Il presidente eletto nomina l’americano-libanese come consigliere per la regione. È stato il principale artefice della vittoria negli “swing States”. Per il Tycoon è un “buon negoziatore” e un “sostenitore incrollabile” della pace, ma al tempo stesso è considerato “ardente difensore degli Stati Uniti e dei loro interessi”.
Ieri il pontefice ha accolto la richiesta di dimissioni del prelato, nominando l’ausiliare mons. Ilgit amministratore apostolico. La soddisfazione per la crescita di una realtà “di lingua e di cultura turca”. Il terremoto del febbraio 2023 ferita ancora aperta, serve ricostruire dalle “pietre vive”. La testimonianza di profughi e rifugiati che ampliano gli orizzonti sul piano “culturale, spirituale”.
Per lo studioso giordano il piano che ha portato alla normalizzazione con Israele “sembra dormiente” ma resta una “base” valida. Il Medio Oriente di è una oggi realtà diversa rispetto al primo mandato del Tycoon. La politica “zero conflitti” perseguita da Riyadh privilegia l’ambito economico e apre al dialogo con Teheran. La centralità della questione palestinese per fermare i conflitti.
L’attivista israeliano, mediatore del rilascio del soldato Gilad Shalit per oltre cinque anni nelle mani di Hamas: il premier usa l’antisemitismo per coprire scandali interni e sfrutta la guerra per interesse. Critiche anche per il versante palestinese, chiamato a preparare il terreno per elezioni rimandate troppo a lungo. Sul passo indietro del Qatar: si sfrutti questo passo per forzare la mano e far ripartire la trattativa.
All’ombra del conflitto a Gaza (e con gli Hezbollah libanesi a nord) gli israeliani stanno perpetrando una “politica” di violenze contro agricoltori e terre. Una “politica” di Stato che unisce movimenti pro-occupazione e istituzioni. Con Ben Gvir una vera e propria task force contro gli attivisti stranieri che sostengono i palestinesi, a colpi di arresti ed espulsioni.
Con 92 voti favorevoli e 10 contrari il Parlamento israeliano approva una doppia legge che blocca le attività dell’agenzia Onu per i palestinesi, accusata di coprire Hamas. Critiche della comunità internazionale. Per il commissario generale è una scelta “senza precedenti”. Guterres: la sua opera “essenziale”. Nel mirino anche il quartier generale, requisito per costruire nuove case per coloni a Gerusalemme est.
Ad AsiaNews il neo porporato racconta una comunità che “non è una realtà a sé” ma “condivide difficoltà e problemi” del resto della popolazione, che è “accogliente” ma soffre “per le sanzioni”. Nel grido dei poveri, nell’ecologia, nella casa comune “il terreno di dialogo” con l’islam sciita.
Ad AsiaNews il patriarca caldeo parla di situazione “preoccupante” soprattutto per la popolazione civile, che paga “il prezzo più elevato”. Le mediazioni stagnano e continua a prevalere “l’economia della guerra” che si innesca su altri elementi di crisi, come la demografia e il clima. Il ruolo delle milizie sciite nello scenario iracheno e lo “scandalo” che ha colpito la Chiesa caldea di recente.
Ad AsiaNews mons. Martinelli definisce “urgente” rilanciare la “presenza” della Chiesa nel Paese martoriato da conflitti e violenze. La testimonianza delle suore, l’opera della Caritas e la realtà cristiana locale. I missili Houthi verso Israele, la neutralità del Golfo e il fragile equilibrio con Riyadh e Teheran. La Casa Abramitica modello di incontro, confronto e preghiera.
Il numero due di Hezbollah annuncia: “Continuiamo la lotta”. Il prezzo è già elevato: oltre un migliaio di vittime, devastazioni incalcolabili ed emergenza umanitaria; ma nei centri di accoglienza o nelle piazze le parole di risentimento contro il segretario generale ucciso restano rare. Francia e Stati Uniti (che approva l’intervento di terra israeliano) continuano a parlare di una soluzione diplomatica che al momento appare lontana.
La struttura, risalente al quinto secolo, è soggetta a deterioramento. Climatologi e autorità hanno avviato una collaborazione per valutare “impatto e conseguenze” nel lungo periodo sui siti storici. Ma molti tesori dell’architettura sono a rischio, così come le coltivazioni e l’ecosistema del Paese davanti a un “nemico silenzioso” che minaccia il futuro e che è al centro in queste ore del Summit of the Future all'Assemblea generale dell'Onu.
Nel secondo anniversario dell’uccisione della giovane curda per mano della polizia della morale le autorità impongono ancora il silenzio e la censura. Sulla famiglia, confinata ai domiciliari, la minaccia del carcere in caso di cerimonie pubbliche. Fragilità e divisioni nelle opposizioni favoriscono gli ayatollah. Il neo presidente promette più libertà in tema di internet e hijab.
A due giorni dall'attacco al valico di Allenby la Giordania alle urne con una popolazione profondamente segnata dal conflitto israelo-palestinese. Mentre il governo mantiene i suoi delicati equilibri diplomatici, Caritas Jordan continua il suo lavoro a supporto della comunità locale e rifugiata, con un'attenzione particolare agli ultimi arrivati: le persone provenienti dal Sudan. Lana Snobar: "Occuparsi di salute mentale migliora le nostre comunità".
Il 20 e 21 novembre in tutte le province verrà imposto il coprifuoco per poter effettuare l’indagine. L’ultimo rilevamento effettuato nel 1997, i successivi sono stati più volte rimandati o annullati per violenze o conflitti interni. Studioso iracheno: “Attorno a questi numeri vengono indirizzate le politiche di un Paese” in cui la componente settaria e confessionale gioca un ruolo essenziale.
Ad AsiaNews lo studioso giordano sottolinea il grado di “autonomia” con cui si muove Nasrallah, che ha trasformato il Libano in “prima linea” per tutelare gli interessi di Teheran. Le milizie sostenute dalla Repubblica islamica nei diversi Paesi del Medio Oriente utili per perseguire la strategia del caos. Pezeshkian volto “dialogante” con l’Occidente per allentare le sanzioni.
P. Ibrahim Faltas avverte: “La situazione è drammatica” e vi è “profonda preoccupazione” per un futuro senza cristiani. Nel mirino dei coloni e dell’ultra-destra di governo un’area patrimonio Unesco nei pressi di Betlemme. Anche in Cisgiordania un’escalation di violenze, distruzioni, arresti e morti. La storia “emblematica” di Alice Kisiya. Già più di 70 le famiglie cristiane emigrate dall'inizio della guerra.
Ad AsiaNews l’ex ambasciatore della Palestina all’Unesco traccia un parallelo fra la guerra nella Striscia e l’esodo del 1948. Oggi i palestinesi “hanno imparato la lezione” e sanno che in caso di partenza “non ci sarà ritorno”. Israele sfrutta uno “status speciale” per colpire nell’impunità, ma “tutto questo non funziona”. La doppiezza Usa che condanna i raid contro civili ma fornisce armi.
Ad AsiaNews il Custode di Terra Santa descrive un clima di “sospensione” con la percezione che “qualcosa incombe” dal versante iraniano. La deriva nazionalista e religiosa della leadership israeliana alimenta il conflitto, la società civile è presente ma non riesce a trovare una dimensione politica. La difesa di terre e proprietà cristiane essenziale per il futuro.
L'eccidio dei bambini nel campo sportivo sulle alture del Golan ha riportato alla ribalta questo popolo diviso dai confini mai riconosciuti dopo le conquiste nella guerra del 1967. Il Libano ha chiesto all'Onu di aprire un'indagine indipendente sull'attacco. La comunità drusa locale invita a non lasciarsi influenzare dai tentativi israeliani di distaccarla dalla sua identità araba e di sfruttare la tragedia per seminare discordia con gli sciiti.
Al termine di tre giorni di discussioni tra Hamas, Fatah e altri dodici gruppi il ministro degli Esteri cinese Wang Yi oggi ha annunciato l'accordo per un "governo di unità nazionale ad interim" per il dopo-guerra a Gaza. Ma di questo aspetto non c'è traccia nel resoconto dell'agenzia ufficiale di informazione di Ramallah. Mentre Stati Uniti, Israele ed Emirati Arabi Uniti tornano a parlarsi su una missione internazionale con un ruolo di Abu Dhabi nella Striscia.
Una ricercatrice arrestata e tre condanne fra i Baha’ì sono l’ultimo esempio di persecuzioni confessionali. Il presidente eletto ha radici azere e curde, fra i primi passi l’incontro con rappresentanti delle religioni, per Erdogan favorirà le relazioni perché “parla turco”. Ma per altri il tema della “dignità” è solo propaganda. L’attenzione globale sulla nomina a ministro degli Esteri.
Il vicario dell’Arabia meridionale ha officiato l’inaugurazione dei lavori di costruzione di un nuovo centro pastorale a Ghala. Mons. Martinelli: “Per bambini, giovani e adulti per crescere nella fede”. L’opera diplomatica del sultanato in un Medio oriente dilaniato dai conflitti. Restano ancora passi da compiere in tema di diritti e parità di genere.
Una fonte di AsiaNews racconta la vita dei cattolici. Un milione di persone, soprattutto migranti economici, celebrano “in privato” la fede. Il legame con la Chiesa universale e la speranza di potersi un giorno riunire e pregare in una chiesa. Internet ha rafforzato i rapporti fra comunità e favorito la partecipazione alle funzioni. Una “lunga storia” di presenza “discreta” nella regione.
Il segretario di Stato vaticano ha iniziato una visita di cinque giorni, su invito del presidente dell’Associazione libanese dei Cavalieri di Malta. Ieri alla messa per la festa di San Giovanni Battista ha rinnovato l'appello a "colmare il vuoto di questa voce cristiana che senza dubbio farebbe la differenza" anche rispetto ai venti di guerra che soffiano pericolosamente. Il ruolo della Chiesa nell’assistenza ai bisognosi.
Il 28 giugno il Paese alle urne per il successore di Raisi, morto il 19 maggio in un incidente col suo elicottero. In lizza sei nominativi, cinque dei quali esponenti dell’ala ultra-conservatrice. L’hijab fra i temi della campagna elettorale, perché nessuno dei candidati ha una vera ricetta per l’economica in crisi. Rischio astensionismo. Prosegue la campagna di repressione, nel mirino anche i cristiani.
Nell'anniversario della caduta della città irachena nelle mani del movimento islamista radicale Omar Mohammed - il blogger che ne raccontava le brutalità - ripercorre con AsiaNews l’importanza della memoria, la visita del papa del 2021 e la sfida di una ricostruzione fondata sulla “inclusione”. Il patriarca caldeo Sako: il ricordo della violenza jihadista spinga a costruire uno Stato “civile e democratico”.
A dispetto delle smentite dello Stato ebraico l’uso nei raid contro Hezbollah, soprattutto contro obiettivi civili e terreni agricoli, è stato documentato da associazioni pro diritti umani e osservatori sul campo. Il Paese dei cedri pronto a presentare una denuncia alle Nazioni Unite. Amnesty International parla di attacchi “spaventosi” che causano gravi danni all’ambiente.
I Paesi donatori si riuniscono per discutere della Sira, ma il Paese e la sua “guerra dimenticata” continuano a soffrire, la popolazione a fuggire (circa 500 al giorno). Ad AsiaNews il nunzio apostolico a Damasco parla di “processo politico stagnante” mentre ciò che “progredisce è la povertà”. L’esodo dei cristiani “un’altra grossa ferita che sanguina”.
Yonatan Zeigen ad AsiaNews: impossibile “distruggere” Hamas che è una “idea”, va cambiata “la mentalità”. Proseguendo nell’occupazione “si tornerà sempre al 7 ottobre”. Per ricordare le battaglie della madre ogni anno sarà assegnato un premio a una donna araba e a una ebrea che operano a favore della convivenza. L'Abbraccio tra Maoz Inon e Azia Abu Sarah davanti a papa Francesco esempio "di ciò a cui aspiriamo tutti".
L’omicidio di un preside per mano di un minore alimenta la polemica. A sparare uno studente che voleva “vendicarsi” dell’espulsione. Allo sciopero (anche) sindacati filo-governativi. P. Monge: l’ambito educativo è solo la “punta dell’iceberg”. Le quattro riforme Akp hanno stravolto l’istruzione di impronta laica e scientifica. La “nemesi” di Erdogan e l’ascesa di Imamoglu.