano gli attacchi contro i tribali convertiti al cristianesimo: la storia di Kosa Kawasi, ucciso dallo zio e dal cugino. Un episodio che rivela quanto continuino a essere pesanti nei villaggi rurali le discriminazione contro chi sceglie di abbracciare il cristianesimo. "I tribali cristiani vivono nella paura e nell'insicurezza anche tra le loro stesse famiglie", racconta una fonte ad AsiaNews.
La Reserve Bank of India ha modificato i regolamenti sulla gestione della valuta per fare in modo che la Russia possa spendere le rupie guadagnate dalla vendita del greggio attraverso l'acquisto di titoli di stato, obbligazioni, azioni e prestiti. Le importazioni indiane dalla Russia sono aumentate del 32,95% raggiungendo 61,44 miliardi di dollari.
Un anno fa iniziavano le violenze tra Meitei e i Kuki che hanno dilaniato la Stato nord-orientale provocando almeno 220 morti. In una situazione che resta tesa e piena di ferite mons. Linus Neli ha indetto tre giornate di digiuno e preghiera: “Conosciamo bene l’attuale scenario di segregazione etnica. Ma noi invochiamo il giorno in cui sapremo vivere di nuovo insieme e chiediamo gesti conreti alle autorità”.
L'ex Pakistan orientale sta guardando con attenzione al processo elettorale. Soprattutto per quanto riguarda la presenza di migranti, di fede musulmana, che si trovano in India. Per ora Dhaka cerca di mantenere un certo equilibrio tra le pressioni di Delhi e l'influenza di Pechino, spiega p. Sergio Targa, missionario saveriano in Bangladesh dal 1992, oggi in Italia.
Secondo Housing and Land Rights Network, però, molti episodi di sgombero non sono stati documentati. In ogni caso, i numeri relativi al 2023 sono i più alti registrati negli ultimi sette anni. Le autorità locali ei tribunali si sono discostati dalle precedenti prassi, violando i diritti umani. Spesso il governo non ha offerto nessuna forma di reinsediamento o compensazione.
Nella regione incastonata sull'Himalaya ai confini con Cina e Pakistan la popolazione chiede la creazione di un'amminsitrazione locale, dopo che nel 2019 il governo di Delhi ha revocato l'autonomia al Kashmir dividendo la regione in due. Gli attivisti temono lo scioglimento dei ghiacciai, il lancio di grandi progetti industriali e la militarizzazione del territorio, anche da parte di Pechino.
A meno di un mese dall'inizio delle elezioni, il chief minister di New Delhi - nonché leader dell'Aam Aadmi Party - è stato preso ieri in custodia dall'agenzia che si occupa di crimini finanziari. Poche ore prima il Congress aveva lamentato che i suoi fondi erano stati congelati dal governo. Mentre emergono ulteriori dettagli sui finanziamenti ai partiti da parte delle grandi aziende.
Dopo che la Corte suprema il mese scorso ha bocciato il sistema degli "electoral bonds", in base al quale le imprese e i privati potevano fare donazioni anonime alle formazioni politiche, la Commissione elettorale è stata costretta a pubblicare le informazioni sulle obbligazioni acquistate negli ultimi cinque anni. Ed è puntualmente emersa la sproporzione delle risorse su cui il partito di Modi può contare.
Attraverso il progetto Sisters Led Youth Initiatives nuove opportunità per 1200 giovani in situazioni di vulnerabilità. Con un’attenzione particolare alla promozione della donna, partendo dal riconoscimento dei loro diritti.
Davanti all'Assemblea legislativa locale la governatrice Anusuiya Uikey ha illustrato il grave bilancio degli scontri tra i meitei e i kuki. Già 10mila le persone denunciate alla polizia per gli scontri, versato un indennizzo alle famiglie delle vittime. Mons. Lumon: "Gesto importante ma la situazione resta difficile". Nessuna certezza sui risarcimenti per le chiese e le attività distrutte.
Le defezioni di diversi leader chiave hanno messo in luce la crisi della coalizione INDIA, nata a settembre dello scorso anno. Nonostante il Congress abbia siglato alcuni accordi per la divisione dei seggi, continua a scontrarsi con i partiti regionali. Ma secondo gli esperti, l'opposizione, oltre a essere danneggiata da continue indagini, non è riuscita a elaborare una narrativa comune e a coinvolgere la popolazione sui temi economici.
Nell’ Uttarakhand cinque morti e oltre 80 feriti negli scontri innescati dalla demolizione di una moschea e una madrassa. Amnesty International documenta la demolizione “punitiva” di almeno 128 proprietà musulmane da aprile a giugno 2022, almeno 617 persone senza casa. Un nuovo fronte di tensione può aprirsi a Varanasi, dove si prega perché “la pace non sia disturbata”.
Delhi ha schierato una decina di navi da guerra nel Mar Arabico e nel Golfo di Aden per mostrarsi "proattiva", dicono gli esperti, anche senza partecipare alla task force a guida statunitense contro gli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso. La Marina ha confermato un aumento degli episodi di pirateria dall'inizio dell'anno, verso cui l'India ha adottato un approccio aggressivo. Ma la rivale numero uno resta sempre Pechino.
Nonostante le recenti scoperte di giacimenti in Kashmir, Delhi resta legata a Pechino per l'approvvigionamento di minerali. La settimana scorsa è stato concluso un accordo per l'esplorazione e lo svliluppo di cinque blocchi a Catamarca, un'intesa che potrebbe aprire le porte ad altre forme di cooperazione.
Da settimane la città sul confine con il Myanmar è scossa da attacchi e rappresaglie tra meitei e kuki. Sette morti nelle ultime ore. Anche le suore di Madre Teresa costrette a lasciare la loro casa finita in mezzo ai combattimenti tra miliziani e forze di sicurezza indiane
Da quando a novembre è salito al potere il presidente Mohamed Muizzu, l'arcipelago dell'Oceano indiano si è avvicinato alla sfera di influenza cinese. I recenti post del primo ministro indiano Narendra Modi alle Lakshadweep sono stati letti come un modo per ridurre il turismo verso le Maldive. Ma da tempo Delhi sta lavorando per favorire lo sviluppo del proprio arcipelago.
Fermati dalle forze speciali indiane due indù che - fingendosi musulmani - inviavano messaggi in cui annunciacano attentati al tempio nel sito sacro conteso dell'Uttarv Pradesh che verrà inaugurato da Modi il 22 gennaio. Dai loro profili social emersi legami con il Bharatiya Janata Party. Il vescovo di Lucknow: "Grave creare ulteriore tensione su linee religiose". Intanto ad Ayodhya si prepara la consacrazione del primo ministro più che del luogo sacro.
Dopo il Canada, anche gli Stati Uniti hanno rivelato di avere informazioni secondo cui funzionari e cittadini indiani sono coinvolti nel programmare l'assassinio di attivisti che si battono per la creazione del Khalistan, uno Stato indipendente per i sikh. Modi in questi giorni ha replicato utilizzando toni più cauti, ma sottolineando anche la crescente radicalizzazione della diaspora sikh. La figura chiave di Gurpatwant Singh Pannun.
Nei giorni scorsi l'Alta corte di Delhi ha concesso a Prema Kumari di recarsi in Yemen per tentare di liberare la figlia. A causa di una dose elevata di sedativi la donna è accusata di aver ucciso Talal Abdo Mahdi, che l'ha aiutata a fondare una clinica ma le ha poi ritirato il passaporto, impedendole di fuggire. Anche la comunità di origine di Nimisha in Kerala si è mobilitata per la causa.