Il presidente Usa è in Arabia Saudita, prima tappa del viaggio regionale che prevede anche Emirati e Qatar (ma non Israele). Il Tycoon punta sull’economia e gli affari miliardari (armi comprese), relegando ai margini dell’agenda gli altri temi. Ma dietro lo sviluppo e i dollari di Riyadh vi sono ombre sui diritti e i timori per i danni ambientali legati al mega-progetto sul mar Rosso.
Nelle aree nei giorni scorsi al centro degli scontri tra le milizie dei drusi e gruppi di islamisti, la situazione non si è ancora stabilizzata. Viaggio nel villaggio cristiano di Khabab, non coinvolto direttamente, ma accomunato dalla situazione precaria a causa della siccità e delle privazioni economiche. “Non è finita solo perché il regime è stato rovesciato. Speriamo in Dio più che negli uomini", dice ad AsiaNews suor Mona Dhem delle Suore della Carità di Santa Giovanna Anthida Thouret.
Saranno le seste elezioni parlamentari dalla caduta di Saddam. Divisioni nel fronte sciita col premier uscente al-Sudani in cerca di una coalizione forte per conquistare un secondo mandato. Partita aperta anche sul versante curdo, con i partiti di opposizione che cercano di spezzare l’egemonia Kdp e Puk. L’incognita del voto cristiano e i dubbi sulla rappresentatività.
In una riflessione inviata ad AsiaNews il vicario d'Arabia definisce il pontefice “presenza concreta” per i cristiani della regione. Il viaggio apostolico del 2019, la nascita della Casa Abramitica e la firma del documento sulla fratellanza. Una fraternità universale che accoglie le differenze come dono e ricchezza, l’Enciclica Laudato sì e il rammarico per la mancata partecipazione alla COP28.
La comunità siriana in Giordania (1,3 milioni) resta intrappolata tra povertà e tagli agli aiuti internazionali, aumentati dopo la caduta del regime. Secondo l'Unhcr in pochi hanno fatto ritorno. "La mia casa è distrutta, non c'è lavoro, come posso tornare?", dice un siriano ad AsiaNews. A Mafraq, vicino al campo Za’atari, le comunità sopravvivono nella precarietà. I rapporti tra Amman e Damasco riaccendono speranze, ma il futuro resta incerto.
Secondo il rapporto di Amnesty International in Iran, Iraq e Arabia Saudita il 91% delle condanne a morte note. Mancano dati per Cina, Corea del Nord e Vietnam per i quali sono segreti di Stato. Teheran e il boom di esecuzioni (anche) per reprimere la protesta. Regimi e governi usano la pena capitale come “arma” da sfruttare col “falso pretesto” di migliorare la sicurezza.
Mentre i riflettori del mondo sono accesi sulla tragedia del Myanmar nella regione della Turchia colpita il 6 febbraio 2023 da un sisma delle stesse proporzioni la rinascita resta lontana. "Il terremoto è sempre con noi: nel trauma vissuto, nelle persone che abbiamo perso, negli edifici distrutti in mezzo a cui camminiamo ogni giorno". Nel luogo in cui per la prima volta i seguaci di Gesù furono chiamati "cristiani" la comunità locale è costretta a fare la spola da una città vicina.
Almeno sette morti in un’area di confine. La fragilità di una frontiera a lungo zona franca per traffici e commerci illeciti. I timori di una escalation con lo Stato ebraico e le manovre Usa per la “normalizzazione”. Nello spirito della dichiarazione di Abu Dhabi, cristiani e musulmani celebrano oggi la festa dell’Annunciazione.
L'accademico israeliano, studioso dei "conflitti intrattabili", commenta ad AsiaNews la deriva del conflitto a Gaza e le sue conseguenze nella società israeliana: "Parlare di pace oggi è considerata una minaccia. I diciassettenni non sanno nemmeno che cosa sia la Linea Verde. Le famiglie degli ostaggi l'unica voce diversa".
Dopo giorni di violenze e oltre un migliaio di vittime, anche cristiane, il governo di al-Sharaa ha dichiarato conclusa l’operazione contro gli alawiti sulla costa ovest del Paese. Damasco ha anche firmato un accordo di “integrazione” con i curdi. L'arcivescovo di Homs: per la pace servono una presenza internazionale e la cancellazione delle sanzioni. Dalle autorità finora promesse disattese.
Cattolica e unica donna nel Comitato dei sette voluto dal presidente ad interim Ahmad al-Sharaa, racconta in un'intervista ad AsiaNews le sfide per la ricostruzione, fra sanzioni e crisi economica che colpiscono il Paese e la popolazione. "La Siria non è una cosa sola: cristiani, musulmani, ogni gruppo etnico deve essere parte del processo. E vogliamo almeno il 30% di donne all’interno dei vari organismi, a partire dalla Costituente".
Un disegno di legge del Likud vuole imporre una tassazione dell’80% per donazioni da enti stranieri e limitare il loro diritto di ricorrere in tribunale. Ad AsiaNews il direttore Sviluppo e relazioni esterne della storica associazione pacifista oggi in piazza con le famiglie degli ostaggi, conferma le preoccupazioni per questa norma. Il rischio di allontanare Israele dalle democrazie liberali e di rafforzare le tendenze autoritarie.
L’Arabia Saudita crocevia di diversi dossier globali, dalla guerra in Ucraina al futuro della Striscia fino al nucleare iraniano. Sotto la leadership di bin Salman il regno ha rinsaldato i rapporti con Trump e disinnescato le tensioni con Teheran. La partita della normalizzazione con Israele e la sfida interna con gli Emirati Arabi Uniti per l’egemonia nel Golfo.
Il rapporto di Open Doors classifica il Paese fra i primi 50 al mondo in cui si registrano più casi di abusi, violenze, attacchi mirati e omicidi. La minoranza è la “più perseguitata” e nell’ultimo anno il fenomeno è aumentato. Nel mirino comunità protestanti e gruppi storici come caldei, armeni e assiri. I “Lupi Grigi” nelle scuole per veicolare programmi di chiara matrice neo-ottomana.
Il sito archeologico a nord di Nablus legato alla memoria di Giovanni il Battista nel mirino degli attacchi dei coloni (e dell'esercito israeliano). La morte di un 14enne colpito dai proiettili di un soldato. La studiosa Carla Benelli ad AsiaNews: “Patrimonio da preservare, tramandare e condividere. Rispèttando l'identità di tutti: ebrei, cristiani e musulmani”.
La “Personal Status Law” approvata senza un voto parlamentare allarma attivisti e società civile. Il timore di una “disintegrazione” della famiglia e un passo indietro nel ruolo (e nei diritti) delle donne. Lo studioso iracheno Saad Salloum: “Baratto” tra le tre principali forze politiche sciite, sunnite e curde e legato agli interessi di ciascuno”. Card. Sako: norma “scioccante” che viola la “libertà”.
Un aumento di sei volte rispetto al 2023, in un quadro di crescente repressione che ha visto condannare 96 fedeli. È quanto emerge da uno studio pubblicato da gruppi attivisti e intitolato “La punta dell’iceberg”. Perché, in realtà, le violazioni alla pratica del culto sono molto più diffuse dei dati pubblicati. Il ruolo dei servizi e la ricerca di contatti o fondi dall’estero.
Israele e Hamas pronte a siglare il cessate il fuoco e il rilascio di parte degli ostaggi, ma la fine della guerra resta lontana. Ad AsiaNews Yonatan Zeige, figlio della pacifista israeliana fra le vittime del 7 ottobre, parla di “questioni di potere e interessi” dietro l’accordo, a partire dalla nuova amministrazione Usa. Il precedente storico fra Israele ed Egitto come esempio per superare il conflitto con i palestinesi.
Dall’inizio del conflitto almeno 16mila lavoratori dall'India per rimpiazzare i blocchi in Cisgiordania e della Striscia. Ingressi destinati ad aumentare grazie a campagne mirate. Nel nord tornano gli agricoltori dalla Thailandia, fra i migranti che hanno pagato di più in termini di vittime e sequestri. Da 165mila a soli 15mila i palestinesi attivi in Israele.
Ad AsiaNews il provinciale dei francescani che custodiscono i Luoghi Santi racconta di festività per la seconda volta senza pellegrini, il cui ritorno è “legato alla fine del conflitto”. L’attenzione alle vicende della vicina Siria, fra giudizi “sospesi” o “moderatamente positivi”. La Custodia “sempre più internazionale” con “una sessantina” di Paesi presenti. Il “debito” dei cristiani d’Occidente con i fratelli della Terra Santa.
Ad AsiaNews il prof. Saad Salloum traccia un parallelo fra il rovesciamento del raìs in Iraq e la fuga del dittatore siriano. In entrambi i casi sono serviti 13 anni per la loro cacciata “prosciugando” le risorse attorno al leader. Baghdad deve “adottare misure tangibili per garantire la ripresa della nuova Siria” partendo dalla lotta alla droga. Limitare il ruolo di Turchia e Iran, istituire un fondo per la ricostruzione.
I riflessi in Libano del crollo improvviso del regime di Damasco. Molti libanesi e siriani sfollati celebrano il giorno di festa, per tutti è un evento storico e determinante per il futuro. Il timore di una nuova tirannia che possa sostituire quella appena abbattuta si alterna alla speranza di una Siria democratica e improntata alla convivenza. Hezbollah ha perso un potente alleato ma non è detto che questo porti a un ammorbidimento delle sue posizioni.
Il presidente eletto nomina l’americano-libanese come consigliere per la regione. È stato il principale artefice della vittoria negli “swing States”. Per il Tycoon è un “buon negoziatore” e un “sostenitore incrollabile” della pace, ma al tempo stesso è considerato “ardente difensore degli Stati Uniti e dei loro interessi”.
Ieri il pontefice ha accolto la richiesta di dimissioni del prelato, nominando l’ausiliare mons. Ilgit amministratore apostolico. La soddisfazione per la crescita di una realtà “di lingua e di cultura turca”. Il terremoto del febbraio 2023 ferita ancora aperta, serve ricostruire dalle “pietre vive”. La testimonianza di profughi e rifugiati che ampliano gli orizzonti sul piano “culturale, spirituale”.
Per lo studioso giordano il piano che ha portato alla normalizzazione con Israele “sembra dormiente” ma resta una “base” valida. Il Medio Oriente di è una oggi realtà diversa rispetto al primo mandato del Tycoon. La politica “zero conflitti” perseguita da Riyadh privilegia l’ambito economico e apre al dialogo con Teheran. La centralità della questione palestinese per fermare i conflitti.
L’attivista israeliano, mediatore del rilascio del soldato Gilad Shalit per oltre cinque anni nelle mani di Hamas: il premier usa l’antisemitismo per coprire scandali interni e sfrutta la guerra per interesse. Critiche anche per il versante palestinese, chiamato a preparare il terreno per elezioni rimandate troppo a lungo. Sul passo indietro del Qatar: si sfrutti questo passo per forzare la mano e far ripartire la trattativa.
All’ombra del conflitto a Gaza (e con gli Hezbollah libanesi a nord) gli israeliani stanno perpetrando una “politica” di violenze contro agricoltori e terre. Una “politica” di Stato che unisce movimenti pro-occupazione e istituzioni. Con Ben Gvir una vera e propria task force contro gli attivisti stranieri che sostengono i palestinesi, a colpi di arresti ed espulsioni.
Con 92 voti favorevoli e 10 contrari il Parlamento israeliano approva una doppia legge che blocca le attività dell’agenzia Onu per i palestinesi, accusata di coprire Hamas. Critiche della comunità internazionale. Per il commissario generale è una scelta “senza precedenti”. Guterres: la sua opera “essenziale”. Nel mirino anche il quartier generale, requisito per costruire nuove case per coloni a Gerusalemme est.
Ad AsiaNews il neo porporato racconta una comunità che “non è una realtà a sé” ma “condivide difficoltà e problemi” del resto della popolazione, che è “accogliente” ma soffre “per le sanzioni”. Nel grido dei poveri, nell’ecologia, nella casa comune “il terreno di dialogo” con l’islam sciita.
Ad AsiaNews il patriarca caldeo parla di situazione “preoccupante” soprattutto per la popolazione civile, che paga “il prezzo più elevato”. Le mediazioni stagnano e continua a prevalere “l’economia della guerra” che si innesca su altri elementi di crisi, come la demografia e il clima. Il ruolo delle milizie sciite nello scenario iracheno e lo “scandalo” che ha colpito la Chiesa caldea di recente.