Nei giorni scorsi il presidente siriano ha visitato gli Emirati Arabi Uniti. Con lui anche la moglie, prima visita all’estero dall’inizio del conflitto. Abu Dhabi guida la politica di riavvicinamento di Damasco nel mondo arabo. Anche la Lega araba pronta a discutere il reintegro. Le centinaia di morti fantasma nelle carceri governative.
Il 20 marzo 2003 truppe Usa e britanniche davano il via all’operazione Iraqi Freedom che ha portato alla caduta di Saddam Hussein. E spalancato le porte al terrorismo e all’anarchia istituzionale, solo in parte superata nell’ultimo periodo. Il porporato ripercorre la storia recente del Paese e il fallimento di una operazione ammantata di libertà e democrazia.
Nei giorni scorsi l’Onu ha lanciato una richiesta di aiuti ai Paesi donatori di 4,5 miliardi di euro. Un appello analogo nel 2022 aveva portato alla raccolta di metà dei fondi necessari. Intanto sul terreno si continua a combattere, la tregua appare lontana e la crisi economica si fa sempre più grave. Bambini soldato, Pil crollato e risorse col contagocce alimentano la miseria.
Mons. Gaid, già segretario del papa, è responsabile del luogo di culto inaugurato all’interno della “Casa della Famiglia Abramitica”. Aperto anche “ad altre comunità cristiane”, vuole essere riferimento per quella locale composta in larga maggioranza da migranti. L’opera “instancabile” del pontefice in tema di dialogo con sunniti, sciiti ed ebrei e la lotta “all’emorragia” dei cristiani in Medio oriente.
Una delegazione della Custodia ha visitato l’Iraq nei giorni dell’ordinazione episcopale del neo vescovo siro-cattolico di Mosul, un Paese segnato dal dramma dello Stato islamico. La visita alla cattedrale di Baghdad, teatro della strage del 2010. La statua della Madonna a Bassora, dove si fermano a pregare anche i musulmani.
L’incontro in programma dal 13 al 18 febbraio nei pressi del santuario di Nostra Signora del Libano. Il patriarca maronita ha presieduto la commemorazione per le vittime del terremoto e per gli sfollati. L’assemblea formata da 120 personalità da tutta la regione, di cui un terzo laici, è suddivisa in 11 gruppi di lavoro inter-ecclesiali.
Di fronte all’emergenza si è attivata la risposta della Caritas. Aiuti aperti a tutti, cattolici e ortodossi, cristiani e musulmani, turchi e migranti. Vicario dell’Anatolia: “Serve tutto, dal cibo al conforto spirituale e al sostegno umano anche fra gli stessi rifugiati”. Vescovo di Aleppo: la tragedia sia occasione per “riflettere sulla pace e sulla collaborazione” fra Ankara e Damasco.
Ad AsiaNews p. Aldo Berardi, nominato il 28 gennaio vicario del Nord, confessa la “sorpresa” per la scelta, unita alla “consapevolezza” di operare in un territorio che conosce. Gli anni di missione in Bahrein e le visite nella regione. Il rispetto di riti, culture e tradizioni cristiane. Il recente viaggio apostolico di papa Francesco è stata un'occasione “storica” per riunire i fedeli di tutto il vicariato.
Il prossimo 14 maggio si terranno elezioni presidenziali e parlamentari, con ballottaggio due settimane più tardi se un candidato non raggiunge il 50% al primo turno. L’attacco dell’Economist al leader turco che ha portato la nazione “sul baratro”. Il peso del voto curdo, la questione migranti e il nazionalismo islamico. Fonte di AsiaNews: il silenzio internazionale nella prospettiva di continuità.
Almeno 80mila persone sono scese in piazza per manifestare contro la legge voluta dal ministro Levin e dal premier. Per avvocati, magistrati e critici è un “golpe” politico. I sostenitori parlano di semplice revisione per riequilibrare i poteri. Sullo sfondo i processi per corruzione e frode di Netanyahu. Il difficile tentativo di mediazione del presidente Herzog.
Nonostante i proclami di Doha e della Fifa poco è cambiato nella vita degli operai che hanno realizzato impianti e infrastrutture. L’abolizione del sistema Kafala e i problemi nell’applicazione dello Schema sui rimborsi. Per molti si aprono mesi di incertezza e di questioni irrisolte. Hrw: resta “una eredità di sfruttamento e vergogna”.
Nel settembre 2012 il papa emerito ha compiuto un viaggio apostolico nel Paese dei cedri, ultimo all’estero del pontificato prima delle storiche dimissioni. L’esortazione frutto del sinodo sul Medio oriente, affidata alle Chiese cattoliche orientali. L’invasione silenziosa della modernità la sfida di oggi, assieme alle violenze estremiste.
Il parroco racconta il clima di festa per le celebrazioni e i timori per un futuro incerto. I tentativi di fuga, soprattutto dei giovani, sono “una piaga aperta” per le famiglie palestinesi “spezzate”. Le proteste contro Hamas ai funerali di otto gazawi annegati nel tentativo di attraversare con i barconi il Mediterraneo. P. Romanelli: se non cambia la politica di Israele, la comunità “è destinata a morire”.
Il fotoreporter Omar Sanadiki ha scattato un’immagine diventata simbolo della situazione drammatica in cui versa la popolazione, soprattutto i più piccoli. Ad AsiaNews racconta come è nata la foto e le prospettive di un Paese che non uscirà a breve dal tunnel della guerra e della povertà. Quello di minori che rovistano fra i rifiuti un fenomeno in continua crescita, sfruttato dai trafficanti.
Riccardo Redaelli, direttore del master in Middle East Studies dell'Università Cattolica di Milano, sulle proteste dei giovani iraniani: sono il risultato di una progressiva degenerazione economica, sociale e politica. Una parte del regime è consapevole che sia necessario fare delle concessioni per evitare un bagno di sangue. Allo stesso tempo i dimostranti non hanno un modello alternativo in caso di caduta del regime.
I Sionisti religiosi vogliono la legalizzazione anche di quei piccoli insediamenti che la stessa legge israeliana oggi ritiene illegittimi. Insieme al passaggio nelle mani dei coloni dell'autorità amministrativa nelle aree C, quelle tuttora interamente controllate da Israele in Cisgiordania e abitate anche da migliaia di palestinesi. Primo obiettivo: ricostruire Homesh, una delle colonie che Sharon sgomberò nel 2005.
La vigilia della partita caratterizzata dalla controversia sulla bandiera scatenata dalla Federazione statunitense. Le “minacce” dei Pasdaran ai calciatori della nazionale perché “si comportino bene”. Un unico precedente a Francia ‘98 e la vittoria celebrata dagli iraniani. Una partita oscurata dalle proteste per Mahsa Amini. La competizione ha rafforzato il ruolo di Doha come mediatore regionale.
Il viaggio del pontefice in Bahrein e due forum interreligiosi hanno rilanciato il tema del confronto, fra fedi diverse e interno all’islam. Pace e riconciliazione fra le due anime del mondo musulmano necessarie per la stabilità. Anche l’imam di al-Azhar lancia un raro appello al dialogo interno. L’analisi e le prospettive future nell’intervista al docente ed esperto Saad Salloum.
Il Pkk smentisce il coinvolgimento nell’attentato alla via dello shopping di Istanbul. Ora il governo “non esclude” la pista jihadista. La preghiera della Chiesa turca per le vittime. Vicario di Istanbul: l’attacco “fulmine” a ciel sereno, colpisce la ripresa del turismo e dei pellegrinaggi. I “nemici” interni ed esterni e la corsa alle presidenziali 2023.
Affari per 10 miliardi di euro all’anno che alimentano le casse governative e degli oppositori, creando alleanze “impensabili”. Una sostanza universale e consumata da studenti e professionisti, ritenuta meno “proibita” di alcol o altre droghe. L’Arabia Saudita meta principale del mercato.
Il carcere voluto dallo Shah è il cuore delle peggiori atrocità della Repubblica islamica. Al suo interno rinchiusi, e giustiziati, detenuti comuni, attivisti, dissidenti. Molte le denunce di gravissimi abusi e violazioni ai diritti umani. A metà ottobre un rogo misterioso ha tenuto in scacco per ore la struttura. Processo pubblico per mille imputati legati alle proteste per Mahsa Amini.
Alla vigilia delle elezioni in programma il 1 novembre Gadi Baltiansky, direttore generale di Geneva Initiative, plaude all’intervento di Lapid all’Onu che ha rilanciato il tema centrale della questione palestinese. Lo status quo è “negativo”, la classe dirigente sembra “svegliarsi lentamente” davanti ai temi posti dal premier uscente. Dubbi sulla partecipazione dell’elettorato arabo. Nuove violenze in Cisgiordania, ancora vittime e feriti.
La vicenda di Mahsa Amini rilancia il tema del ruolo e delle libertà dell’universo rosa nella regione e nel mondo musulmano, sciita e sunnita. Passato sotto silenzio il recente ingresso, con voto favorevole di governi occidentali, di Teheran nell’organismo Onu a tutela della donna. Nel regno saudita storie “di successo” nascondo racconti quotidiani di violazioni e umiliazione.
La missione Onu ha lanciato un appello per un “dialogo senza precondizioni” per sbloccare lo stallo politico e istituzionale. Dalle elezioni del 10 ottobre 2021 non si è ancora raggiunto l’accordo per la nomina del premier e del nuovo governo. L’attuale esecutivo dispone solo degli affari correnti. I problemi economici e le ricchezze sprecate. Il nodo irrisolto dei rifugiati (cristiani).
Dal 20 novembre al 18 dicembre l’emirato ospita la massima competizione calcistica. In una nazione islamica la prima volta di arbitri donna. Polemiche sullo sfruttamento, e le morti, dei lavoratori migranti nella costruzione degli impianti. Nel mirino diritti civili e questione ambientale. Mons. Hinder: un Paese che si è sviluppato nella “competizione” con gli altri della regione.
La storia di una famiglia della Ghouta, dalle sofferenze del conflitto alla disperazione indotta dalla fame. Le persone sperimentano una “depressione collettiva” cui rispondono con un uso (e abuso) crescente di medicine. Secondo alcune stime, il 70% dei farmaci venduti lo scorso anno erano psicotropi. Una richiesta che alimenta il mercato nero.
La decisione di correre divisi potrebbe essere l’ago della bilancia e diventare l’arma in più per l’ex primo ministro. Ma in caso di alta partecipazione potrebbe rivelarsi fondamentale per il fronte opposto. Resta il malcontento confermato dagli ultimi sondaggi: solo circa il 40% degli elettori intende recarsi alle urne.
Continua l’opera di mediazione dell’inviato Usa Amos Hochstein. Le linee contese e gli interessi strategici dei due Paesi. Washington vuole mantenere il controllo degli idrocarburi nel Medio oriente e Mediterraneo orientale, escludendo Cina e Russia. La lotta interna in vista delle elezioni in Israele e il ruolo di Hezbollah.
Per Saad Salloum il sistema politico “non funziona” perché ciascuna fazione persegue “il proprio interesse” col sostegno di “milizie, banche, televisioni”. Una “mafia” paralizza il Paese e alimenta la spirale di violenze che segue ogni elezione. Il blocco sadrista boicotta anche il secondo round di colloqui promossi dal premier per superare lo stallo istituzionale.
Dopo due anni di chiusure e didattica a distanza si apre un nuovo capitolo per gli istituti cristiani della Striscia. Al loro interno la maggioranza degli studenti è di fede musulmana, nel rispetto dei “valori e identità”. Per i palestinesi l’istruzione è la via per il riscatto. Con il lockdown aumentata la violenza fra i giovani, fondamentale ricostruire la socializzazione.