La Reserve Bank of India ha modificato i regolamenti sulla gestione della valuta per fare in modo che la Russia possa spendere le rupie guadagnate dalla vendita del greggio attraverso l'acquisto di titoli di stato, obbligazioni, azioni e prestiti. Le importazioni indiane dalla Russia sono aumentate del 32,95% raggiungendo 61,44 miliardi di dollari.
Un anno fa iniziavano le violenze tra Meitei e i Kuki che hanno dilaniato la Stato nord-orientale provocando almeno 220 morti. In una situazione che resta tesa e piena di ferite mons. Linus Neli ha indetto tre giornate di digiuno e preghiera: “Conosciamo bene l’attuale scenario di segregazione etnica. Ma noi invochiamo il giorno in cui sapremo vivere di nuovo insieme e chiediamo gesti conreti alle autorità”.
L'ex Pakistan orientale sta guardando con attenzione al processo elettorale. Soprattutto per quanto riguarda la presenza di migranti, di fede musulmana, che si trovano in India. Per ora Dhaka cerca di mantenere un certo equilibrio tra le pressioni di Delhi e l'influenza di Pechino, spiega p. Sergio Targa, missionario saveriano in Bangladesh dal 1992, oggi in Italia.
Secondo Housing and Land Rights Network, però, molti episodi di sgombero non sono stati documentati. In ogni caso, i numeri relativi al 2023 sono i più alti registrati negli ultimi sette anni. Le autorità locali ei tribunali si sono discostati dalle precedenti prassi, violando i diritti umani. Spesso il governo non ha offerto nessuna forma di reinsediamento o compensazione.
Nella regione incastonata sull'Himalaya ai confini con Cina e Pakistan la popolazione chiede la creazione di un'amminsitrazione locale, dopo che nel 2019 il governo di Delhi ha revocato l'autonomia al Kashmir dividendo la regione in due. Gli attivisti temono lo scioglimento dei ghiacciai, il lancio di grandi progetti industriali e la militarizzazione del territorio, anche da parte di Pechino.
A meno di un mese dall'inizio delle elezioni, il chief minister di New Delhi - nonché leader dell'Aam Aadmi Party - è stato preso ieri in custodia dall'agenzia che si occupa di crimini finanziari. Poche ore prima il Congress aveva lamentato che i suoi fondi erano stati congelati dal governo. Mentre emergono ulteriori dettagli sui finanziamenti ai partiti da parte delle grandi aziende.
Dopo che la Corte suprema il mese scorso ha bocciato il sistema degli "electoral bonds", in base al quale le imprese e i privati potevano fare donazioni anonime alle formazioni politiche, la Commissione elettorale è stata costretta a pubblicare le informazioni sulle obbligazioni acquistate negli ultimi cinque anni. Ed è puntualmente emersa la sproporzione delle risorse su cui il partito di Modi può contare.
Attraverso il progetto Sisters Led Youth Initiatives nuove opportunità per 1200 giovani in situazioni di vulnerabilità. Con un’attenzione particolare alla promozione della donna, partendo dal riconoscimento dei loro diritti.
Davanti all'Assemblea legislativa locale la governatrice Anusuiya Uikey ha illustrato il grave bilancio degli scontri tra i meitei e i kuki. Già 10mila le persone denunciate alla polizia per gli scontri, versato un indennizzo alle famiglie delle vittime. Mons. Lumon: "Gesto importante ma la situazione resta difficile". Nessuna certezza sui risarcimenti per le chiese e le attività distrutte.
Le defezioni di diversi leader chiave hanno messo in luce la crisi della coalizione INDIA, nata a settembre dello scorso anno. Nonostante il Congress abbia siglato alcuni accordi per la divisione dei seggi, continua a scontrarsi con i partiti regionali. Ma secondo gli esperti, l'opposizione, oltre a essere danneggiata da continue indagini, non è riuscita a elaborare una narrativa comune e a coinvolgere la popolazione sui temi economici.
Nell’ Uttarakhand cinque morti e oltre 80 feriti negli scontri innescati dalla demolizione di una moschea e una madrassa. Amnesty International documenta la demolizione “punitiva” di almeno 128 proprietà musulmane da aprile a giugno 2022, almeno 617 persone senza casa. Un nuovo fronte di tensione può aprirsi a Varanasi, dove si prega perché “la pace non sia disturbata”.
Delhi ha schierato una decina di navi da guerra nel Mar Arabico e nel Golfo di Aden per mostrarsi "proattiva", dicono gli esperti, anche senza partecipare alla task force a guida statunitense contro gli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso. La Marina ha confermato un aumento degli episodi di pirateria dall'inizio dell'anno, verso cui l'India ha adottato un approccio aggressivo. Ma la rivale numero uno resta sempre Pechino.
Nonostante le recenti scoperte di giacimenti in Kashmir, Delhi resta legata a Pechino per l'approvvigionamento di minerali. La settimana scorsa è stato concluso un accordo per l'esplorazione e lo svliluppo di cinque blocchi a Catamarca, un'intesa che potrebbe aprire le porte ad altre forme di cooperazione.
Da settimane la città sul confine con il Myanmar è scossa da attacchi e rappresaglie tra meitei e kuki. Sette morti nelle ultime ore. Anche le suore di Madre Teresa costrette a lasciare la loro casa finita in mezzo ai combattimenti tra miliziani e forze di sicurezza indiane
Da quando a novembre è salito al potere il presidente Mohamed Muizzu, l'arcipelago dell'Oceano indiano si è avvicinato alla sfera di influenza cinese. I recenti post del primo ministro indiano Narendra Modi alle Lakshadweep sono stati letti come un modo per ridurre il turismo verso le Maldive. Ma da tempo Delhi sta lavorando per favorire lo sviluppo del proprio arcipelago.
Fermati dalle forze speciali indiane due indù che - fingendosi musulmani - inviavano messaggi in cui annunciacano attentati al tempio nel sito sacro conteso dell'Uttarv Pradesh che verrà inaugurato da Modi il 22 gennaio. Dai loro profili social emersi legami con il Bharatiya Janata Party. Il vescovo di Lucknow: "Grave creare ulteriore tensione su linee religiose". Intanto ad Ayodhya si prepara la consacrazione del primo ministro più che del luogo sacro.
Dopo il Canada, anche gli Stati Uniti hanno rivelato di avere informazioni secondo cui funzionari e cittadini indiani sono coinvolti nel programmare l'assassinio di attivisti che si battono per la creazione del Khalistan, uno Stato indipendente per i sikh. Modi in questi giorni ha replicato utilizzando toni più cauti, ma sottolineando anche la crescente radicalizzazione della diaspora sikh. La figura chiave di Gurpatwant Singh Pannun.
Nei giorni scorsi l'Alta corte di Delhi ha concesso a Prema Kumari di recarsi in Yemen per tentare di liberare la figlia. A causa di una dose elevata di sedativi la donna è accusata di aver ucciso Talal Abdo Mahdi, che l'ha aiutata a fondare una clinica ma le ha poi ritirato il passaporto, impedendole di fuggire. Anche la comunità di origine di Nimisha in Kerala si è mobilitata per la causa.
Questa settimana il Telegraph ha scritto di aver scoperto un racket di compravendita di reni che coinvolge cittadini del Myanmar come donatori e una struttura sanitaria privata di Delhi, in cui sarebbero avvenuti i trapianti. Il fenomeno in realtà non è nuovo: nonostante decenni di sensibilizzazione (partita dal Tamil Nadu) in India continua a esserci una carenza di donatori e un numero troppo alto di persone che avrebbero bisogno di almeno un rene. Sono soprattutto i poveri che hanno bisogno di saldare i debiti a finire vittima dei traffici illeciti, ma negli ultimi anni sono aumentate anche le truffe online.
Si è conclusa ieri nella capitale indiana la conferenza #we4resilience, una due giorni per capire come affrontare i disastri provocati dai cambiamenti climatici. All’evento - tenutosi proprio mentre si apre a Dubai la COP28 - hanno partecipato decine di cooperanti, sacerdoti e beneficiari dei progetti attuati dalla Caritas insieme ad altri partner. L’attenzione è stata posta su un approccio globale che tenga in considerazione le esperienze delle comunità vulnerabili.
Con la campgna dei ribelli in corso contro l'esercito birmano stanno esplodendo nuove tensioni alla frontiera anche tra i Meitei e le milizie Chin, che appartengono allo stesso gruppo etnico dei Kuki. Un birmano in cura presso un ospedale di Imphal ucciso in un assalto contro "l'invasore". Intanto la Commissione di inchiesta sulle violenze voluta da Delhi da giugno a oggi non ha ancora effettuato alcuna audizione.
Il crollo di un tratto di strada che attraversa l'Himalaya e che vede tuttora intrappolati 40 lavoratori racchiude molti volti dello sviluppo propugnato da Modi. La struttura fa parte di un'autostrada per sviluppare il turismo indù nella regione, ma può anche dispiegare velocemente le truppe dell'esercito in caso di scontro con Pechino. I problemi ambientali, però, spesso ignorati, rischiano di aggravarsi.
A inizio mese il vice presidente dell'Associazione dei costruttori edili israeliani aveva dichiarato di essere in attesa di una decisione del governo dello Stato ebraico per "importare" dai 50 ai 100mila indiani. Le affermazioni al momento non sono state confermate da Delhi, però accordi di questo tipo sono stati negoziati in diversi mesi e in anni recenti hanno convolto anche i cinesi. Nel frattempo però il settore continua a essere il più pericoloso, mentre l'India, stringendo sempre più i legami con Israele, ha vietato le proteste pro-Palestina in Kashmir.
Ieri l'attivista Manoj Jarange Patil ha messo fine a uno dei suoi recenti scioperi della fame, ma ha annunciato che continuerà l'agitazione politica finché tutta la comunità Maratha non otterrà i benefici previsti dal governo. Il problema riguarda i minori rendimenti agricoli di una parte della popolazione e le percentuali che la legislazione riserva alle caste sfavorite.
Dopo lo scandalo legato agli sciroppi, sospetti sull'utilizzo di sostanze tossiche per la salute anche nell'industria dei cosmetici. Ma il mercato, e soprattutto le vendite online, sono in costante crescita. Nonostante l'India abbia vietato le pubblicità fuorvianti e imposto la presentazione di prescrizione per alcune creme utilizzate a scopi di bellezza, poco è cambiato. Al contrario, la domanda per prodotti che schiariscono la pelle continua ad aumentare nonostante diverse indagini sottolineino gli effetti collaterali a lungo termine.
Dati e previsioni sottolineano una robusta crescita, anche se è difficile prevedere come evolverà il mercato nel lungo periodo. A favorirlo la crescita del benessere tra la popolazione e una serie di politiche economiche varate dal primo ministro Narendra Modi. Anche gli investitori stranieri stanno abbandonando Pechino per New Delhi.
Il primo ministro indiano ha subito condannato le azioni terroristiche di Hamas (che non gode di simpatie tra i musulmani indiani), segnalando apertamente un cambio di rotta nei rapporti diplomatici. Secondo il professor P.R. Kumaraswamy, docente all'Università Jawaharlal Nehru, le premesse per il cambiamento c'erano già decine di anni fa: "L'India aveva un'importante comunità ebraica ma non c'è mai stato antismeitismo". Tra Delhi e Tel Aviv molti gli accordi commerciali su armi e hi-tech, ma il primo settore di cooperazione bilaterale resta l'agricoltura.
Lo Stato nord-orientale indiano considera i Chin in fuga parte della stessa famiglia, ma la questione ha anche una rilevanza politica perché entro la fine dell'anno si terranno le elezioni locali, e il premier Zoramthanga è alla ricerca di un altro mandato. Si stima che almeno 30mila rifugiati birmani siano presenti in Mizoram, il gruppo più consistente in Italia. Un atteggiamento opposto rispetto a quello del Manipur e agli ordini del governo centrale di Delhi.
Nonostante siano in vigore diversi accordi, a causa delle scarse precipitazione monsoniche gli agricoltori del Karnataka stanno chiedendo al governo locale di non rilasciare le acque al Tamil Nadu. Quest'ultimo, però, dipende fortemente dal corso d'acqua per la sua produzione agricola cresciuta negli ultimi anni. Oggi le proteste hanno portato a scioperi e sospensione di diversi voli a Bengaluru. Chiesto un intervento del governo centrale.
La nuova legge, chiamata Nari Shakti Vandan Adhiniyam, riserva alle donne un terzo dei seggi della Camera bassa ma resta difficile prevedere se migliorerà davvero la partecipazioni femminile ai "piani alti" della politica. I posti riservati sono in conflitto con quelli dedicati alle persone provenienti dai gruppi svantaggiati. Le rappresentanti politiche sono un punto di riferimento sul piano locale, ma spesso per arrivare ai seggi parlamentari servono tempo, soldi e legami familiari.