Il rapporto di Open Doors classifica il Paese fra i primi 50 al mondo in cui si registrano più casi di abusi, violenze, attacchi mirati e omicidi. La minoranza è la “più perseguitata” e nell’ultimo anno il fenomeno è aumentato. Nel mirino comunità protestanti e gruppi storici come caldei, armeni e assiri. I “Lupi Grigi” nelle scuole per veicolare programmi di chiara matrice neo-ottomana.
Il sito archeologico a nord di Nablus legato alla memoria di Giovanni il Battista nel mirino degli attacchi dei coloni (e dell'esercito israeliano). La morte di un 14enne colpito dai proiettili di un soldato. La studiosa Carla Benelli ad AsiaNews: “Patrimonio da preservare, tramandare e condividere. Rispèttando l'identità di tutti: ebrei, cristiani e musulmani”.
La “Personal Status Law” approvata senza un voto parlamentare allarma attivisti e società civile. Il timore di una “disintegrazione” della famiglia e un passo indietro nel ruolo (e nei diritti) delle donne. Lo studioso iracheno Saad Salloum: “Baratto” tra le tre principali forze politiche sciite, sunnite e curde e legato agli interessi di ciascuno”. Card. Sako: norma “scioccante” che viola la “libertà”.
Un aumento di sei volte rispetto al 2023, in un quadro di crescente repressione che ha visto condannare 96 fedeli. È quanto emerge da uno studio pubblicato da gruppi attivisti e intitolato “La punta dell’iceberg”. Perché, in realtà, le violazioni alla pratica del culto sono molto più diffuse dei dati pubblicati. Il ruolo dei servizi e la ricerca di contatti o fondi dall’estero.
Israele e Hamas pronte a siglare il cessate il fuoco e il rilascio di parte degli ostaggi, ma la fine della guerra resta lontana. Ad AsiaNews Yonatan Zeige, figlio della pacifista israeliana fra le vittime del 7 ottobre, parla di “questioni di potere e interessi” dietro l’accordo, a partire dalla nuova amministrazione Usa. Il precedente storico fra Israele ed Egitto come esempio per superare il conflitto con i palestinesi.
Dall’inizio del conflitto almeno 16mila lavoratori dall'India per rimpiazzare i blocchi in Cisgiordania e della Striscia. Ingressi destinati ad aumentare grazie a campagne mirate. Nel nord tornano gli agricoltori dalla Thailandia, fra i migranti che hanno pagato di più in termini di vittime e sequestri. Da 165mila a soli 15mila i palestinesi attivi in Israele.
Ad AsiaNews il provinciale dei francescani che custodiscono i Luoghi Santi racconta di festività per la seconda volta senza pellegrini, il cui ritorno è “legato alla fine del conflitto”. L’attenzione alle vicende della vicina Siria, fra giudizi “sospesi” o “moderatamente positivi”. La Custodia “sempre più internazionale” con “una sessantina” di Paesi presenti. Il “debito” dei cristiani d’Occidente con i fratelli della Terra Santa.
Ad AsiaNews il prof. Saad Salloum traccia un parallelo fra il rovesciamento del raìs in Iraq e la fuga del dittatore siriano. In entrambi i casi sono serviti 13 anni per la loro cacciata “prosciugando” le risorse attorno al leader. Baghdad deve “adottare misure tangibili per garantire la ripresa della nuova Siria” partendo dalla lotta alla droga. Limitare il ruolo di Turchia e Iran, istituire un fondo per la ricostruzione.
I riflessi in Libano del crollo improvviso del regime di Damasco. Molti libanesi e siriani sfollati celebrano il giorno di festa, per tutti è un evento storico e determinante per il futuro. Il timore di una nuova tirannia che possa sostituire quella appena abbattuta si alterna alla speranza di una Siria democratica e improntata alla convivenza. Hezbollah ha perso un potente alleato ma non è detto che questo porti a un ammorbidimento delle sue posizioni.
Il presidente eletto nomina l’americano-libanese come consigliere per la regione. È stato il principale artefice della vittoria negli “swing States”. Per il Tycoon è un “buon negoziatore” e un “sostenitore incrollabile” della pace, ma al tempo stesso è considerato “ardente difensore degli Stati Uniti e dei loro interessi”.
Ieri il pontefice ha accolto la richiesta di dimissioni del prelato, nominando l’ausiliare mons. Ilgit amministratore apostolico. La soddisfazione per la crescita di una realtà “di lingua e di cultura turca”. Il terremoto del febbraio 2023 ferita ancora aperta, serve ricostruire dalle “pietre vive”. La testimonianza di profughi e rifugiati che ampliano gli orizzonti sul piano “culturale, spirituale”.
Per lo studioso giordano il piano che ha portato alla normalizzazione con Israele “sembra dormiente” ma resta una “base” valida. Il Medio Oriente di è una oggi realtà diversa rispetto al primo mandato del Tycoon. La politica “zero conflitti” perseguita da Riyadh privilegia l’ambito economico e apre al dialogo con Teheran. La centralità della questione palestinese per fermare i conflitti.
L’attivista israeliano, mediatore del rilascio del soldato Gilad Shalit per oltre cinque anni nelle mani di Hamas: il premier usa l’antisemitismo per coprire scandali interni e sfrutta la guerra per interesse. Critiche anche per il versante palestinese, chiamato a preparare il terreno per elezioni rimandate troppo a lungo. Sul passo indietro del Qatar: si sfrutti questo passo per forzare la mano e far ripartire la trattativa.
All’ombra del conflitto a Gaza (e con gli Hezbollah libanesi a nord) gli israeliani stanno perpetrando una “politica” di violenze contro agricoltori e terre. Una “politica” di Stato che unisce movimenti pro-occupazione e istituzioni. Con Ben Gvir una vera e propria task force contro gli attivisti stranieri che sostengono i palestinesi, a colpi di arresti ed espulsioni.
Con 92 voti favorevoli e 10 contrari il Parlamento israeliano approva una doppia legge che blocca le attività dell’agenzia Onu per i palestinesi, accusata di coprire Hamas. Critiche della comunità internazionale. Per il commissario generale è una scelta “senza precedenti”. Guterres: la sua opera “essenziale”. Nel mirino anche il quartier generale, requisito per costruire nuove case per coloni a Gerusalemme est.
Ad AsiaNews il neo porporato racconta una comunità che “non è una realtà a sé” ma “condivide difficoltà e problemi” del resto della popolazione, che è “accogliente” ma soffre “per le sanzioni”. Nel grido dei poveri, nell’ecologia, nella casa comune “il terreno di dialogo” con l’islam sciita.
Ad AsiaNews il patriarca caldeo parla di situazione “preoccupante” soprattutto per la popolazione civile, che paga “il prezzo più elevato”. Le mediazioni stagnano e continua a prevalere “l’economia della guerra” che si innesca su altri elementi di crisi, come la demografia e il clima. Il ruolo delle milizie sciite nello scenario iracheno e lo “scandalo” che ha colpito la Chiesa caldea di recente.
Ad AsiaNews mons. Martinelli definisce “urgente” rilanciare la “presenza” della Chiesa nel Paese martoriato da conflitti e violenze. La testimonianza delle suore, l’opera della Caritas e la realtà cristiana locale. I missili Houthi verso Israele, la neutralità del Golfo e il fragile equilibrio con Riyadh e Teheran. La Casa Abramitica modello di incontro, confronto e preghiera.
Il numero due di Hezbollah annuncia: “Continuiamo la lotta”. Il prezzo è già elevato: oltre un migliaio di vittime, devastazioni incalcolabili ed emergenza umanitaria; ma nei centri di accoglienza o nelle piazze le parole di risentimento contro il segretario generale ucciso restano rare. Francia e Stati Uniti (che approva l’intervento di terra israeliano) continuano a parlare di una soluzione diplomatica che al momento appare lontana.
La struttura, risalente al quinto secolo, è soggetta a deterioramento. Climatologi e autorità hanno avviato una collaborazione per valutare “impatto e conseguenze” nel lungo periodo sui siti storici. Ma molti tesori dell’architettura sono a rischio, così come le coltivazioni e l’ecosistema del Paese davanti a un “nemico silenzioso” che minaccia il futuro e che è al centro in queste ore del Summit of the Future all'Assemblea generale dell'Onu.
Nel secondo anniversario dell’uccisione della giovane curda per mano della polizia della morale le autorità impongono ancora il silenzio e la censura. Sulla famiglia, confinata ai domiciliari, la minaccia del carcere in caso di cerimonie pubbliche. Fragilità e divisioni nelle opposizioni favoriscono gli ayatollah. Il neo presidente promette più libertà in tema di internet e hijab.
A due giorni dall'attacco al valico di Allenby la Giordania alle urne con una popolazione profondamente segnata dal conflitto israelo-palestinese. Mentre il governo mantiene i suoi delicati equilibri diplomatici, Caritas Jordan continua il suo lavoro a supporto della comunità locale e rifugiata, con un'attenzione particolare agli ultimi arrivati: le persone provenienti dal Sudan. Lana Snobar: "Occuparsi di salute mentale migliora le nostre comunità".
Il 20 e 21 novembre in tutte le province verrà imposto il coprifuoco per poter effettuare l’indagine. L’ultimo rilevamento effettuato nel 1997, i successivi sono stati più volte rimandati o annullati per violenze o conflitti interni. Studioso iracheno: “Attorno a questi numeri vengono indirizzate le politiche di un Paese” in cui la componente settaria e confessionale gioca un ruolo essenziale.
Ad AsiaNews lo studioso giordano sottolinea il grado di “autonomia” con cui si muove Nasrallah, che ha trasformato il Libano in “prima linea” per tutelare gli interessi di Teheran. Le milizie sostenute dalla Repubblica islamica nei diversi Paesi del Medio Oriente utili per perseguire la strategia del caos. Pezeshkian volto “dialogante” con l’Occidente per allentare le sanzioni.
P. Ibrahim Faltas avverte: “La situazione è drammatica” e vi è “profonda preoccupazione” per un futuro senza cristiani. Nel mirino dei coloni e dell’ultra-destra di governo un’area patrimonio Unesco nei pressi di Betlemme. Anche in Cisgiordania un’escalation di violenze, distruzioni, arresti e morti. La storia “emblematica” di Alice Kisiya. Già più di 70 le famiglie cristiane emigrate dall'inizio della guerra.
Ad AsiaNews l’ex ambasciatore della Palestina all’Unesco traccia un parallelo fra la guerra nella Striscia e l’esodo del 1948. Oggi i palestinesi “hanno imparato la lezione” e sanno che in caso di partenza “non ci sarà ritorno”. Israele sfrutta uno “status speciale” per colpire nell’impunità, ma “tutto questo non funziona”. La doppiezza Usa che condanna i raid contro civili ma fornisce armi.
Ad AsiaNews il Custode di Terra Santa descrive un clima di “sospensione” con la percezione che “qualcosa incombe” dal versante iraniano. La deriva nazionalista e religiosa della leadership israeliana alimenta il conflitto, la società civile è presente ma non riesce a trovare una dimensione politica. La difesa di terre e proprietà cristiane essenziale per il futuro.
L'eccidio dei bambini nel campo sportivo sulle alture del Golan ha riportato alla ribalta questo popolo diviso dai confini mai riconosciuti dopo le conquiste nella guerra del 1967. Il Libano ha chiesto all'Onu di aprire un'indagine indipendente sull'attacco. La comunità drusa locale invita a non lasciarsi influenzare dai tentativi israeliani di distaccarla dalla sua identità araba e di sfruttare la tragedia per seminare discordia con gli sciiti.
Al termine di tre giorni di discussioni tra Hamas, Fatah e altri dodici gruppi il ministro degli Esteri cinese Wang Yi oggi ha annunciato l'accordo per un "governo di unità nazionale ad interim" per il dopo-guerra a Gaza. Ma di questo aspetto non c'è traccia nel resoconto dell'agenzia ufficiale di informazione di Ramallah. Mentre Stati Uniti, Israele ed Emirati Arabi Uniti tornano a parlarsi su una missione internazionale con un ruolo di Abu Dhabi nella Striscia.
Una ricercatrice arrestata e tre condanne fra i Baha’ì sono l’ultimo esempio di persecuzioni confessionali. Il presidente eletto ha radici azere e curde, fra i primi passi l’incontro con rappresentanti delle religioni, per Erdogan favorirà le relazioni perché “parla turco”. Ma per altri il tema della “dignità” è solo propaganda. L’attenzione globale sulla nomina a ministro degli Esteri.