Da piazza San Pietro il dolore per i conflitti nel mondo e le loro statistiche di morte, compresa la "cifra spaventosa" degli investimenti per le armi. Su Giovanni Paolo II la cui memoria si celebrava ieri: "Era il papa delle famiglie". Gli sposi oggi al centro della catechesi sullo Spirito Santo: "Coppia umana realizzazione della comunione d’amore che è la Trinità".
Annunciata ufficialmente la proroga fino all'ottobre 2028, quando saranno trascorsi dieci anni dalla prima firma dell'intesa. Si allunga la durata ma il testo resta provvisorio e segreto, mentre un terzo delle diocesi sono tuttora vacanti. Come anticipato da AsiaNews, per il 25 ottobre è già fissata l'ordinazione di un vescovo coadiutore per la diocesi di Pechino.
L'appello nel giorno della canonizzazione di san Giuseppe Allamano, fondatore dei missionari e delle missionarie della Consolata presenti anche in Asia. La guarigione di un ragazzo del popolo Yanomami, gravemente ferito da un giaguaro in Amazzonia, è il miracolo a lui attruito. "Sosteniamo con la preghiera e con il nostro aiuto quanti portano l’annuncio luminoso del Vangelo in ogni parte della Terra".
Domani a Roma la canonizzazione dei martiri di Damasco, tre laici maroniti uccisi nel 1860 insieme a otto frati francescani in un'ondata di violanza settaria. I fedeli siriani seguiranno la cerimonia nella chiesa di Bab Touma dove avvenne il loro martirio.
Nella capitale cinese fissata per venerdì 25 ottobre l'ordinazione in quella che (d'intesa con Roma) diventerà la prima nomina dopo il rinnovo dell'Accordo sulla scelta dei vescovi, atteso nei prossimi giorni. Il nuovo presule ha 54 anni - appena cinque in meno di Li Shan, che guida la Chiesa di Pechino dal 2007. Da seminarista Zhen Xuebin si è formato alla St. John's University negli Stati Uniti studiando il Vaticano II.
L'ex premier israeliano e l'ex ambasciatore palestinese all'Onu nei giorni scorsi avevano diffuso insieme un appello per la ripresa del negoziato per i due Stati e una soluzione politica per Gaza. Ricevuti in udienza in Vaticano insieme a Gershon Baskin (negoziatore israeliano con Hamas) e Samer Sinijlawi (palestinese molto vicino a Mohammad Dahlan) proprio mentre il governo israeliano sostiene di aver ucciso il leader di Hamas Yahya Sinwar.
L’appello di papa Francesco in un messaggio alla Fao nella Giornata mondiale dell’alimentazione. E in un post su X scrive: "Rifiutiamo la logica delle armi, tramutando le ingenti spese militari in investimenti per combattere la fame, la mancanza di cure sanitarie e di istruzione!"
All'udienza generale il commento di Francesco alle parole del Credo sulla terza persona della Trinità. Nuovo appello a continuare a "pregare e lottare per la pace". Il ricordo del beato Jerzy Popiełuszko ucciso dal regime comunista 40 anni fa in Polonia: "Ha insegnato a vincere il male con il bene".
Da San Pietro la preoccupazione per il Medio Oriente: "Immediato cessate il fuoco su tutti i fronti", ha detto il Pontefice. "Diplomazia e dialogo per ottenere la pace". Sul fronte europeo: "Basta uccidere innocenti". Ricordato il massacro delle gang ad Haiti: lavorare per "dignità e diritti di tutti".
Fra i 21 nuovi porporati annunciati da papa Francesco anche il vescovo di Bogor mons. Paskalis Bruno Syukur. I tre predecessori erano tutti legati a vario titolo all’arcidiocesi di Semarang. Frate francescano, personalità autorevole dal basso profilo e il volto sorridente.
La scelta di Francesco di assegnare la porpora a mons. George Koovakkad - 51 anni, suo collaboratore nell'organizzazione dei viaggi papali - e non al nuovo arcivescovo maggiore Thattil, fa sì che tra qualche mese questo sacerdote che lavora in Vaticano sarà l'unico cardinale elettore di questa Chiesa di rito orientale, profondamente divisa negli ultimi anni dallo scontro sulla liturgia. Una ferita che resta aperta.
Da piazza San Pietro l'invito a recitare il rosario "ogni giorno". Affidati alla "madre premurosa" Ucraina, Palestina, Israele, Myanmar e Sudan, e le popolazioni che subiscono "la pazzia della guerra". Il commento sullo Spirito Santo negli Atti degli Apostoli: l'unità della Chiesa "non si realizza a tavolino, ma nella vita".
L'arcivescovo di Tokyo e presidente di Caritas Internationalis scelto da papa Francesco tra i nuovi porporati invita a guardare alla missione della Chiesa come scambio di doni. "Oggi tanti Paesi dell'Asia e dell'Africa donano missionari al mondo". Insieme all'arcivescovo di Belgrado saranno i primi cardinali verbiti dopo l'unico precedente di Thomas Tien, l'arcivescovo di Pechino nominato da Pio XII nel 1946.
AsiaNews ha incontrato mons. Mathieu a margine del Sinodo, poche ore prima dell’annuncio dell’elevazione al rango cardinalizio. La nomina mostra “l’incessante desiderio” del papa di “tessere e rafforzare i legami con tutti i popoli”. Il popolo iraniano “accogliente” e non solo “barbe e chador come viene dipinto in Occidente”.
In una lettera ai cattolici della regione nell'anniversario del 7 ottobre la vicinanza a tutti quanti patiscono a causa della guerra. "Il sangue scorre, come le lacrime; la rabbia aumenta, insieme alla voglia di vendetta, mentre pare che a pochi interessi ciò che più serve e che la gente vuole". "Grazie a voi perché sapete pregare e amare nonostante tutto".
Il presidente della Conferenza episcopale che papa Francesco ha annunciato tra i nuovi porporati, dal 2015 è vescovo di Kalookan, una delle realtà più duramente colpite dalle esecuzioni extragiudiziali di Duterte nella lotta alla droga. Voce coraggiosa in difesa dei deboli, ha creato 20 stazioni missionarie per una Chiesa più vicina ai poveri. Decimo cardinale della storia della Chiesa filippina, si affianca a Tagle e Advincula nel gruppo degli elettori.
Papa Francesco ha annunciato un concistoro che si terrà l'8 dicembre. Quattro gli asiatici tra i nuovi porporati: insieme all'arcivescovo di Tokyo e al presidente della Conferenza episcopale filippina nell'elenco ci sono anche il vescovo indonesiano di Bogor Paskalis Bruno Syukur e l'indiano George Jacob Koovakad, responsabile dei viaggi papali. Dopo l'Angelus, appello per la pace: "Cessate il fuoco immediato su tutti i fronti, compreso il Libano".
Uno dei dieci temi emersi già l'anno scorso dal Sinodo e affidati da papa Francesco ad alcuni gruppi ristretti di lavoro riguarda i rapporti tra le Chiese orientali cattoliche e le Chiese latine. Relazionando all'Assemblea sinodale in corso a Roma sul percorso intrapreso è stato annunciato che il frutto della riflessione in questo ambito sarà un testo sulla cura pastorale dei fedeli nelle diaspore.
L'invito ai fedeli di tutto il mondo durante la Messa che stamattina in piazza San Pietro ha aperto la seconda sessione del Sinodo. Domenica 6 il Rosario a Santa Maria Maggiore per invocare da Maria il dono della pace. Ieri sera in San Pietro la celebrazione penitenziale: "Non chiediamoci: 'dove sei Signore?' ma: 'che responsabilità abbiamo noi nel non fermare il male?'".
Concluso il 46° viaggio apostolico con un appello per la pace in Medio Oriente: "Si rilascino gli ostaggi e si permetta l’aiuto umanitario". Ricordata la 110a Giornata del Migrante e Rifugiato: all'Europa "appello a considerare il fenomeno migratorio come una opportunità". Sugli abusi: "Nella Chiesa c’è posto per tutti, ma tutti saremo giudicati".
Rispondendo alle critiche avanzate dal premier de Croo per le denunce insabbiate nella Chiesa belga, il pontefice ha parlato a braccio accostando questa piaga alla strage degli Innocenti. "Anche un solo caso è sufficiente per vergognarsi". Condanna anche per le "adozioni forzate" imposte alle ragazze madri: "Succede ancora oggi in alcune culture. Si manipolano valori che derivano dal Vangelo, con un pesante esito di sofferenze e di esclusione”.
L'appello all'attenzione verso le nazioni più svantaggiate nel discorso alle autorità del Granducato, prima tappa del nuovo viaggio che lo porterà anche in Belgio. Dietro alle guerre che tornano a insanguinare l'Europa "l'incapacità di alzare lo sguardo verso l'alto". Il Vangelo di Gesù come "forza di rinnovamento personale e sociale". I piccoli Paesi delle aree di confine indicano "le esigenze di un'epoca di pace".
All'udienza generale del mercoledì espresso dolore per le notizie dal Paese dei Cedri. Vicinanza al popolo libanese e a tutti i "popoli martoriati" dalle guerre. La catechesi sullo Spirito Santo alleato contro il male che si nasconde nella superstizione: "Col diavolo non si dialoga".
Presentati in una conferenza stampa tenuta oggi in Vaticano alla presenza dell'arcivescovo della capitale coreana. Il 24 novembre in San Pietro la consegna della Croce che accompagna gli incontri dei giovani con il Papa. Mons. Chung sulla presenza di giovani da Pyongyang: "Desideriamo tanto invitarli. Ma la situazione politica di oggi non lo favorisce".
Nel colloquio con i gesuiti avvenuto a Jakarta e pubblicato oggi da "La Civiltà Cattolica" il pontefice - rispondendo a una domanda di un confratello birmano - ha raccontato di aver chiesto la scarcerazione del premio Nobel per la pace reclusa in una località sconosciuta alla sua stessa famiglia. "In Myanmar oggi non si può stare in silenzio: il futuro del Paese deve essere la pace fondata sul rispetto di un ordine democratico".
Nuovo appello all'Angelus: ricordati Ucraina, Palestina, Israele e Myanmar e altri Paesi in guerra. Nel commento al Vangelo del giorno una riflessione sul potere: "È prendersi cura dei più deboli, questo ti fa grande". Sul bisogno di vita dell'uomo: il potere allontana dalla verità, scoraggia i "servitori" e crea "dominatori".
Benedetta nel giorno della festa di sant'Andrea Kim alla presenza dei vescovi coreani in visita ad limina. La Vergine indossa un hanbok, l'abito tradizionale coreano, ed è raffigurata come Nostra Signora della Pace. "Interceda per la riconciliazione nella penisola coreana".
La nota del dicastero per la Dottrina della fede a conclusione della lunga indagine sulle presunte apparizioni iniziate nel 1981 nella località della Bosnia Erzegovina. Nessun pronunciamento sulla natura sovrannaturale, ma il Vaticano riconosce il bene prodotto nella vita di tante persone. Card. Fernandez: "Accogliamo questi messaggi non come rivelazioni private, ma cometesti edificanti che ci dicono: non cercate cose straordinarie, ma tornate al Vangelo".
Nell'udienza generale tenuta oggi in piazza San Pietro, Francesco ha ripercorso le tappe del viaggio apostolico che nei giorni scorsi lo ha portato in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est e a Singapore. "Ho incontrato comunità vive che crescono per attrazione. Mi ha rallegrato il cuore poter stare un po’ con i missionari e i catechisti di oggi".
Lo scrive papa Francesco nel messaggio per la Giornata mondiale della gioventù che la Chiesa celebrerà nelle diocesi il 24 novembre, a poche settimane dell’inizio del Giubileo. “Anche davanti a voi il Signore apre una strada e vi invita a percorrerla con speranza”.